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venerdì 29 Marzo 2024,

Fiammoi, Bed & Breakfast utilizzato come casa da appuntamenti

L’organizzatore dell’attività, che è andata avanti per 7/8 mesi, è un pensionato sessantenne che è stato accusato di favoreggiamento della prostituzione.

Nelle scorse settimane i Carabinieri di Belluno hanno concluso le indagini relative a un’attività di favoreggiamento della prostituzione che per 7/8 mesi (fino all’autunno scorso) si è svolta all’interno di un appartamento alla periferia nord di Belluno per iniziativa di un pensionato sessantenne.

L’attività investigativa è partita da alcune segnalazioni giunte ai Carabinieri che indicavano numerosi movimenti sospetti di mezzi e persone nei pressi di un complesso edilizio in località Fiammoi. La minuziosa e costante attività degli uomini dell’Arma ha permesso di appurare che un uomo, classe 1957, utilizzando come copertura l’attività di “affittacamere” di un Bed & Breakfast che pubblicizzava come paravento anche sul sito www.Airbnb.it/rooms (attività ricettiva in realtà abusiva in quanto sprovvista delle necessarie autorizzazioni amministrative), contattava numerose “escort” individuate tramite i numeri telefonici pubblicizzati su apposti siti internet e metteva loro a disposizione, anche per periodi di più giorni (fino a una settimana), parte dell’abitazione, arredata e munita di tutto quanto occorreva (biancheria, asciugamani, lenzuola ecc), perché vi si prostituissero.

Poiché il complesso residenziale è costituito da abitazioni molto simili tra loro, l’uomo aveva fatto installare all’esterno una lampada di colore verde per facilitarne l’individuazione da parte dei clienti che giungevano a decine e decine, anche da fuori provincia, come da fuori provincia arrivavano pure varie ragazze, attirate anche dall’accoglienza che veniva loro riservata: l’uomo andava anche a prelevarle con la propria auto al loro arrivo alla Stazione ferroviaria di Belluno, effettuava commissioni per loro conto, garantiva la loro sicurezza con la propria presenza nell’eventualità di problemi con la clientela.

Per tutti questi servizi l’uomo si faceva corrispondere dalle prostitute la somma di 50 euro giornaliere per l’affitto dell’appartamento in cui le ospitava per consentire loro di accogliere i clienti e fornire loro prestazioni sessuali dietro il pagamento della somma variabile tra i 70 e 150 euro. I Carabinieri hanno identificato un’ottantina di clienti, ma ritengono che il loro numero sia ben più alto. Le ragazze più richieste, infatti accoglievano anche una quindicina di persone al giorno e l’appartamento, che poteva ospitare una o due prostitute, era attivo 7 giorni su 7.

Al termine delle indagini il Gip di Belluno ha emesso un’ordinanza di divieto di dimora in provincia di Belluno per l’organizzatore di questa attività che è stato accompagnato in una località della provincia di Treviso. Il giudice ha disposto anche il suo rinvio a giudizio per favoreggiamento della prostituzione e non per sfruttamento perché non è stato provato che l’uomo ricevesse una parte dei compensi che i clienti corrispondevano alle prostitute.

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