Dopo l’inverno, quando sui pascoli di montagna torna l’erba, si parte per lavorare assieme, Si tratta del “curadizo”, un’antica usanza della gente d’Ampezzo, che si perpetua ancora oggi. Interessa le Regole che hanno un pascolo da gestire; si comincia a fondovalle, per salire poi in quota. Al raduno, di buon mattino, ci si presenta con i guanti da lavoro, con gli attrezzi per la cura del terreno, soprattutto con tanta voglia di fare e di collaborare, tutti assieme, per il bene comune. Quest’anno il lavoro è stato ancora più intenso per rimediare i guasti causati dalla tempesta Vaia. Rami, fronde, cascame ancora a terra sono stati tolti con la forza di tante braccia.
Alcune Regole usano far celebrare una Messa per domandare la protezione divina. La cerimonia più seguita si è svolta alla chiesa di Ospitale, la più antica di Ampezzo. La processione propiziatoria ha raggiunto il pascolo accanto alla chiesa, guidata dal parroco don Ivano Brambilla, che ha sottolineato la necessità di comprendere i valori veri della vita, compreso l’attaccamento al territorio, alle attività di un tempo, con la cura per il territorio che deriva dall’attaccamento a usanze e tradizioni tramandate dagli avi. E’ un gesto di rispetto per le fatiche di chi è venuto prima, che ha conservato e tramandato un ambiente ancora bello e sano.
Sul prossimo numero dell’Amico del Popolo sarà pubblicato l’articolo completo.
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