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venerdì 19 Aprile 2024,

Prevenzione in montagna, appello alla prudenza e consigli di Soccorso Alpino e Suem

Gli accorgimenti da adottare e il comportamento corretto per evitare incidenti e situazioni di difficoltà. Le insidie sono state acuite dal passaggio di "Vaia".

Scegliere escursioni commisurate alla propria preparazione, verificare le condizioni del percorso, vestirsi in modo appropriato, non affidarsi mai esclusivamente a strumenti tecnologici. Consigli di buon senso che dovrebbero essere messi in pratica ogniqualvolta si frequenta la montagna. Ma non sempre accade. Il Soccorso Alpino e il Suem rivolgono quindi a tutti l’ennesimo appello alla responsabilità e alla prudenza. In queste settimane tanti gli incidenti in montagna, alcuni dei quali, purtroppo, con esiti mortali. Il Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica e il Cnsas hanno svolto numerosi interventi e sono preoccupati per l’approssimarsi del mese di agosto, che comporterà l’aumento dei frequentatori delle montagne.

Ecco, allora, le minime norme comportamentali per la prevenzione degli incidenti e delle situazioni di difficoltà in generale. In primis la scelta di escursioni e salite commisurate alla propria preparazione tecnica e alla propria condizione psico-fisica; non sopravvalutare mai le capacità individuali e considerare sempre i limiti di ciascuno. Preparare l’escursione, studiando il percorso con carte topografiche e guide e assumendo informazioni dalle locali previsioni meteo aggiornate. A seguito del passaggio di Vaia moltissimi sentieri risultano tuttora impraticabili ed è quindi fondamentale rivolgersi alle Sezioni del Cai del posto, alle Guide alpine, ai gestori dei rifugi o contattare il numero verde “Montagna Sicura” 800.22.13.25.

Sempre meglio essere in compagnia per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Verificare costantemente le condizioni del percorso; in caso di imprevisti (difficoltà elevate, pericoli ambientali, maltempo e altro) ricordare che una rinuncia non è mai disonorevole. Controllare lo zaino, che contenga un ricambio completo asciutto, cibo e soprattutto delle bevande. Un piccolo kit di pronto soccorso e una pila frontale non devono mancare. Vestirsi in modo appropriato con particolare attenzione alle calzature; sempre utile, anche nella bella stagione e a bassa quota, una giacca anti pioggia/vento e abbigliamento pesante. Attrezzarsi adeguatamente in relazione all’attività programmata, al percorso, alla quota e alla stagione. Lasciare detto ai familiari l’itinerario e la meta, non variarla se non per necessità e avvisare al rientro. Se ci si trovasse in difficoltà, non bisogna farsi prendere dal panico, ma mettersi in posizione di sicurezza e attendere i soccorsi. Non affidarsi mai unicamente a strumenti tecnologici (smartphone, gps, ecc…), sicuramente utili, ma non in grado di proteggere in assoluto dai guai.

In caso di bisogno in ambiente impervio e ostile – che manifesta comunque sempre un potenziale di pericolo per il rischio evolutivo – il numero da contattare in Veneto per allertare il Servizio sanitario e il Soccorso alpino e speleologioco è tuttora il 118, non essendo ancora stato attivato nella nostra regione il 112 quale numero unico di emergenza. Al 112 – che resta nelle zone di assenza di copertura l’unico attivabile – rispondono ancora i Carabinieri, che provvederanno subito a trasferire la chiamata al 118. Alla Centrale del 118 risponderà un operatore che, in base alla situazione in corso, stabilirà quale tipo di intervento, mezzi e personale siano necessari. Qualora si contatti il 118, bisogna cercare di non spostarsi dal luogo in cui ci si trova: si faciliterà l’individuazione da parte dei soccorritori; si potrebbe non essere più raggiungibili telefonicamente a poca distanza dal punto in cui prima c’era copertura; cambiando luogo si potrebbe addirittura peggiorare la propria situazione. Gli operatori del 118 chiederanno tutte le informazioni indispensabili, fornendo al contempo gli opportuni consigli in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

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