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giovedì 25 Aprile 2024,

Settimana di fraternità per i sacerdoti di Belluno-Feltre

A Borca di Cadore, nel Grand Hotel Dolomites, 51 i presenti con il vescovo Renato Marangoni per lasciarsi interrogare dal tema «La fretta del tempo nuovo».

Con la celebrazione eucaristica di oggi, martedì 18 giugno, si è chiusa la prima giornata completa della Settimana residenziale di fraternità e formazione per i sacerdoti e i diaconi della diocesi di Belluno-Feltre. A Borca di Cadore, nel Park hotel des Dolomites , 51 i presenti con il vescovo Renato Marangoni per lasciarsi interrogare dal tema «La fretta del tempo nuovo».

La mattinata ha visto l’intervento di Arianna Prevedello, esperta di cinema: una comunicazione, la sua, supportata dalla musica e dalle immagini, dal video di «Quelli che restano» di De Gregori ed Elisa al videoclip di Giovanni Scifoni su papa Celestino V (l’opposizione polare di chi “resta” fermo nei propri obiettivi e di chi rinuncia e fugge per non lasciarsi fagocitare da meccanismi a lui estranei); la comunicazione è proseguita con video da «Tutto quello che vuoi», «Ride», «Io, Daniel Blake», «Ordine delle cose», lungometraggi contemporanei capaci di parlare alle emozioni.

«Il cinema – ha detto la Prevedello – è disordinato e fa imparare a livello del sentimento»: la sua proposta ha fornito uno sguardo a trecentosessanta gradi sulle ambiguità della fretta e della velocità contemporanea, troppe volte incapace di canalizzare la propria energia verso gli ultimi o chi rimane indietro. Se le applicazioni suggerite dalla relatrice si sono indirizzate all’educazione e alla scuola, che ha nel fattore tempo il suo punto di forza, o anche alla gentilezza dei rapporti umani, nel pomeriggio i lavori di gruppo hanno dato motivo ai presbiteri di condividere i loro vissuti sulla fretta nella vita personale e pastorale.

Motivo di soddisfazione per i presenti è stato ascoltare come la relatrice abbia scelto di abitare in montagna: «Noi montanari non siamo la frontiera, ma il luogo dove custodire alcuni valori: noi sappiamo anche che cosa non è fretta. In montagna abbiamo competenza di ciò che non è fretta. Il mio vivere in montagna è la mia forma di resistenza a questa società».

A iniziare la Settimana, la sera di lunedì 17 giugno, erano state le relazioni sulle due giorni vissute dai presbiteri nel 2018-2019 suddivisi per fasce di età.

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