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sabato 27 Aprile 2024,

Inaugurata in città l’installazione del duo To/Let

L'assessore Perale: iniziativa che riporta Belluno al centro dell'arte contemporanea nazionale e internazionale.

È stata inaugurata nella mattinata di ieri, venerdì 9 agosto, nella sala dell’ex Pub Carrera a Palazzo Fulcis a Belluno, l’installazione del duo To/Let, che sarà visitabile fino al 24 agosto.

A fare gli onori di casa, l’assessore alla Cultura della città, Marco Perale: «Con questa iniziativa riprende la collaborazione tra Belluno e il professor Barilli, che riporta la nostra città al centro dell’arte contemporanea nazionale e internazionale. Il collettivo To/Let, infatti, oltre a Belluno e Cortina, è in mostra in questi giorni anche a Monaco di Baviera ed è stato ospitato a Lisbona e in diverse realtà italiane, come realtà emergente dell’arte nazionale».

Dopo la presentazione da parte del professor Renato Barilli, è toccato alle artiste raccontare il loro lavoro e la loro opera: «Ci siamo conosciute nel 2005 all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e da lì abbiamo iniziato a lavorare insieme», ha spiegato Elisa Placucci, una delle due componenti del gruppo. «Spaziamo tra tecniche e media diversi, dalla scultura, alle installazioni, alla stampa su tessuti, fino alla ceramica e ai dipinti su muro; siamo felici e orgogliose di poter presentare queste due mostre legate al Premio Belluno-Cortina, qui al museo di Palazzo Fulcis e in Ampezzo».

Le opere sono infatti ospitate a Belluno negli spazi dell’ex Pub Carrera, mentre a Cortina sono visitabili dalle 14 alle 19 nella sala incontri del Grand Hotel Savoia: «A Cortina abbiamo allestito otto stendardi, realizzati con la tecnica della xilografia», ha spiegato Sonia Marinangeli, l’altra anima del duo To/Let, «un lavoro molto lungo, manuale e tecnico. Riproducono in grande le forme che abbiamo portato qua a Belluno e rappresentano i “doppi”: a Palazzo Fulcis abbiamo portato 500 piccole stampe, attaccate a mano a parete e l’opera viene realizzata ogni volta in maniera diversa, “a sentimento”, attaccando le stampe al muro seguendo ciò che sentiamo».

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