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giovedì 25 Aprile 2024,

«Zoldo c’è e difende i suoi torrenti»: Comune e cittadini ribadiscono il no allo sfruttamento

Cartello di protesta ieri davanti al cinema di Dont, dove era in programma un incontro organizzato da Dolomiti Derivazioni.

«Zoldo c’è e difende i suoi torrenti». Questo quanto si leggeva ieri sul cartello esposto fuori del cinema di Dont, dove Dolomiti Derivazioni, con cui il Comune di Val di Zoldo ha una causa aperta da un paio d’anni, aveva organizzato un incontro pubblico. Incontro a cui la comunità ha deciso di non presentarsi, per ribadire ancora una volta la più ferma e assoluta contrarietà a un ulteriore sfruttamento dei corsi d’acqua. Dolomiti Derivazioni, società di Ospitale, ha presentato quasi due anni fa un progetto di realizzazione di una centralina sul Maè, nel tratto tra Mareson e Pianaz. Il Comune ha fatto ricorso al Tar e la Regione del Veneto ha sottoposto il progetto alla Via, la Valutazione di impatto ambientale.

«L’incontro fissato per ieri è previsto dalla norma, quando deve essere presentata la Via», precisa il sindaco Camillo De Pellegrin. «La società era quindi obbligata a indire una riunione pubblica. Come Comune abbiamo già manifestato la nostra contrarietà in tutte le sedi e non abbiamo più tempo da perdere». «Ci domandiamo perché insistano con questo progetto», prosegue il primo cittadino, «che è incompatibile con le linee guida nazionali e distrettuali sulle valutazioni ex ante delle derivazioni, in quanto troppo impattante, e che pertanto, oltre a non essere autorizzabile da parte della Regione e della Provincia, non riceverà alcuna forma di incentivazione statale. Con quali denari verrà finanziato? Verrà forse venduto a società altoatesine francesi tedesche o svizzere come molti altri progetti o impianti recentemente costruiti in provincia?».

Sulla stessa linea il contenuto del cartello esposto dalla comunità: «I cittadini della Val di Zoldo non hanno più tempo per ascoltare cose per le quali hanno già espresso il loro totale disaccordo. Continueremo con le amministrazioni comunali a combattere nelle oppurtune sedi».

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