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giovedì 18 Aprile 2024,

Sicurezza sismica, 35 milioni per gli interventi all’ospedale San Martino

Grazie ai finanziamenti ripartiti dal Cipe. Lanzarin: «Daremo risposte ai progetti che avevamo inserito come priorità con una delibera di giunta regionale e che avevano avuto l’assenso della Conferenza Stato-Regioni a maggio».

L’intervento era stato annunciato a giugno di quest’anno dalla direzione dell’Ulss 1 Dolomiti, così come si era stato anticipato l’arrivo di 35 milioni di euro. Ora, queste risorse sono concretamente disponibili e serviranno a migliorare dal punto di simica della sicurezza sismica l’ospedale San Martino di Belluno. «Grazie ai finanziamenti ripartiti dal Cipe per la parte che riguarda la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario daremo risposte a ben 12 progetti che avevamo inserito come priorità con una delibera di giunta regionale e che avevano avuto l’assenso della Conferenza Stato-Regioni a maggio», sottolinea l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, che oggi ha partecipato alla riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica. «Il Cipe ha ripartito per il Veneto 320 milioni su 363 di costo totale che avevamo indicato. Una copertura ottima, quasi totale. Peraltro, il rimanente contiamo di reperirlo comunque da altre fonti di finanziamento».

Lanzarin punta i riflettori sulla «qualità dei progetti proposti, ognuno dei quali costituiva una priorità per sostenere il processo di sviluppo complessivo del sistema infrastrutturale sanitario veneto». Tra i progetti c’è, appunto, quello che riguarda il San Martino di Belluno. «Siamo arrivati a coronamento di un percorso iniziato ormai due anni e mezzo fa», spiegava due mesi fa il direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno. «La Regione si è mobilitata presentando il progetto nell’ambito del riparto fondi del Cipe dedicato a investimenti su corpi sanitari per antincendio, antisismica e adeguamenti tecnologici. Nel momento in cui ci sarà la concreta disponibilità dei 35 milioni di euro si potrà partire con l’appalto, prima della progettazione e poi dei lavori. Trattandosi di gare europee ci vorrà tempo e con ogni probabilità il cantiere potrà essere aperto nel 2021. Per l’esecuzione dell’opera, il cui totale ammonta a 30 milioni e 750 mila euro, serviranno dai 3 ai 5 anni.

Interessati dai lavori saranno i padiglioni A, D, E, C ed F del San Martino, oltre all’edificio che ospita “Casa tua 2”, il magazzino-economato, i locali tecnologici, la “vecchia” pediatria, la portineria esterna (all’ingresso del parcheggio). «Il tutto è nato a ottobre dello scorso anno», aggiungeva Caldogno, «quando è stato aggiudicato all’associazione temporanea di imprese con capogruppo l’ingegner Renato Vitaliani di Padova il servizio tecnico di verifica di vulnerabilità sismica e la progettazione di fattibilità tecnico ed economica di miglioramento sismico per dieci strutture aziendali di tutto il territorio provinciale: oltre all’ospedale di Belluno, anche quelli di Pieve di Cadore e Agordo, il centro sanitario polifunzionale di Auronzo, l’ospedale di Feltre, l’edificio polifunzionale di Cusighe nel capoluogo e quello di via Marconi a Feltre, il Centro psichiatrico e la comunità alloggio di Pullir a Cesiomaggiore, la comunità alloggio Cart di Feltre».

«Per l’ospedale San Martino», precisava l’ingegner Stefano Lazzari del Servizio tecnico dell’Ulss, «nella fase di studio di fattibilità abbiamo confrontato due proposte di intervento: il posizionamento di setti in calcestruzzo armano distribuiti sia sul perimetro esterno degli edifici che all’interno; la posa di telai in acciaio dotati di dispositivi di dissipazione dell’energia installati prevalemente sul perimetro esterno. A parità di risultato in termini di sicurezza, è stata scelta questa seconda opzione, in quanto meno invasiva. Durante i lavori l’attività dei reparti dovrà comunque andare avanti e la soluzione di intervenire con nuovi elementi strutturali concentrandosi all’esterno è la più adatta. Oltre che più semplice dal punto di vista esecutivo, vista la possibilità di pre-assemblare fuori opera buona parte delle strutture di controvento in acciaio».

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