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sabato 20 Aprile 2024,

Fondo Welfare, 452 mila euro per i danni causati dalla tempesta “Vaia”

Sono 149 le domande pervenute, tra cui 22 per l'alloggio e 86 da parte di famiglie in difficoltà, con anziani, disabili o minori a carico.

Aiuti che tengono conto non solo del danno materiale, ma anche dello stato socio economico e familiare e di quanto l’alluvione di fine ottobre 2018 è andata a influire sul benessere complessivo delle persone. Sono 149 le domande pervenute al Fondo Welfare e identità territoriale. A Palazzo Piloni, nella mattinata di ieri, martedì 23 luglio, sono stati presentati gli esiti dell’attività del tavolo istituito lo scorso anno dalla Provincia insieme a Comuni, sindacati, Diocesi di Belluno-Feltre, Confindustria. «Il totale di quanto andremo ad erogare ammonta a 452.246 euro», spiega Francesca De Biasi, presidente del Fondo. «I contributi per danni sopra i 5 mila euro vanno da un minimo di 1.100 a un massimo di 15 mila euro, a seconda dei casi. In 22 situazioni c’è stato chiesto un aiuto per l’alloggio. Dobbiamo considerare che a causa della terribile alluvione “Vaia” ci sono persone rimaste fuori casa uno o pochi giorni, ma anche altre che tutt’oggi sono ancora sfollate. La media della permanenza fuori casa, calcolata tra coloro che si sono rivolti al Fondo, è di circa tre mesi».

Le famiglie che hanno fatto domanda e che vedono la presenza all’interno del proprio nucleo di anziani, disabili e/o minori sono state 86. «Ogni contributo è differenziato, perché abbiamo cercato di farlo coincidere con il bisogno complessivo della persona e della famiglia», aggiunge De Biasi. «Non a caso, è stato tenuto in considerazione anche l’Isee, ossia l’Indicatore della situazione economica equivalente. Non dimentichiamo poi che questi interventi si aggiungono a quello che ha aiutato 40 famiglie, con contributi ad personam, su segnazionale dei sindaci, a contatto diretto con le situazioni di criticità vissute dai propri concittadini».

«Il Fondo conta ad oggi in totale 551 mila euro, grazie a 350 donazioni, di cui almeno 300 sotto i mille euro. Tantissimi cittadini si sono mobilitati e un grosso aiuto (61 mila euro) è arrivato dalla Diocesi, grazie al sostegno dei fedeli», dice ancora De Biasi. «Abbiamo tenuto da parte circa 25 mila euro per i risarcimenti che non hanno, diciamo così, “un padre e una madre”. Per esempio, le persone che hanno subito danni alle auto oppure coloro che non hanno potuto accedere al contributo della Regione del Veneto. A tutti i Comuni chiederemo di darci Iban e nominativi e ci attiveremo per erogare un contributo forfettario».

Durante la presentazione dell’attività del Fondo si è parlato anche di spopolamento. «Del resto, quando abbiamo firmato l’atto costitutivo del Comitato del Fondo, a inizio ottobre 2018, ci siamo posti l’obiettivo di avviare in modo congiunto e coordinato progetti a sostegno di un territorio in cui l’invecchiamento della popolazione è sempre più allarmante e che continua a perdere abitanti», ricorda De Biasi. «Contro lo spopolamento non c’è una ricetta unica, ma è necessaria l’integrazione di strategie che provengono da soggetti diversi».

A questo proposito, sono entrati a far parte del tavolo Centro servizi per il volontariato e Aics. Ultime in ordine temporale le Scuole in rete per un mondo di solidarietà e di pace. «I giovani colgono l’opportunità di inserirsi in una rete che vede lavorare insieme tanti enti e realtà del territorio», sottolinea la presidente del Fondo. «Vogliono collaborare per creare un futuro per la provincia di Belluno. Un futuro che sia di “richiamo” anche per le nuove generazioni. Sono tanti i ragazzi e le ragazze andati all’estero o fuori provincia, per studio o per lavoro, e che vorrebbero far rientro nel Bellunese. Ma che, loro malgrado, sono costretti a rimanere fuori, vuoi per le opportunità lavorative che non sono poi molte, vuoi per l’esiguità dei servizi in montagna. Bisogna progettare insieme e creare le condizioni affinché, nel nostro territorio, si possa restare, vivere, lavorare, crescere una famiglia».

Il Fondo ora ha anche un sito internet: all’indirizzo www.welfaredolomiti.it si possono trovare tutte le informazioni relative ad attività, progetti, composizione.

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