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sabato 20 Aprile 2024,

Fitofarmaci in agricoltura, al via l’individuazione dei “Siti Altamente Sensibili”

La giunta della Regione del Veneto ha approvato un provvedimento che prosegue un percorso di sostenibilità volto a tutelare la salute dei cittadini e a permettere agli agricoltori di lavorare.

Si potranno individuare le zone da tutelare con la nuova definizione di “Siti Altamente Sensibili”. Questa una delle novità introdotte dal provvedimento approvato dalla giunta regionale del Veneto, su proposta degli assessori all’Agricoltura, caccia e pesca Giuseppe Pan e alla Sanità e servizi sociali Manuela Lanzarin. Un provvedimento che prosegue e consolida un percorso di sostenibilità volto da un lato, a favorire una convivenza civile tra cittadini e agricoltori, dall’altro, a garantire un elevato livello di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente circostante.

Le disposizioni approvate derivano da un attento lavoro di affinamento delle linee di indirizzo già approvate nel 2016 per un corretto impiego delle sostanze fitosanitarie e della proposta di regolamento comunale che le amministrazioni locali possono adottare per adempiere alle indicazioni previste dal Pan (Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) nelle aree agricole ed extra agricole frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.

«Le importanti novità contenute nella proposta di regolamento comunale consentiranno alle amministrazioni locali, di concerto con le Ulss competenti per territorio, di individuare le zone da tutelare con la nuova definizione di “Siti Altamente Sensibili”», spiega Pan, «che sono le strutture collettive frequentate in maniera continuativa e prolungata da soggetti in età evolutiva, che costituiscono un sottogruppo di popolazione particolarmente vulnerabile ai possibili effetti sulla salute dei prodotti fitosanitari. Sono, ad esempio, ricompresi in questa categoria i servizi educativi per l’infanzia, gli asili, le scuole di ogni ordine e grado, le comunità educative, riabilitative e terapeutiche per minori, i parchi gioco per bambini, i centri estivi e i centri parrocchiali».

Al contempo, è stata introdotta anche la tutela delle abitazioni i cui residenti sono soggetti alla possibile deriva di prodotto fitosanitario, che può originarsi durante la distribuzione nelle aree adiacenti. Sono in tal modo definite, una serie minima e inderogabile, di azioni gestionali che l’operatore deve assicurare per evitare lo sviluppo di deriva nei pressi di aree frequentate dalla popolazione.

Da ultimo, il provvedimento dispone di un fac-simile che, in caso di nuovi impianti o di reimpianti di vigneti e frutteti, l’agricoltore deve inviare al Comune e all’Ulss competente per territorio al fine di informare dell’intenzione di mettere a dimora nuove coltivazioni arboree permanenti. La dichiarazione delle aree oggetto di impianto permetterà alle amministrazioni comunali e all’Ulss di esprimersi, se ritenuto, mediante un parere preventivo sulle modalità e sulle distanze di rispetto da mantenere nei pressi di aree frequentate dalla popolazione, siti altamente sensibili e abitazioni confinanti maggiormente restrittive rispetto a quanto già definito negli Indirizzi regionali per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari già approvati.

«Con l’approvazione di questi nuovi indirizzi la Regione Veneto intende quindi tutelare la salute dei cittadini», commenta Lanzarin, «e allo stesso tempo individuare regole che consentano agli agricoltori di esercitare la propria attività di impresa, nel rispetto però della sostenibilità ambientale e sociale».

Il provvedimento è frutto del confronto con il sistema di governance istituito dal Programma regionale per un settore vitivinicolo sostenibile, che ha tenuto conto anche delle osservazioni e del confronto con le altre strutture regionali competenti e con i portatori di interesse, tra cui l’Associazione dei Comuni del Veneto, le organizzazioni professionali agricole, le associazioni ambientaliste (Wwf e Legambiente), le Università, il Cra-Ve, l’Arpav, l’Avepa, Condifesa regionale, l’Avisp, le rappresentanze dei Consorzi di tutela e del mondo della cooperazione.

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