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giovedì 25 Aprile 2024,

Borca, presentati gli interventi per difendere l’abitato di Cancia dalle frane

Il paese è stato storicamente e ripetutamente interessato da fenomeni di colata detritica provenienti dal canalone a monte, denominato “Rovina di Cancia”, che in più occasioni hanno causato vittime.

La Provincia di Belluno presenta oggi, venerdì 20 settembre, gli interventi che sono stati previsti a difesa dell’abitato di Cancia di Borca di Cadore che è stata storicamente e ripetutamente interessata da fenomeni di colata detritica provenienti dal canalone a monte, denominato “Rovina di Cancia”, che in più occasioni hanno causato vittime. Quello che è stato presentato è il primo stralcio dei lavori, per un importo di 2.963.238 euro, con un quadro economico di 4.135.000 euro (seguiranno ulteriori interventi a completamento del progetto complessivo che ammonta a 7.500.000 euro). L’obiettivo dell’intervento è la mitigazione del rischio di colate detritiche che minacciano le abitazioni sottostanti, la viabilità comunale e la strada statale 51 di Alemagna.

Le colate detritiche che scendono dal monte Antelao sono causate da precipitazioni di breve durata e forte intensità, concentrate prevalentemente nel periodo estivo. La quantità più frequente di materiale mobilizzato con una colata solido-liquida è stimata in 10.000-50.000 metri cubi (le massime quantità ipotizzabili, in caso di eventi con tempi di ritorno significativi, sono stimate attorno ai 100.000 metri cubi). I fenomeni si innescano lungo il canalone, a quota 1.666 metri circa, scendono a valle e si aggravano fortemente a quota 1.300 metri, dove al materiale solido si aggiungono le acque del rio Bus del Diau, le quali mobilizzano la parte rocciosa e solida di colata presente per poi trascinarla a valle.

L’opera principale prevista dagli interventi in progetto è una briglia frangicolata del tipo “Sabo dam”. Si tratta di una opera trasversale di trattenuta in cemento armato di tipo aperto, all’interno della quale sono inseriti elementi in acciaio frangicolata alti all’incirca 6 metri, funzionali a trattenere i massi più grandi della colata. Verrà realizzata a monte della ridisegnata confluenza tra il Bus del Diau e la colata detritica e servirà a fermare la parte più consistente della colata prima che raggiunga la componente liquida.

È previsto poi il prolungamento del canale, deviando e spostando la confluenza esistente da 1.362 metri fino a 1.260 metri di quota. L’opera avrà uno sviluppo complessivo di 330 metri circa, costituito da tre tratti che termineranno con tre salti di fondo, l’ultimo dei quali corrisponderà alla vasca di dissipazione dell’energia del canale in ingresso.

Con l’intervento di risagomatura della cosiddetta “Rovina di Cancia” si intende poi conferire alle possibili colate detritiche un convogliamento il più possibile centrale rispetto al canalone, evitando il rischio di sormonto. Il tratto interessato dal progetto avrà uno sviluppo di 70 metri circa e una larghezza variabile a seconda della conformazione del terreno (comunque non inferiore a 13 metri). Sono previste anche alcune scogliere in massi ciclopici a protezione degli argini, sia a monte che a valle della briglia frangicolata.

1 commento

  • Scrivo perché anch io sono interessata da una frana località Chere nel comune di Borgovalbelluna. Sono stati fatti dei carotaggi e poi preso la decisione di farmi sgomberare. Il comune mi ha dato un alloggio vecchio e piccolo. Sono qui dal 10 settembre 2017.Non ho ancora una certezza se la regione mi risarcisce, se posso riavere una casa di proprietà. Pago un mutuo della casa precedente. Ho ancora mobili dove abitavo prima che rischiano di rovinarsi. Una situazione ormai pesante.

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