Belluno °C

giovedì 18 Aprile 2024,

Wanbao-Acc, nel vertice a Roma la proprietà cinese ha chiesto tempo

In via di valutazione la possibilità di investimenti o di cessione dello stabilimento di Mel. Nuovo incontro al Ministero per lo sviluppo economico il 24 ottobre (nella foto l’appuntamento odierno).

La proprietà cinese dello stabilimento Wanbao-Acc di Mel chiede tempo: un mese per valutare la possibilità di nuovi investimenti o decidere la cessione a un altro soggetto. Questo è quanto emerso nell’incontro che si è svolto oggi, martedì 24 settembre, a Roma, al Ministero dello sviluppo economico, tra la delegazione aziendale cinese guidata dall’amministratore delegato del gruppo Haijiang Lu, le federazioni di categoria nazionali e territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Regione Veneto e Governo.

In una nota la Cisl ha fatto presente che i suoi rappresentanti hanno chiesto ai vertici aziendali chiarezza, una volta per tutte, sulla possibilità di realizzazione degli obiettivi annunciati nel piano industriale del 2017, che prefigurava la nascita, nel 2020, del più grande insediamento produttivo in Europa nel settore dei compressori grazie a un investimento di 50,7 milioni di euro che avrebbe permesso il rafforzamento dell’ufficio Ricerca e Sviluppo, l’introduzione di nuovi compressori e, come dichiarato nel successivo business plan, quello del 2018, di una nuova linea produttiva che avrebbe consentito un aumento della marginalità del prodotto.

«Fino ad oggi – spiega nella nota Mauro Zuglian della Fim Cisl Belluno Treviso – l’unica promessa mantenuta è stato il licenziamento di 160 lavoratori. Non c’è stato alcun impegno concreto dell’azienda nello sviluppo dei compressori, alcun inserimento di nuove linee produttive e conseguentemente la marginalità del prodotto si è talmente abbassata che non permette un’autonomia economica. Al tavolo ministeriale abbiamo chiesto chiarimenti non solo sul piano industriale, ma anche sui nuovi prodotti annunciati e sull’attività commerciale, che attualmente sembra orientata alla vendita dei compressori realizzati dall’azienda in Cina anziché di quelli prodotti a Mel. Sono tutti elementi necessari per capire come l’azienda prevede di riportare lo stabilimento in equilibrio finanziario. Di fronte all’atteggiamento di grande disponibilità dimostrata da Regione e Governo a condividere un percorso di rilancio per l’azienda, i vertici di Wanbao hanno chiesto un mese di tempo per chiarire una volta per tutte la loro posizione, se rimanere in Italia mettendo sul piatto nuovi investimenti o se lasciare, pensando a una cessione».

Il nuovo appuntamento al Ministero dello sviluppo economico è stato fissato per il 24 ottobre.

All’incontro odierno, oltre ai rappresentanti sindacali nazionali e territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e alla delegazione aziendale cinese, erano presenti Bruno Deola in rappresentanza della Cisl Belluno Treviso, l’assessore al Lavoro del Veneto Elena Donazzan e il responsabile dell’Unità di crisi aziendali della Regione Mattia Losego, l’ex commissario straordinario dell’Acc Maurizio Castro, il vice capo di Gabinetto del ministro dello Sviluppo economico Giorgio Girgis Sorial e il ministro per i rapporti con il Parlamento, il bellunese Federico D’Incà.

«La conclusione dell’incontro – ha dichiarato Bruno Deola – lascia aperto uno spazio di discussione con la società Wanbao grazie al contributo del Ministero e della Regione che si sono impegnati per fare il possibile a garanzia della continuità dello stabilimento a fronte di investimenti concreti».

«Al tavolo odierno – ha spiegato da parte sua il ministro D’Incà – ho chiesto di porre la massima attenzione per l’azienda di Mel in cui lavorano 300 persone che rappresentano una grande risorsa sia per le competenze possedute, sia per le tecnologie applicate all’interno della stessa impresa».

«Sono convinto – ha proseguito D’Incà – che sia assolutamente importante la continuità della produzione e ci siano prospettive future attraverso innovazione tecnologica e investimento nel quale il Governo vuole essere parte attiva. Sono altresì convinto che ci siano i presupposti anche per una possibile cessione del ramo di azienda, in modo tale che ci sia una continuità di lavoro per le persone che operano all’interno».

«Sono sicuro – afferma D’Incà – che nelle prossime settimane mister Lu e i vertici aziendali troveranno le soluzioni migliori anche a seguito dell’apertura da parte del Governo: ho chiesto di essere informato direttamente sui possibili provvedimenti che l’azienda intende adottare, in modo che io stesso possa impegnarmi nei confronti dell’Ambasciata cinese. Lo ribadisco: c’è bisogno di continuità e mi auguro che le promesse fatte 5 anni fa da Wanbao possano essere mantenute, lasciando attivo lo stabilimento di Mel».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d