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giovedì 25 Aprile 2024,

Cani a catena, in Veneto 450 interventi di liberazione da parte delle guide zoofile dell’Oipa

Sul totale, 50 i casi in provincia di Belluno, tra il 2017 e il 2018. I controlli a livello regionale sono iniziati nel 2015 grazie all’aggiornamento della legge, che ha introdotto il divietodi tenere gli amici a quattro zampe legati con una catena fissa al collo.

Cani costretti a vivere con una catena fissa al collo, senza la possibilità di muoversi liberamente, senza poter esplorare neanche il giardino della propria abitazione: sono più di 450 gli interventi di liberazione e relativa sanzione che le guardie zoofile dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) hanno effettuato in Veneto a partire dal 2015 grazie all’aggiornamento della legge regionale effettuato nel 2014, che ha introdotto il divieto dei cani a catena. Sul totale, 50 interventi si sono svolti in provincia di Belluno, tra il 2017 e il 2018.

Le guardie zoofile dell’Oipa, che in qualità di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria svolgono un servizio di vigilanza volta alla prevenzione e alla repressione di atti di maltrattamento degli animali o di infrazioni relative ai regolamenti locali e regionali in collaborazione con le forze dell’ordine e degli enti preposti, hanno scoperto che nella maggior parte dei casi la catena risulta un escamotage per impedire all’animale di fuggire da recinzioni inadeguate e non a norma.

«La detenzione di un cane a catena è di fatto una condizione crudele oltre che inadeguata: essa non garantisce la soddisfazione delle esigenze etologiche di base, impedendogli un movimento libero ed è spesso l’inizio di una condizione che sfocia poi in forme di maltrattamento e sofferenze fisiche», dichiara Andrea Zamengo, coordinatore regionale per il Veneto delle guardie zoofile dell’Oipa. «Tutti questi interventi, a cui hanno seguito liberazioni, sanzioni ma anche sequestri, sono stati resi possibili dall’articolo 3, comma 2 bis della legge regionale 60/1993, che ad oggi ha permesso di salvare più di 400 cani da queste condizioni».

«Una conquista di civiltà e di rispetto per gli animali che ora è minacciata dalla nuova proposta di legge in materia di animali», continua, «che andrebbe a sostituire quella vigente, che sarà discussa in consiglio regionale dopo le elezioni europee, e che rappresenta un passo indietro, rendendo di fatto ancora possibile la detenzione a catena. L’Oipa, insieme ad altre associazioni di protezione animali, ha proposto alcune modifiche volte alla maggiore tutela degli animali e del loro benessere, anche attraverso incontri di confronto con la cittadinanza».

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