Belluno °C

venerdì 26 Aprile 2024,

Rizzi e i leoni veneziani

Conferenza di Alberto Rizzi «A causa dei Giacobini o degli stessi Veneziani? In margine ai leoni marciani feltrini e alle relative distruzioni lapidee» nella Galleria Carlo Rizzarda venerdì 19.

Dopo l’apprezzato intervento di Nadir Stringa, il ciclo di appuntamenti «Conversazioni in Museo 2019» prosegue con la conferenza di Alberto Rizzi «A causa dei Giacobini o degli stessi Veneziani? In margine ai leoni marciani feltrini e alle relative distruzioni lapidee» che si terrà nella Galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda venerdì 19 aprile alle 17 (prenotazione obbligatoria sul sito www.visitfeltre.info/eventi informazioni Ufficio Musei tel. 0439 885242 museo@comune.feltre.bl.it www.comune.feltre.bl.it).

Autore dei volumi Leoni di Montagna. L’emblema veneto nei territori di Belluno, Feltre e Cadore, editore Pilotto (1997) e I leoni dolomitici. Il simbolo della Repubblica Veneta nelle «provincie» del Bellunese, Feltrino e Cadore, Cierre edizioni (2018) l’esperto, oltre alla tematica degli emblemi veneti sul territorio feltrino, prenderà in esame una dibattuta questione che ha spesso originato spiegazioni imprecise: quella delle lapidi scalpellate nel centro storico di Feltre. A Feltre è radicata opinione che le iscrizioni relative alla Repubblica Veneta siano state cancellate, assieme ai leoni marciani cui spesso si accompagnano, dai “Giacobini” (come tali si intendevano i locali simpatizzanti della rivoluzione francese). In realtà, esse furono vittime delle “provisioni” del 15 dicembre 1691 contro le pompe dei rettori decretate dalla Signoria stessa.

Alberto Rizzi dopo aver conseguito la laurea in lettere a Padova, nel 1968 guidò, per conto dell’Unesco, un’équipe italo-olandese per il censimento dei beni artistici di Venezia. L’anno seguente fu direttore dell’Accademia dei Concordi di Rovigo. Prestò quindi attività presso le Soprintendenze ai Beni Artistici e Storici e quelle ai Beni Ambientali e Architettonici di Bologna, Venezia e Trieste, dapprima come collaboratore e dal 1975 come funzionario. Negli anni 1976-1977 diresse, dalla sede di Udine, i restauri degli affreschi in seguito al terremoto in Friuli del 1976. Nel 1978 fu direttore presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia. In seguito passò a disposizione del Ministero degli Affari Esteri, ricoprendo la carica di attaché culturale a Varsavia dal 1981 al 1987 e organizzando un nuovo Istituto Italiano di Cultura a Cracovia. Rientrato in Italia vi svolse libera attività di studioso.

Alberto Rizzi è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche di cui una ventina in volume. Fra queste: Vere da pozzo di Venezia, Romanische Reliefs von venezianischen Fassaden, Scultura esterna a Venezia, La Varsavia di Bellotto, Bernardo Bellotto. Dresda Vienna Monaco, I leoni di San Marco, Casto. Arte, storia e ambiente in un comune della Valsabbia, Canaletto w Warszawie, Scritti di storia dell’arte sulla Basilicata, Guida della Dalmazia. È membro dell’Ateneo Veneto, dell’Ateneo di Salò, della Società Dalmata di Storia Patria (Roma), della Deputazione di Storia Patria per la Lucania e dell’Istituto Veneto di Lettere Scienze e Arti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d