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venerdì 26 Aprile 2024,

Oderzo scelta come meta dal Touring

Il console bellunese Tci Eldo Candeago ha guidato nella città trevigiana una cinquantina di soci del club.

Oderzo meta di una gita del Touring Club Italiano. Proprio il Touring l’ha nominata «Città più porticata d’Italia», perché i portici sono uno dei suoi simboli e ne sono dotati praticamente tutti gli edifici del centro storico, così come i palazzi sorti negli ultimi quarant’anni. Il bellunese Eldo Candeago, Console Tci, l’ha dunque scelta e proposta per una recente visita.
I soci Touring, una cinquantina, sono dunque confluiti a Oderzo accompagnati da Giuliano Ros operatore del Turismo Religioso, Maria Teresa Tolotto direttrice del Museo del Duomo e Cristina Vendrame dell’associazione Athena sono stati condotti nei luoghi più significativi della storia della città. Un percorso che non ha trascurato le varie fasi storiche: dalle antiche origini della romana Opitergium, all’impianto medievale e rinascimentale con i palazzi affrescati realizzati dal Quattrocento al Settecento.

Non sempre facili da decifrare le varie fasi della trasformazione della città. La sua posizione strategica (una strada la congiungeva anche ad Altino e al mare) infatti, la condannò a distruzioni periodiche, l’ultima nel 452 a opera di Attila, e solo nel XIII secolo riprese la propria funzione di mercato e venne costruita la cinta muraria, che già nel XVI secolo si rivelò insufficiente a contenere l’espansione edilizia. Occorre quindi un occhio attento e la spiegazione degli studiosi per individuare talvolta i resti di questo o quel periodo. Vale anche per le chiese, come ad esempio quella di Santa Maria Maddalena già pertinenza di un monastero soppresso da Napoleone, o dell’Annunciata di antica matrice camaldolese.

Ma tutto porta al cuore dell’antico centro: piazza Grande. Un grande spazio cinto da edifici quattro-cinquecenteschi dove spiccano da un lato palazzo Buoncompagni-Saccomani ricoperto da affreschi, e dall’altro, frammezzato da porta Trevisana, il duomo di San Giovanni Battista, adattamento cinquecentesco di un edificio gotico fondato probabilmente nei primi secoli del cristianesimo, che all’interno a navata unica, conserva alle pareti tele di Tintoretto, Pomponio Amalteo e Palma il Giovane; e affreschi di Andrea Bellunello e di Antonio Zago da Bergamo. Una Oderzo che gode anche di un territorio ricco d’acque e coltivato a vigneto già tremila anni fa. Una tradizione che continua con modalità e tecnologie moderne, grazie alla Cooperativa Opitergium Vini fondata nel 1947 e presentata al gruppo Touring dall’attuale presidente Corrado Cester e dall’assessore comunale Lara Corte.

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