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giovedì 25 Aprile 2024,

È morto Vincenzo Barcelloni Corte, fondatore dell’Abm e anima di tante “battaglie” per il territorio

Aveva 91 anni. Nel campo dell'emigrazione profuse enorme impegno per dare voce ai Bellunesi sparsi nel mondo. Grande anche il suo impegno nel sociale e come professionista, apprezzato per le sue opere, come la chiesetta sulla diga del Vajont.

La grande famiglia dell’Abm piange la scomparsa di Vincenzo Barcelloni Corte, fondatore nel 1966 dell’Associazione Emigranti Bellunesi e suo primo presidente sino al 1981, oggi presidente onorario. Barcelloni è scomparso ieri, giovedì 18 luglio, nella sua abitazione di Tenerife, assistito dal figlio Adriano, in seguito a una caduta accidentale. Nato il 7 luglio 1928, è stato un professionista apprezzato e molte sue opere – tra le altre le chiesette sulla diga del Vajont, a Passo Duran, ecc… – portano la sua firma di ingegnere, proseguendo così sulle orme del padre Adriano, già sindaco della città di Belluno negli anni Cinquanta.

Barcelloni partecipò sempre attivamente alla vita amministrativa e sociale della provincia di Belluno. Fu infatti assessore nella giunta Orsini a Palazzo Piloni (1967-1970), dinamico presidente dell’Ente provinciale del turismo negli anni Settanta, presidente del Rotary Club Belluno e nel 2000 governatore Triveneto dello stesso sodalizio, nonché tra i fondatori e direttore responsabile di Radioteledolomiti. Fu anche assai attivo nel campo del volontariato sociale – S. Vincenzo, Assistenza Ospedaliera e della Diocesi – e promotore di varie iniziative di solidarietà a favore delle persone povere e in difficoltà.

Ma fu soprattutto nel campo dell’emigrazione che egli profuse inesauribili energie con l’intento e la volontà di dare voce a chi voce allora non aveva, ovvero i Bellunesi sparsi nel mondo. Questi ultimi lo ricambiarono sempre con grande stima e riconoscenza, tanto è vero che, ad esempio, la biblioteca veneta di Huatusco in Messico anni fa fu a lui intitolata. Per molti anni fu direttore responsabile del mensile dell’Abm, dal 1981 al 1985 presidente della Consulta Veneta dell’emigrazione, promotore con il Rotary dell’iniziativa “Ritorno alle origini” per giovani originari del Triveneto e propugnatore di quello che poi fu – in collaborazione tra Rotary, Provincia e Abm – l’annuale Premio per i Bellunesi che hanno onorato il nostro territorio in Italia e nel mondo.

Un particolare e commosso ricordo di colui che può essere definito il “padre nobile” dell’Abm sarà inevitabilmente al centro sia della 55.ma assemblea generale di sabato 20 in sede a Belluno per l’approvazione del nuovo statuto, sia del raduno-festa dei Bellunesi nel mondo che si terrà domenica 21 luglio a Canale d’Agordo.

«Se ne va il padre fondatore dell’Associazione Bellunesi nel Mondo», le parole del presidente Oscar De Bona, «un’associazione che non ha mai abbandonato in questi 53 anni di attività. Non sono mai mancati i suoi contributi, i suoi pensieri attraverso mail o telefonate via skype. Come non ricordare i suoi numerosi editoriali riferiti alla tutela della Provincia di Belluno, alla montagna e al suo rilancio. Vincenzo era una persona colta, intelligente, discreta e sempre disponibile. Ho avuto modo di conoscerlo quando ero presidente della Provincia di Belluno e quando ho avuto l’onore di essere eletto presidente dell’Abm avere avuto il suo supporto e la sua stima per me è stato motivo di spinta, per ricoprire al meglio questo ruolo. Vincenzo era un signore. Un faro non solo per l’Abm, ma per tutta la provincia di Belluno e per la comunità bellunese».

