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giovedì 25 Aprile 2024,

Cariverona compra un Ricci per Belluno

Lo straordinario ovale «Pan e Siringa» di Sebastiano Ricci acquisito da Fondazione Cariverona in comodato al Comune di Belluno per Palazzo Fulcis.

La Fondazione Cariverona e il Comune di Belluno sigleranno a breve il comodato che vede la concessione di alcuni dipinti della Fondazione al Museo di Palazzo Fulcis, tra i quali si segnala per importanza la straordinaria opera Pan e Siringa di Sebastiano Ricci, recentemente apparsa sul mercato e acquisita da Fondazione Cariverona proprio perché vada a riunirsi nel percorso espositivo alle altre del ciclo riccesco già conservate presso Palazzo Fulcis.

L’operazione nasce dalla comune volontà di conferire piena valorizzazione alle proprie collezioni d’arte e dalla possibilità da parte di Palazzo Fulcis di dare unitarietà alla collezione dei dipinti del Ricci, consentendo una loro lettura integrata e, al contempo, massima fruibilità e valorizzazione.

Si è trattato di un’acquisizione unica, per un’opera intimamente legata al patrimonio di Belluno e alla storia del palazzo, una grande opportunità per entrambe le istituzioni, considerato il valore artistico delle opere concesse in comodato e la rilevante importanza della loro presenza nell’ambito del percorso espositivo del museo.

A Palazzo Fulcis fervono già i preparativi per accogliere l’opera e organizzare un evento aperto alla cittadinanza dove poter ammirare la preziosa opera del Ricci all’interno del ragionato percorso espositivo.

«La nostra Fondazione è dedita alle proprie comunità non solo con l’azione erogativa ma sempre più anche attraverso l’intelligente valorizzazione dei propri contenitori e del rilevante patrimonio artistico delle nostre collezioni», spiega il presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, «questa operazione è quindi pienamente coerente con le finalità istituzionali di promozione della cultura poste in essere da Fondazione Cariverona e segna un punto di arrivo nel progetto di valorizzazione di Palazzo Fulcis, dopo la lunga e complessa trattativa che ci ha visto impegnati nell’acquisto dell’opera Pan e Siringa di Sebastiano Ricci».

«Un altro, fondamentale, pezzo della nostra storia», dichiara il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, «viene recuperato e torna a casa, nella città e nel palazzo per i quali era stato concepito, raggiungendo le altre straordinarie tele di Sebastiano Ricci già presenti e andando integrare il ciclo realizzato per la famiglia Fulcis, capolavoro del Settecento europeo. Con questa operazione, gli altri comodati concessi da Fondazione Cariverona, e le donazioni ricevute a partire dall’inaugurazione del nuovo museo, Palazzo Fulcis continua nel migliore dei modi il suo percorso di crescita e di arricchimento della proposta espositiva e culturale».

Vi sono poi ulteriori novità riguardanti i comodati di opere d’arte che Fondazione Cariverona ha con il Comune di Belluno: mentre i due enti hanno provveduto al recesso anticipato del comodato della scultura bronzea «Novecento» di Arnaldo Pomodoro ora posta sotto porta Dante e che verrà ricollocata in contesto privato, con l’occasione della nuova importante acquisizione, a conclusione della mostra «Sebastiano Ricci. Rivali ed Eredi. Opere del Settecento di Fondazione Cariverona», due importanti opere della collezione ivi esposte verranno concesse in deposito arricchendo il percorso permanente del museo di Palazzo Fulcis: il «Ritratto di dama con ancelle» di Antonio Pellegrini, straordinario ritratto del periodo inglese del grande ‘rivale’ di Ricci, e il «Paesaggio con pellegrino e lavandaie» di Alessandro Magnasco e Anton Francesco Peruzzini, un testo pittorico di grande qualità che attesta i legami che Sebastiano intrattenne con il pittore genovese e che fu fondamentale per la concezione del paesaggio del nipote Marco Ricci.

Verrà, infine, confermata la permanenza in comodato al Museo di Civico di Belluno anche di ulteriori tre opere già da tempo in esposizione permanente . Si tratta di «L’uomo e il satiro» sempre di Sebastiano Ricci, della «Pianta prospettica della città di Belluno» di Domenico Falce e della «Baruffa tra zatteri e biri» di Pietro Brancaleoni e Antonio Lazzarini.

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