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venerdì 29 Marzo 2024,

Nuovo no all’inserimento di Belluno nell’intesa Veneto-Stato per l’autonomia

Risposta negativa alle domande degli onorevoli Osnato (nella foto) e De Menech da parte del presidente Zaia che però ha poi promesso di mantenere in Regione solo le competenze legislative e di traferire tutto il resto ai territori.

Nelle domande che sono seguite all’intervento di oggi, mercoledì 3 aprile, del presidente del Veneto, Luca Zaia, davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale sul tema della richiesta di maggiore autonomia, due hanno riguardato direttamente la provincia di Belluno. L’on. Osnato, di Fratelli d’Italia, dicendosi favorevole a responsabilizzare i territori, e quindi a sostenere l’autonomia se serve a questo, ha chiesto a Zaia cosa pensi di fare della Provincia di Belluno e se ritenga veramente impossibile che l’autonomia del Bellunese possa entrare nell’intesa tra Veneto e Stato, come alcuni costituzionalisti ritengono possibile e auspicabile (e qui Osnato ha citato il professor De Martin di cui aveva letto le considerazioni sull’Amico del Popolo della scorsa settimana). Perché se così non fosse – ha concluso Osnato – e l’autonomia di questi territori venisse posticipata in tempi più lontani, si provocherebbero ulteriori difficoltà a realtà, come il Bellunese o come Sondrio, che, anche per la loro conformazione geografica, necessitano di determinarsi più in autonomia.

Nel dibattito è intervenuto poi anche l’on. De Menech, del Pd, paventando il rischio che al centralismo statale si sostituisca il centralismo regionale e auspicando invece l’autonomia dei territori perché «la sostituzione dei centralismi non va a vantaggio del cittadino». È quindi fondamentale riconoscere la centralità dei territori – ha detto – ricordando che per la Provincia di Belluno c’è già la legge Delrio che riconosce le Province interamente montane che confinano con gli Stati esteri e che ciò rappresenta «un aggancio nazionale che ci può tranquillizzare da un punto di vista costituzionale». Riconoscere queste Province anche dentro le intese, ha concluso De Menech, «è un passaggio che ritengo opportuno».

Nella sua replica su Belluno, Zaia ha detto che «un esperto che dà ragione alla teoria che si può mettere dentro di tutto nell’intesa lo si trova sempre, però è pur vero che autorevoli costituzionalisti, a cominciare dal nostro gruppo di lavoro (ricordo che uno dei suoi componenti, il prof. Antonini, oggi è giudice della Corte costituzionale) hanno sempre sostenuto che l’intesa non deve essere inficiata da tutti i desiderata che uno vorrebbe metterci dentro». «Quanto alla Provincia di Belluno, che è interamente montana come Sondrio», ha continuato Zaia, «noi restiamo convinti del fatto che un istante dopo l’intesa va erogata l’autonomia a Belluno, ma non solo, la Regione dovrà spogliarsi di tutte le parti operative e gestionali per limitarsi ad essere un parlamentino che legifera e gira tutto, non solo alle Province, ma anche agli enti locali».

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