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venerdì 29 Marzo 2024,

Il Renier in collegamento con Amandola, per l’ambiente

Domani, martedì 16 aprile, il liceo bellunese dialogherà via Skype con i coetanei delle Marche che illustreranno il Parco dei monti Sibillini.

Domani, martedì 16 aprile, al liceo Renier di Belluno sarà realizzato un piccolo esperimento educativo, tra natura e quasi fantascienza, che vedrà protagoniste due classi in collegamento remoto con altrettante classi dell’istituto di istruzione superiore di Amandola, nelle Marche. Tema è la comunicazione e promozione della salvaguardia dell’ambiente, l’attività è possibile grazie a un bando di Ministero dell’Ambiente e Miur vinto da Wigwam, associazione ecologista italiana nata nel 1972 con origine e centrale operativa in Veneto.

Il collegamento rientra nel progetto di educazione ambientale «Il mondo che vogliamo» che gli studenti del liceo Renier, grazie ai voucher formativi predisposti dalla Regione del Veneto, stanno seguendo ad opera di Rete Wigwam e Acli di Belluno. Martedì 16 aprile, gli allievi della scuola del territorio marchigiano, attraverso una conferenza Skype, comunicheranno e promuoveranno la biodiversità, i prodotti tipici e le forme di offerta turistica collegate del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in cui si trova il comune di Amandola, ai loro colleghi della scuola di Belluno.

«Non un’esercitazione al rispetto dell’ambiente meramente nozionistica quindi», ha dichiarato Efrem Tassinato, presidente di Rete Wigwam, «bensì l’acquisizione da parte degli studenti della comprensione del valore, anche economico, della natura che li circonda, ma che solitamente non percepiscono e la capacità di parlare e comunicare coi coetanei, interagendo con loro per un rapporto che può diventare di interscambio. Il Liceo Renier, si trova infatti in un comune, quello di Belluno, il cui territorio ricomprende un pezzetto di Parco Nazionale delle Dolomiti».

«Un grande segno di incoraggiamento, e di solidarietà con visione strategica», aggiunge Adolfo Marinangeli, sindaco di Amandola, «perché il nostro comune come la gran parte del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si trova in pieno cratere del sisma che ha raso al suolo interi centri abitati e seriamente compromesso tutti gli altri. La capacità di risollevarsi più velocemente è strettamente legata al turismo e alla formazione che riusciremo a dare ai nostri giovani di diventare loro, già dalla scuola, i protagonisti della ripresa».

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