Parole di riconoscenza giungono anche da presidenti onorari Abm Maurizio Paniz e Gioachino Bratti. «Vincenzo Barcelloni è stato un vero fuoriclasse», sottolinea Paniz, «era un sognatore d’altri tempi, ma nel contempo un uomo di grandissima sostanza e concretezza: più volte l’avevo invano proposto per il premio San Martino, perché nessuno più di lui ha avuto il merito di unire quei tantissimi bellunesi che avevano dovuto percorrere la strada dell’emigrazione; ha amato la terra bellunese e la sua gente; ha lottato per superare le sofferenze di una provincia spesso troppo marginale; ha vinto la sua grande battaglia riuscendo ad unire migliaia e migliaia di bellunesi nel mondo, fondando l’ABm e contribuendo al suo continuo affermarsi». «Con la scomparsa dell’ing. Vincenzo Barcelloni, protagonista nella storia dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ci sentiamo tutti orfani, privati di una figura che ci è stata guida e Maestro», le parole di Bratti, «non verranno mai dimenticati l’impegno, la costanza, la generosità, l’intelligenza che egli ha sempre riversato sull’Associazione e sul mondo dei nostri emigranti, cui ha dato in ogni occasione attestazioni di vicinanza e affetto, conducendo per loro tante battaglie volte a promuoverne dignità e riconoscenza».

Un pensiero giunge anche da Marco Crepaz, direttore Abm: «Davvero il faro dell’Abm e per me, trentenne alla direzione di questa meravigliosa Associazione, è stato un mentore. Mi piace definirlo “visionario 2.0” e con la discrezione che lo contraddistingueva riusciva a trasmettere importanti valori e soprattutto azioni, che andavano a beneficio della comunità bellunese all’estero e in provincia. Ci mancherà molto. Soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo avremmo bisogno di persone come Vincenzo. Di certo dobbiamo prendere come esempio la sua passione e amore per la Provincia di Belluno, con uno sguardo positivo e ottimista verso il futuro».

Lo ricorda con stima e amicizia anche Dino Bridda, direttore responsabile della rivista “Bellunesi nel mondo”: «Con Vincenzo Barcelloni Corte scompare un paladino dei Bellunesi nel mondo ed un amico tenace, di animo mite ma battagliero e sinceramente innamorato della sua terra .Ciò che lo portò nel 1966, assieme ad altri pionieri, a fondare l’allora Associazione Emigranti Bellunesi, fu un atto di coraggio in mezzo a tanto scetticismo, e fu anche un atto di lungimiranza: il tempo gli avrebbe dato ragione e il movimento dei Bellunesi nel mondo sarebbe cresciuto con lui ed i suoi successori raggiungendo molti Paesi dei cinque continenti».

Cordoglio pure da parte della Regione del Veneto. «La perdita dell’ingegner Vincenzo Barcelloni Corte lascia un grande vuoto non solo nel mondo dell’associazionismo veneto dei migranti, ma nella coscienza collettiva di tutti i bellunesi e di tutti i veneti», sottolinea il presidente Luca Zaia. «È come se fosse caduto l’albero principe di quella grande foresta simbolica rappresentata dai milioni di veneti che, per fame o necessità ma anche per spirito di intraprendenza e coraggio, hanno abbandonato i loro paesi e colonizzato mezzo mondo con il loro lavoro e le loro opere. Gli rendiamo omaggio, a nome di generazioni di emigranti veneti, per aver dato dignità e peso culturale al fenomeno dell’emigrazione e per aver reso possibile, con la sua competenza progettuale e professionale, il recupero della chiesetta di Sant’Antonio sulla diga del Vajont, facendone un’estrema e toccante preghiera in pietra e calcestruzzo in ricordo delle quasi duemila vittime di quell’immane tragedia».

Il Rotary Club di Belluno, con il suo presidente Felice Gaiardo, i consiglieri e soci «è vicino al figlio e socio Adriano, alla figlia Caterina e famigliari tutti».

2 commenti

  • Come anche io discendete di Bellunesi, lamento la scomparsa di Vicenzo un batagliatore incansabile per ABM conosciuta in tutto il mondo .
    Ne abbiamo tornati un può più poveri senza di lui.
    Lamentabbile!

  • La mia amicizia con Vincenzo risale ai banchi del ginnasio liceo, compagno di scuola intelligente, silenzioso, discreto, sognatore e visionario. È continuata poi ai tempi della FUCI, di cui è stato Presidente e , dopo il matrimonio , quando si è fatto promotore dei primi gruppi di spiritualità famiglare Guardava sempre lontano: ricordo una gita sul Nevegal nei primi anni cinquanta : questo, diceva, deve diventare una grande attrattiva turistica, e così è stato.

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