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giovedì 28 Marzo 2024,

Collegamento Padola–Pusteria, critiche all’inerzia ministeriale

L’assessore regionale Bottacin: «Qui c’è in gioco lo sviluppo di un intero territorio e non si può più tergiversare».

L’assessore regionale all’ambiente con delega alla specificità di Belluno, Gianpaolo Bottacin, è salito nuovamente in Comelico per incontrare il sindaco Marco Staunovo Polacco e la giunta comunale di Comelico Superiore. Sul tavolo dell’incontro, al quale hanno partecipato anche i dirigenti regionali che si occupano di territorio, urbanistica e commissioni Via e Vas, il tema del collegamento Padola-Pusteria come quello dei vincoli al territorio proposti dal ministero dei Beni Culturali tramite la Sovrintendenza.

«Purtroppo – ha evidenziato Bottacin – alle mezze parole di apertura pronunciate dal ministro Bonisioli lette sulla stampa locale qualche giorno prima delle elezioni europee, non è seguita alcuna azione. Si confermano, dunque, i dubbi sull’effettiva volontà di procedere da parte del Ministero, sia per quanto riguarda le sue strutture tecniche, che da tempo avevano palesato tante e spesso pretestuose problematicità sul progetto, sia, a questo punto, per quanto riguarda lo stesso vertice politico-amministrativo».

«Ci aspettavamo una netta presa di posizione del ministro – ha proseguito l’assessore – ci aspettavamo che avesse il coraggio di esprimere con chiarezza un sì o un no. Qui c’è in gioco lo sviluppo di un intero territorio e non si può più tergiversare».

«Bisogna lasciare che la montagna sia gestita dai montanari – ha precisato Bottacin – sono i montanari che sanno farlo meglio di chiunque altro perché ci vivono da sempre e conoscono le bellezze del territorio, ma anche le mille difficoltà che comporta il viverci. Lo dico in relazione alla proposta di nuovi vincoli ministeriali da applicare all’intera area del Comelico e di Auronzo, aspetto su cui la Giunta regionale si è espressa immediatamente in maniera contraria».

«Ad ogni modo – ha concluso Bottacin – noi continuiamo a lavorare con le nostre strutture per accelerare una soluzione praticabile, studiando tutte le possibilità per arrivare a chiudere una partita che, come dimostrato con la manifestazione del 1° giugno, l’intero territorio vuole senza se e senza ma. Sarebbe davvero triste se, proprio in questo momento in cui tutta la montagna dolomitica può tornare a crescere anche e soprattutto grazie alle Olimpiadi di Cortina, una sua parte importante quale è il Comelico ne rimanesse esclusa per la miopia di qualche burocrate romano».

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