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giovedì 25 Aprile 2024,

Tbe, 16 casi in Veneto, di cui la metà in provincia di Belluno

I dati, relativi al 2019, sono contenuti nel quarto bollettino sulla Sorveglianza delle Arbovirosi, realizzato e diffuso dalla Direzione prevenzione dell’Area sanità e sociale della Regione.

Il 2019 in Veneto, in particolare nei mesi estivi, è stato un anno “tranquillo” dal punto di vista delle infezioni umane da Arbovirus, trasmesse attraverso la puntura di artropodi (essenzialmente zanzare e zecche), che trasmettono virus come la West Nile (che tanto allarme creò l’anno scorso), l’Usutu, la febbre Dengue, la febbre Chikungunya, il virus Zika e il Tbe (trasmesso, questo, dalla puntura delle zecche).

Lo testimonia il quarto bollettino sulla Sorveglianza delle Arbovirosi, realizzato e diffuso dalla Direzione prevenzione dell’Area sanità e sociale della Regione. «Salta subito all’occhio», fa notare l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, «il positivo crollo dei casi di West Nile, scesi quest’anno a 10 totali (compreso uno ancora dubbio), contro i 105 (con 34 forme neuroinvasive) che si registrarono il 21 agosto 2018. Come hanno spiegato gli esperti, i fattori di questa diminuzione sono molteplici, ma un contributo importante lo ha dato il Piano straordinario di disinfestazione definito e attuato lo scorso anno dalla Regione, con un finanziamento di 500 mila euro. Fondamentale anche la campagna di prevenzione e informazione rivolta ai cittadini e la meticolosità dei monitoraggi, che ci consentono di avere sempre la situazione aggiornata».

I casi di Tick Borne Encephalitis (Tbe) trasmesso dalle zecche sono stati 16. Nove di questi sono evoluti in encefalite, sette hanno manifestato solo l’infezione. I casi sono stati registrati a Belluno (8), Vicenza (5), Treviso e Padova uno, un altro in un residente fuori regione. C’è da ricordare che, proprio in considerazione della maggior diffusione nel bellunese, la Regione Veneto ha recentemente ampliato e agevolato l’accesso alla vaccinazione contro l’encefalite da zecche (Tbe), mediante l’offerta gratuita o a prezzo agevolato del vaccino.

I casi di West Nile si sono verificati a Padova (4), a Treviso (2 più uno dubbio), e a Vicenza (3)Nessun caso di Usutu è stato censito. Si tratta di un Flavavirus che infetta soprattutto uccelli e zanzare, la cui circolazione è documentata in vari Paesi europei e spesso avviene in concomitanza con la West Nile. Dall’1 gennaio 2019, i casi di febbre Dengue sono stati 18, ma tutti in persone che avevano soggiornato all’estero, in particolare ad Antigua, Bali, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka, Thailandia, Nigeria e Messico.

Solo due i casi di Chikungunya, entrambi in persone che hanno soggiornato all’estero (Brasile e Nigeria). Anche il virus Zika, che l’anno scorso aveva determinato un allarme internazionale, in veneto finora è stato praticamente inesistente, con un solo caso in una persona che aveva soggiornato a Cuba.

5 commenti

  • Le punture da zecche si possono prendere anche in Brasile li vive la zecca?

  • Si può avere infoo sui VACCINI FATEMI SAPERE VI PREGO CIAO GRAZIE

  • Ciao, sono contenta che qualcuno ha parlato della problema che non solo in quel parti anche a Vigevano mia nipote e sua bambina sono stati mangiate vivi e non sanno dove andare perché sono appena traslocati e hanno trovato la casa infestata di cose strani mai visti ho anche le foto di questi casi orribili stanno ancora lì a soffrire in silenzio perché la possibilità di cambiare casa non c’è.cordiale saluti grazie

  • Premesso chi si reca all’estero per lavoro e soprattutto per ferie, divertimenti vari e avventure in paesi caldi e tropicali e a rischio salute, o si vaccinano prima di partire oppure devono subire le conseguenze delle punture da insetti vari esistenti in certi paesi, purtroppo mettendo a rischio a volte la propria incolumità fisica. E’ ovvio che i governi di quei paesi non è che devono disinfettare tutto il territorio tramite veivoli o elicotteri, tutto cio’ sarebbe assurdo e si andrebbe ad inquinare l’ambiente. Diverso è il discorso qui da noi in Italia dove con la globalizzazione abbiamo importato specie di insetti magari anche pericolosi che prima ignoravamo e che possono creare pericolo per la salute dell’uomo. Anche in questo caso non possiamo fare come nel primo caso se non interventi sporadici di pubblica utilità. A riguardo le zecche, sono sempre esistite e la loro proliferazione è causata secondo me dal fatto che le persone frequentano sempre di piu’ le montagne ormai abbandonate dalle generazioni dei giovani per i motivi che sappiamo tutti. L’importante è quando si viene a casa dalla montagna controllarsi bene o farsi aiutare. Tutto cio’ per dire che anche gli insetti, le zecche ed altre specie se ci sono un motivo ci sarà e purtroppo dobbiamo convivere che ci piaccia o non ci piaccia. Questo è cio’ che penso e magari mi sbaglio. Pace e bene.

  • Sono stato contagiato lo scorso giugno da morso di zecca, probabilmente in un’escursione sul Monte Grappa, che mi ha trasmesso la TBE. Sono passato in due PS e nessuno ha pensato di fare l’analisi per la TBE (avvisati del morso di zecca in accettazione ) solo dopo una visita specialistica mi è stata prescritta la ricerca degli anticorpi TBE. Nessun medico ne sa qualcosa… Dal medico di base ai medici del PS…. Scandaloso vista la vicinanza di Bassano del grappa e Cittadella a zone endemiche…. Garantisco che la malattia ha effetti pesanti e mi dicono che ne avrò ancora per mesi sempre ché ne guarisca totalmente…

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