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venerdì 29 Marzo 2024,

Futuro del Nevegàl, operatori e residenti: «Basta parole e litigi, si passi alle azioni concrete»

Il messaggio sarà ribadito sabato 22 giugno in occasione della marcia organizzata a Belluno. Intanto gli operatori del Colle si sono affidati a un avvocato e a un architetto.

«Tutti aspettano tutti. E intanto siamo noi, e l’intera città, a rimetterci». Operatori economici e residenti ne sono convinti: così non si va da nessuna parte, ognuno dice la sua ma, di fatto, nessuno sta mettendo in campo azioni concrete per salvare il Nevegàl. La conferenza stampa con operatori e Vivaio Dolomiti si è tenuta nella mattinata di oggi, giovedì 20 giugno, a un’ora e mezza di distanza da quella dell’Alpe. «Il Colle è una stazione turistica importante, con valenza e ricadute che interessano anche il resto del capoluogo e non solo», ha esordito il portavoce di Vivaio Dolomiti, Gianni Pastella, che si è espresso in rappresentanza dei residenti del Nevegàl. «Portando i manifesti per la manifestazione in programma sabato 22 giugno, ci siamo resi conto che c’è disinteresse nei confronti del Colle da parte degli operatori del centro città. Questo perché negli anni è passata una visione sbagliata: il Nevegàl viene visto come un costo, anziché per ciò che è realmente, ossia un’importante risorsa per l’intero capoluogo».

La marcia di sabato – che partirà alle 10.30 dal piazzale della stazione, a Belluno, e arriverà in piazza dei Martiri, dove si terranno i discorsi ufficiali – non vuole essere contro nessuno, ma soltanto a salvaguardia del Nevegàl. Ma gli operatori economici non mancano di togliersi qualche “sassolino” dalla scarpa. «Il sindaco Jacopo Massaro continua a dire che non sa con chi relazionarsi», ha commentato Alessandro Molin, direttore della scuola di sci. «In realtà ci siamo costituiti in un comitato spontaneo fatto di 16 Partite Iva. Sono due mesi che stiamo aspettando un incontro con il Comune, anche se dall’amministrazione si continua ad afferma il contrario. “Carta canta”, però, visto che c’è la nostra richiesta di incontro protocollata con la data del 30 aprile». «Noi operatori viviamo il Colle e lo conosciamo, eppure continuiamo a essere esclusi», hanno fatto eco Francesco Tison, titolare del B&B Checco Zaino e Sabrina Dal Farra del Campo scuola. «Due giorni fa è stata recapita a Palazzo Rosso la lettera del nostro avvocato. Ci siamo infatti affidati a dei professionisti – oltre all’avvocato, un architetto – a cui abbiamo dato mandato di seguire tutta la questione. Non siamo degli sprovveduti».

Sull’importanza che il Nevegàl riveste per l’economia cittadina ha continuato Pastella: «Le 1.500 seconde case portano all’erario comunale oltre un milione di euro l’anno. Mantenere in vita il Colle e farlo funzionare e crescere è senza dubbio a vantaggio di tutti», ha ribadito. «E serve un progetto immediato. Noi lo avevamo presentato già l’autunno scorso nell’incontro a Cirvoi. E sempre nel 2018 ci siamo mobilitati come Vivaio procurando 50 mila euro. Una mossa, quella del recupero di risorse, che avrebbe dovuto fare la politica. In tutto questo, siamo stufi di vedere il Comune che litiga con la Regione, Alpe e Comune che si criticano a vicenda, imprenditori che aspettano i soldi dal cielo. Per quanto riguarda Palazzo Rosso, se Massaro è abituato a tenere insieme la sua giunta con lo scotch, per noi non funziona così. Se sul Nevegàl non si ragiona mettendosi tutti attorno allo stesso tavolo non si va da nessuna parte».

Detto questo, gli impianti devono continuare a funzionare. «Le soluzioni ci sono, anche per il rifacimento dello skilift delle Erte, ma non ci ascoltano», hanno detto ancora gli operatori. «Non ci interessa che sia l’Alpe o un’altra società a portare avanti la gestione, l’importante è che il Nevegàl rimanga aperto. E non servono business plan: ci sono già troppi piani sui tavoli. Se poi chi di dovere non sa leggerli, allora questa è un’altra questione». Tutti messaggi che saranno ribaditi sabato in occasione della marcia. L’appello degli organizzatori è rivolto a tutti, affinché la partecipazione sia la più ampia possibile. «Non manifestiamo contro qualcuno o qualcosa», hanno continuato, «ma per mettere in evidenza che il sistema così non funziona».

«In piazza scenderà la Fisi Veneto e ci saranno i diversi comitati provinciali», ha anticipato Molin. «L’appoggio ci è arrivato anche da Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio, che si è impegnato per riuscire a organizzare un incontro con il sindaco. Non mancheranno di essere presenti sabato gli sci club di tutta la Valbelluna, ma anche del resto del Veneto, da Vittorio Veneto a Venezia». La valenza del Nevegàl, infatti, va al di là dei confini provinciali: «Bambini e ragazzi di tutto il Veneto muovono i primi passi sugli sci proprio sul Colle», ha detto ancora Molin. «Se perdiamo questo campo scuola, ne risentiranno tutte le stazioni sciistiche. Basti pensare che l’anno scorso abbiamo portato a casa numeri in aumento rispetto alla stagione precedente: per quanto riguarda i primi accessi, solo dal lunedì al venerdì, siamo passati da 2.700 a 3.000 bambini arrivati in Nevegàl dalle altre province venete».

Sabato scenderà a Belluno anche una delegazione dal Comelico e sono stati invitati tutti rappresentanti politici bellunesi, da quelli che siedono a Venezia a quelli che sono a Roma. «Speriamo in una partecipazione e che dalle parole si passi ai fatti», ha commentato Pastella. «Durante la manifestazione del 1° giugno in Comelico si sono sentiti tanti bei discorsi, ma i nostri rappresentanti politici non hanno poi messo in atto azioni concrete». In piazza dei Martiri, sabato, si dirà ancora una volta quanto sulla questione Nevegàl sia importante un’unità d’intenti tra Comune, Provincia e Regione. «Da Venezia saranno messe tantissime risorse per Cortina 2021 e questo va benissimo», ha detto Molin. «Noi chiediamo però che la politica sia pronta a “giocare” questa partita in modo più ampio, inserendo anche il Nevegàl. A uscirne vincente deve essere tutto il Veneto». «L’idea che vogliamo far passare è che non si molla e che le chiacchiere ci hanno stufato», ha aggiunto Simonetta Buttignon di Vivaio Dolomiti. «Il Comune deve essere puntuale sui fatti e coerente nelle risposte. Si prepari a render conto del suo operato». Per quanto riguarda l’Alpe del Nevegàl, per gli operatori è un società che «può contare su bravi soci, ma su un cattivo amministratore».

«Sabato aspettiamo tutti», hanno concluso, «e speriamo che emergano risposte anche in relazione alla stagione estiva. Tanta gente sta salendo sul Colle, nel fine settimana riaprirà il negozio di alimentari e il bancomat stato rimesso in funzione. Tutte le attività sono aperte. Ma i percorsi per mountain bike sono stati distrutti da Vaia e, per quanto riguarda il resto dei sentieri, la ditta che deve rimuovere il legname è al lavoro nella zona di Pascolet, sopra Pian Longhi, che non è propriamente turistica e non costituisce la priorità su cui si doveva intervenire».

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