Il 2019 in Veneto, in particolare nei mesi estivi, è stato un anno “tranquillo” dal punto di vista delle infezioni umane da Arbovirus, trasmesse attraverso la puntura di artropodi (essenzialmente zanzare e zecche), che trasmettono virus come la West Nile (che tanto allarme creò l’anno scorso), l’Usutu, la febbre Dengue, la febbre Chikungunya, il virus Zika e il Tbe (trasmesso, questo, dalla puntura delle zecche).
Lo testimonia il quarto bollettino sulla Sorveglianza delle Arbovirosi, realizzato e diffuso dalla Direzione prevenzione dell’Area sanità e sociale della Regione. «Salta subito all’occhio», fa notare l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, «il positivo crollo dei casi di West Nile, scesi quest’anno a 10 totali (compreso uno ancora dubbio), contro i 105 (con 34 forme neuroinvasive) che si registrarono il 21 agosto 2018. Come hanno spiegato gli esperti, i fattori di questa diminuzione sono molteplici, ma un contributo importante lo ha dato il Piano straordinario di disinfestazione definito e attuato lo scorso anno dalla Regione, con un finanziamento di 500 mila euro. Fondamentale anche la campagna di prevenzione e informazione rivolta ai cittadini e la meticolosità dei monitoraggi, che ci consentono di avere sempre la situazione aggiornata».
I casi di Tick Borne Encephalitis (Tbe) trasmesso dalle zecche sono stati 16. Nove di questi sono evoluti in encefalite, sette hanno manifestato solo l’infezione. I casi sono stati registrati a Belluno (8), Vicenza (5), Treviso e Padova uno, un altro in un residente fuori regione. C’è da ricordare che, proprio in considerazione della maggior diffusione nel bellunese, la Regione Veneto ha recentemente ampliato e agevolato l’accesso alla vaccinazione contro l’encefalite da zecche (Tbe), mediante l’offerta gratuita o a prezzo agevolato del vaccino.
I casi di West Nile si sono verificati a Padova (4), a Treviso (2 più uno dubbio), e a Vicenza (3)Nessun caso di Usutu è stato censito. Si tratta di un Flavavirus che infetta soprattutto uccelli e zanzare, la cui circolazione è documentata in vari Paesi europei e spesso avviene in concomitanza con la West Nile. Dall’1 gennaio 2019, i casi di febbre Dengue sono stati 18, ma tutti in persone che avevano soggiornato all’estero, in particolare ad Antigua, Bali, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka, Thailandia, Nigeria e Messico.
Solo due i casi di Chikungunya, entrambi in persone che hanno soggiornato all’estero (Brasile e Nigeria). Anche il virus Zika, che l’anno scorso aveva determinato un allarme internazionale, in veneto finora è stato praticamente inesistente, con un solo caso in una persona che aveva soggiornato a Cuba.
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5 commenti
Angelo
Le punture da zecche si possono prendere anche in Brasile li vive la zecca?
Roby
Si può avere infoo sui VACCINI FATEMI SAPERE VI PREGO CIAO GRAZIE
Laaggad zahra
Ciao, sono contenta che qualcuno ha parlato della problema che non solo in quel parti anche a Vigevano mia nipote e sua bambina sono stati mangiate vivi e non sanno dove andare perché sono appena traslocati e hanno trovato la casa infestata di cose strani mai visti ho anche le foto di questi casi orribili stanno ancora lì a soffrire in silenzio perché la possibilità di cambiare casa non c’è.cordiale saluti grazie
italiano
Premesso chi si reca all’estero per lavoro e soprattutto per ferie, divertimenti vari e avventure in paesi caldi e tropicali e a rischio salute, o si vaccinano prima di partire oppure devono subire le conseguenze delle punture da insetti vari esistenti in certi paesi, purtroppo mettendo a rischio a volte la propria incolumità fisica. E’ ovvio che i governi di quei paesi non è che devono disinfettare tutto il territorio tramite veivoli o elicotteri, tutto cio’ sarebbe assurdo e si andrebbe ad inquinare l’ambiente. Diverso è il discorso qui da noi in Italia dove con la globalizzazione abbiamo importato specie di insetti magari anche pericolosi che prima ignoravamo e che possono creare pericolo per la salute dell’uomo. Anche in questo caso non possiamo fare come nel primo caso se non interventi sporadici di pubblica utilità. A riguardo le zecche, sono sempre esistite e la loro proliferazione è causata secondo me dal fatto che le persone frequentano sempre di piu’ le montagne ormai abbandonate dalle generazioni dei giovani per i motivi che sappiamo tutti. L’importante è quando si viene a casa dalla montagna controllarsi bene o farsi aiutare. Tutto cio’ per dire che anche gli insetti, le zecche ed altre specie se ci sono un motivo ci sarà e purtroppo dobbiamo convivere che ci piaccia o non ci piaccia. Questo è cio’ che penso e magari mi sbaglio. Pace e bene.
Simone Pigato
Sono stato contagiato lo scorso giugno da morso di zecca, probabilmente in un’escursione sul Monte Grappa, che mi ha trasmesso la TBE. Sono passato in due PS e nessuno ha pensato di fare l’analisi per la TBE (avvisati del morso di zecca in accettazione ) solo dopo una visita specialistica mi è stata prescritta la ricerca degli anticorpi TBE. Nessun medico ne sa qualcosa… Dal medico di base ai medici del PS…. Scandaloso vista la vicinanza di Bassano del grappa e Cittadella a zone endemiche…. Garantisco che la malattia ha effetti pesanti e mi dicono che ne avrò ancora per mesi sempre ché ne guarisca totalmente…