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venerdì 26 Aprile 2024,

A Lorenzago il nuovo “Giardino delle farfalle e delle api”

L'inaugurazione sabato 24 agosto, in Val de Palù, nell'area naturalistica situata lungo il "Sentiero del Papa".

Dall’idea di un’artista nasce un progetto di valorizzazione e tutela di un’area naturalistica molto suggestiva situata lungo il “Sentiero del Papa”. Si chiama “Giardino delle farfalle e delle api” e si trova in Val de Palù, una località montana, a 1300 metri in comune di Lorenzago di Cadore. Qui il Papa Karol Wojtyła amava compiere le sue celebri escursioni in montagna, nel cuore del Cadore. L’artista Angiola Tremonti si è innamorata di Lorenzago e di questi luoghi in quanto vi ha trascorso i periodi più belli della sua vita, le vacanze. Lì sono le sue radici. Suo nonno, infatti, partì da questi luoghi per diventare erborista e farmacista a Sondrio, in Valtellina.
Con l’occhio abituato a scoprire e creare cose belle, non ha potuto non accorgersi che questo giardino naturale ospita fiori, farfalle, libellule, api domestiche e selvatiche, che pullulano tra boschi e prati con una torbiera che gli esperti giudicano estremamente interessante.

Il nuovo “Giardino delle farfalle e delle api” di Lorenzago di Cadore sarà inaugurato sabato 24 agosto alle 17 con un rinfresco e una breve presentazione con visita alla torbiera. Tutti gli appassionati e gli studiosi della natura sono invitati. Soprattutto le famiglie con i bambini. In caso di pioggia la manifestazione è rimandata al mattino della domenica 25 verso le 11.

«L’idea iniziale fu di Emilio Trabella, grande paesaggista del Fai e mio amico», spiega l’artista, «che mi propose la realizzazione, nella mia proprietà montana un parco fiorito dedicato alle api e alle farfalle. Al mondo tali parchi sono pochissimi e potrebbero essere molto interessanti soprattutto per attirare questi preziosi insetti tanto utili alla natura e all’uomo, sempre nel rispetto reciproco delle attività boschive. Ora che Emilio Trabella ci ha lasciato l’impegno verso l’amico diventa un dovere».
In un primo momento l’artista immaginava di creare un “Santuario delle farfalle” magari incrementandone la presenza con altre specie, ma in seguito, consigliata da entomologi e naturalisti, si è accorta che questi insetti ci sono già in loco, basta scoprirli e aiutarli a riprodursi diffondendo le loro piante ospiti che si trovano in zona. Ed ecco che, secondo le stagioni, sono arrivate l’Apollo e le Vanesse, le Erebie e le Melitee, le Amate e le Zigene. Ma i fiori sono popolati anche da api, domestiche e selvatiche, bombi e melipone che vengono sin quassù a bottinare il polline. La torbiera, che si trova lì vicino, da gli anni ’70 del secolo scorso, è stata studiata da Lorenzo Bonometto, notissimo naturalista dell’Università di Venezia.

«Nel settore ovest il canneto è più rado», spiega la Tremonti, «ed è formato da esemplari di minori dimensioni frammisti a una pluralità di altre essenze tra cui Epipactis palustris, Gentiana pneumonanthe e, particolarmente diffusa, Primula farinosa. Un’importante emergenza floristica è data in una singola pozza da Urticolaria australis. Tra le libellule sono state censite Aeshna juncea e Libellula quadrimaculata, con presenze anche di Pyrrhosoma nymphula, Sympetrum sanguineum, Somatochlora arctica, oltre a un singolo esemplare di Platycnemis pennipes, unico reperto in Cadore non dovuto a immissioni, Somatochlora arctica è sufficiente a conferire al sito una notevole importanza».

Inoltre nella faggeta si sta accertando la presenza della “mitica” Rosalia alpina, un coleottero saproxilico segnalato a pochi chilometri in linea d’aria a Domegge di Cadore e a Forni di Sopora, nel vicino Friuli. Questo insetto è protetto in sede comunitaria e, di conseguenza, sono protette anche le ceppaie di faggio che lo ospitano.

A località Val De Palù si accede imboccando la stradina a sinistra sulla curva appena prima del Passo Mauria. Da lì si prosegue per il Sentiero 336 dedicato a Papa Giovanni Paolo II.

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