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giovedì 28 Marzo 2024,

Cipra Italia: no al prolungamento dell’A27

«È in netto contrasto con il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi sottoscritto dall’Italia».

Il consiglio direttivo di Cipra Italia (Commissione intarnazionale per la protezione delle Alpi) riunitosi a Torino ribadisce «la propria ferma contrarietà ad ogni possibile progetto di prolungamento della A27, che si tratti di collegamento autostradale o di strada a scorrimento veloce».

«Chi si ostina a proporre questo progetto, devastante dal punto di vista ambientale, anacronistico ed illegale in quanto non rispettoso di trattati internazionali sottoscritti anche dall’Italia, considera le Alpi solo un impedimento o meglio una barriera, da attraversare il più velocemente possibile», si legge nel testo diffuso da Cipra. «Le montagne del Veneto hanno bisogno di soluzioni innovative anche in termini di mobilità che tuttavia non possono tradursi in un semplice corridoio di scorrimento del traffico».

«Con il pretesto dell’isolamento del Cadore e del Comelico si mira ad avvicinare le zone industriali che stanno a Nord ed a Sud delle Alpi, scambiando le merci sempre più velocemente», sostiene Cipra. «Ma si dimentica che il trasporto delle merci ha bisogno di tempi certi piuttosto che di grandi velocità. Pur di risparmiare qualche ora si danneggerebbero ambiente e popolazioni che vivono in quelle regioni. Infatti, gli abitanti di quelle aree si vedrebbero costretti a subire pesantemente le conseguenze del traffico di transito traendone benefici molto ridotti. Si sa che questo tipo di soluzione viene caldeggiato dalle organizzazioni dell’autotrasporto, le stesse che da sempre anziché tentare la via dell’innovazione, invocano la mano pubblica per realizzare sempre nuove infrastrutture e richiedere al contempo un incessante aumento dei già consistenti sussidi all’autotrasporto».

Lo sguardo dell’organizzazione ambientalista si allunga a Mondiali e Olimpiadi: «Al pretesto della marginalità delle aree montane bellunesi, si aggiunge ora quello dei grandi eventi sportivi che si svolgeranno nei prossimi anni nelle montagne del Veneto (Mondiali di sci alpino del 2021 ed Olimpiadi invernali del 2026). Essi non possono e non devono divenire un volano per la realizzazione di progetti devastanti come quello in oggetto».

«Il prolungamento della A27 non solo violerebbe un accordo internazionale come la Convenzione delle Alpi, compromettendo irreversibilmente un ambiente ed un paesaggio di rara bellezza, con viadotti e gallerie, rendendo invivibili a causa di rumori ed immissioni valli e paesi attraversati ed andando a incrementare la frammentazione ecologica del territorio. Si tratterebbe della riproposizione di un vecchio modello di sviluppo che ha mostrato i propri limiti: cemento ed asfalto, sempre con denaro pubblico, che andranno ad aggravare una crisi climatica, ma anche economica. Le Dolomiti, le montagne del Veneto e tutte le Alpi con le popolazioni che vi risiedono non meritano questo! Sarebbe molto più utile», conclude la nota, «se si ripensasse a forme innovative di mobilità per i residenti e per i turisti con nuove modalità collettive di trasporto non dimenticando il potenziamento della rete ferroviaria locale così come è accaduto nel vicino Alto Adige».

4 commenti

  • Buongiorno tutto e tutti hanno ragione
    Ma allora come spiega alla gente del posto turisti e chi deve consegnare le materie prime
    Alimentari ecc … che per fare 70 km ci voglio 3/4 ore in macchina inquinando l’aria ?
    La ferrovia ok ma allora dovete attrezzare treni elettrici che ogni 30 minuti ci sia una salita e discesa con appositi parcheggi delle auto
    Con spostamento delle attrezzature sciistiche
    Visto le nostre piste da ski
    Sicuramente dire no è molto più facile
    E non ascoltare le esigenze delle persone del posto
    Per qualsiasi info sempre disponibile per
    Confrontarsi
    Saluti

  • Noi “riserva indiana”!

  • In Alto Adige hanno certamente potenziato la rete ferroviaria, ma anche quella stradale con tangenziali, viadotti e gallerie. Inoltre tutte le località hanno attrezzati impianti di risalita per garantire la doppia stagione turistica ed evitare lo spopolamento delle valli. In Veneto rischiamo di avere valli entonse a “spopolate”

  • I nostri tecnici vedi la creazione della talpa(Lovat) ed operai hanno contribuito in tutto l arco alpino (Swizzera Austria)a costruire strade,gallerie e viadotti rispettando le leggi che questi stati impongono
    per il mantenimento della natura ,in queste Zone prolifica il Turismo sia invernale che estivo con benefici sia in fatto economico e non spopolando la montagna,perche non si puo fare altrettando da noi?ci sono sempre i soliti ottusi capaci solo di dire di no?L intelligenza non si puo comperare al supermercato un particolare saluto a questi eccelsi cervelloni

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