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mercoledì 24 Aprile 2024,

Tintoretto protagonista al Museo diocesano

Nel 500° anniversario della nascita del grande pittore una conferenza (con video) venerdì 3 maggio alle 18 e la visita a due sue opere realizzate per Feltre e per Belluno.

In occasione del 500° anniversario della nascita di Jacopo Tintoretto, il Museo diocesano di Feltre ha predisposto alcune iniziative di valorizzazione delle due opere che il famoso pittore ha realizzato per Feltre e per Belluno. Venerdì 3 maggio alle ore 18, nella sala conferenze del Museo, l’arch. don Gianmatteo Caputo, incaricato triveneto per i beni culturali e direttore del Museo diocesano di Venezia, terrà una relazione su «Arte sacra ed Eucarestia in Tintoretto». Docente in diversi atenei, don Caputo è curatore di mostre ed esposizioni d’arte veneziana nei maggiori musei in Italia e all’estero e ha al suo attivo varie pubblicazioni tra le quali un saggio su «Jacopo Tintoretto e l’Ultima Cena» pubblicato nel catalogo della Mostra «Tintoretto» alle Scuderie del Quirinale a Roma del 2012. Recentemente ha collaborato per le Mostre delle Gallerie dell’Accademia e di Palazzo Ducale. In occasione della conferenza verrà proiettato in anteprima un video sulle due opere del Museo realizzato da Telebelluno.

L’opera realizzata per Feltre è la «Madonna con Bambino e i santi Vittore e Nicola». È di proprietà dell’Ulss e proviene dalla Chiesa di Ognissanti. È firmata «Tentor» ed è del 1545. La Madonna è pervasa da un senso di pacata malinconia. Accanto a san Vittore vi è san Nicola, patrono della Scuola dei Notai che aveva commissionato il dipinto. È stato Rodolfo Pallucchini a riconoscerne l’autenticità in un articolo su «Arte Veneta» del 1969 nel quale sottolineava «la stupenda figura di San Nicola dalla pennellata tizianesca», la vivacità dei colori del gonfalone e degli abiti di San Vittore nonché il malinconico e velato paesaggio. Il quadro è stata esposto in una Mostra a Mantova del 2004 a cura di Vittorio Sgarbi nella quale Filippo Pedrocco ne ha evidenziato gli aspetti manieristici dovuti agli influssi soprattutto degli artisti toscani presenti a Venezia.

Il dipinto denominato «Comunione degli apostoli» si trovava nella chiesa di Santa Croce di Belluno e da lì è stato trasferito dopo le soppressioni napoleoniche a Castion. È una copia, con dimensioni ridotte, dell’opera di identico soggetto presente nella chiesa di S. Polo a Venezia, come era prassi nelle botteghe dei grandi artisti del 1500. Il quadro nasce nel contesto post-tridentino come risposta alle affermazioni dei Protestanti. Due apostoli fanno la carità a dei poveri e altri due ricevono la Comunione, sottolineando tra l’altro la dottrina cattolica della Messa come sacrificio di Cristo che ha le braccia aperte a forma di croce. L’opera versava in precario stato di conservazione ed è stata sottoposta a un delicato e complesso intervento di recupero nel 2017 da parte di Mariangela Mattia.

1 commento

  • La Madonna del Tintoretto presenta una parti
    colarita’ e cioe’ il bambino Gesu’ sta’ con la
    madre e questa con gli angioletti a significare
    la semplicita’ e la purezza della scena, molto
    bella.

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