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mercoledì 24 Aprile 2024,

Bim Belluno Infrastrutture, nel 2018 utile in calo

La minore redditività della società (che si occupa soprattutto della distribuzione del metano e della produzione di energia idroelettrica) determinata da eventi straordinari come la tempesta Vaia che ha provocato danni alle centraline (nella foto l’amministratore unico Bruno Zanolla).

Si è tenuta ieri, mercoledì 7 maggio, a Belluno, l’assemblea dei soci di Bim Belluno Infrastrutture per l’approvazione del bilancio di esercizio 2018. Il documento, approvato dai 23 soci presenti (un astenuto, Feltre), è stato illustrato dall’amministratore unico della società, Bruno Zanolla, coadiuvato dal Collegio sindacale.

L’esercizio 2018 si è chiuso con ricavi netti di circa 10,2 milioni di euro, in crescita rispetto al 2017 grazie al settore idroelettrico che ha beneficiato del buon andamento stagionale. Il valore della produzione è stato di 12,2 milioni, di cui 6,4 milioni derivanti dal ramo gas e 3,5 milioni dal ramo idroelettrico (la restante parte da attività residuali). I costi della produzione nel 2018 sono stati di 10,4 milioni, in calo rispetto al 2017. Positivo anche il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi, che ammonta a 1,7 milioni ed è stato prodotto prevalentemente dal settore della distribuzione gas (tutti i margini dei settori gestiti dalla società risultano positivi). L’utile generato è stato di 166mila euro (ante imposte 630mila euro). Il calo, rispetto al 2017 (508mila euro) è determinato da eventi straordinari come la svalutazione della quota di partecipazione in Valmontina srl, titolare dell’omonimo impianto idroelettrico a Perarolo di Cadore, fortemente danneggiato dalla calamità Vaia, o come il disavanzo conseguente alla fusione per incorporazione dell’ex-controllata Energie Comuni srl.

Il patrimonio oggi è di 34,9 milioni rispetto ai 34,7 di fine 2017. «La società si conferma stabile, sana e solida», spiega Bruno Zanolla, «ed è, per i Comuni soci, una vera e propria cassaforte di valore». Gli investimenti ammontano complessivamente a 2,9 milioni di euro e riguardano allacciamenti d’utenza alle reti del gas e del teleriscaldamento e opere nel settore idroelettrico («si tratta di investimenti funzionali alla crescita del territorio e dei servizi erogati ai cittadini e ai Comuni titolari delle concessioni idroelettriche»).

I crediti complessivi ammontano a 14,4 milioni, di cui 3,3 milioni verso i Comuni e 2 milioni verso Gsp. Il totale dei debiti è di 20,7 milioni, in calo rispetto ai 21,1 del 2017: di questi, 16 milioni sono per affidamenti bancari. La politica di ristrutturazione del debito perseguita negli esercizi precedenti ha permesso di evitare il ricorso all’indebitamento a breve termine anche nell’esercizio 2018, con effetti positivi sulla gestione finanziaria.

La società è fortemente impegnata nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Ad oggi gestisce, per conto dei Comuni, 35 impianti idroelettrici, di cui 21 su acquedotti e 14 su corsi d’acqua. «Grazie agli impianti attivi», ha spiegato Zanolla, «nel corso del 2018 sono stati prodotti 24,4 GWh di energia elettrica totalmente verde, portando introiti ai Comuni, proprietari degli impianti, pari a 2,9 milioni di euro. La produzione ‘green’ ha permesso di evitare emissioni di anidride carbonica pari a 11.600 tonnellate».

La tempesta Vaia ha causato danni rilevanti agli impianti idroelettrici. Grazie alla tempestività di intervento di Bim Infrastrutture e dei soggetti interessati, il riavvio della funzionalità è avvenuto in due mesi in gran parte degli impianti coinvolti. Particolare impatto ha subito l’impianto Valmontina che ora è ancora bloccato in quanto completamente coperto dai detriti portati a valle dalla piena alluvionale (verrà riavviato nel corso del 2019). Al momento sono in corso perizie assicurative per l’ottenimento del risarcimento del danno e per la mancata produzione causata dai fermi macchina.

Per quanto riguarda la gara per la distribuzione del gas metano in provincia, il comune di Belluno, in qualità di stazione appaltante, ha provveduto nel 2017 alla pubblicazione del bando che poi ha avuto un ricorso al Tar Veneto, respinto a gennaio 2018, e avanti al Consiglio di Stato, respinto a gennaio 2019. Bim Infrastrutture, in parallelo, ha avviato approfondimenti in sede ministeriale per la rideterminazione del Vir (Valore industriale residuo) indicato nel bando: attualmente è in attesa di indicazioni nel merito.

«La società dimostra di essere sana e solida», afferma Zanolla, «di essere costantemente attiva nello sviluppo energetico rinnovabile della provincia e orientata verso una crescita sostenibile del territorio a beneficio dell’ambiente». Per quanto riguarda le prospettive future «in questi e nei prossimi mesi – conclude Zanolla – continueremo, con i soci, nel percorso di analisi delle prospettive da dare alla società Bim Infrastrutture. Tra le varie ipotesi, che sottoporremo ai soci con tutte le valutazioni tecnico-economiche del caso, l’eventuale aggregazione con Bim Gsp, ma anche l’acquisizione delle grandi concessioni idroelettriche in scadenza dal 2029. Valutazioni e prospettive che, naturalmente, faremo nelle sedi opportune con i Comuni soci».

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