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venerdì 26 Aprile 2024,

Anche Belluno tra le “best practices” presentate al convegno nazionale “Liberi dai pesticidi”

Il sindaco Jacopo Massaro è sceso a Roma per esporre le politiche attuate sul territorio.

C’era anche il Comune di Belluno tra i comuni italiani chiamati ad intervenire sul palco del convegno “Liberi dai Pesticidi: l’Italia comincia dai Comuni”, promosso da Federbio, la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, presso il Museo Orto Botanico di Roma.
Sono 65 i comuni in tutta Italia che hanno posto limiti all’utilizzo di pesticidi; solamente cinque, tra i quali Belluno (insieme a Carmignano – Prato; Melpignano – Lecce; Tollo – Chieti; Vallarsa – Trento), sono stati scelti per esporre le “best practices” attuate sui propri territori.

Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro ha illustrato la situazione del capoluogo «che da un lato disincentiva l’utilizzo di prodotti chimici pericolosi, come ribadito anche con il regolamento recentemente approvato dal consiglio comunale, e dall’altro instaura un continuo dialogo con i produttori per andare verso produzioni sostenibili, biologiche e di qualità».
Anche il Comune dà l’esempio in questo: «Non utilizziamo più diserbanti per la rimozione delle “erbacce” a bordo strada, ma siamo passati al pirodiserbo. Stiamo intervenendo anche sul piano del verde pubblico per mantenere e migliorare la qualità della vita dei cittadini, cercando anche di sostituire le piante abbattute dalla tempesta Vaia con altre che possano garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle api, fondamentali per l’ecosistema».

Attenzione è stata poi data alla programmazione. «Il Comune di Belluno si appresta a redigere il Piano di Assetto Territoriale», continua il primo cittadino, «e in questo troveranno spazio aree per la produzione biologica, che deve progressivamente soppiantare quella tradizionale, anche per rispettare il cammino della provincia di Belluno che si sta dirigendo verso un’ottica di biodistretto. Questo contribuirebbe a tutelare la salute della popolazione di uno dei territori con la maggior biodiversità a livello nazionale, ma sarebbe anche un’eccellenza da valorizzare sotto il profilo economico e socio-economico».

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