Ancora segnali positivi per il turismo a Belluno, il capoluogo: i dati ufficiali del 2018 migliorano la performance del 2017 e i segnali che arrivano in questi mesi dal 2019 dall’ufficio turistico e dal nuovo infopoint sul Nevegal confermano il trend.
I dati del 2018 adesso sono certificati: oltrepassata quota 60mila per gli arrivi, 40mila italiani e 20mila stranieri; italiani in testa anche per le presenze: delle 167mila totali, 127mila sono di nostri connazionali. Rispetto al 2017, la crescita degli arrivi complessivi si attesta sul 2,8%, mentre quella delle presenze è del 5,6%. E sono dati ancora più chiari se rapportati agli anni precedenti: nel 2011 gli arrivi erano stati poco più di 37mila a fronte di 113mila: +61% di arrivi e +49% di presenze nell’arco di sette anni. Il Comune, nel comunicare questi dati, ovviamente sottolinea che l’importante incremento è avvenuto negli anni dell’amministrazione di Jacopo Massaro.
Tra le nazioni che hanno fatto registrare oltre mille turisti, si trovano Germania, Francia, Austria, Regno Unito e Stati Uniti d’America, oltre ai paesi del Sudamerica (Brasile e Argentina su tutti): «È molto interessante l’ampliarsi dell’elenco dei paesi di provenienza: rispetto al 2016 (quando sopra i mille erano arrivati solo Germania, Francia e Austria), si sono aggiunte realtà come gli Usa e il Sudamerica. Il marchio Dolomiti funziona e Belluno è ormai diventata la porta su queste realtà», commenta l’assessore al turismo Yuki d’Emilia. «Particolare anche la controtendenza sul fronte presenze: mentre a livello internazionale si va verso vacanze brevi e frequenti, a Belluno il periodo di permanenza è più lungo; segno che l’offerta del nostro territorio, dall’ambiente alla cultura allo sport, è molto ampia, e la città viene vista come punto strategico e porta d’accesso a tutte queste diverse realtà».
Indicativi anche i primi numeri sugli afflussi del 2019: sfondata quota 9mila accessi all’ufficio turistico di piazza Duomo, mentre nello stesso periodo del 2018 ci si era fermati a 8.700. In crescita anche le richieste di informazioni e spillette dell’Alta Via n.1: 303 nel 2017, 403 nel 2018, 412 fino ad ora nel 2019. In questo caso, in testa alla classifica si piazzano gli Usa, seguiti da Italia e Germania; medaglia di legno per l’Australia, seguita da Regno Unito, Canada e Belgio. Ottimi numeri anche del nuovo infopoint del Nevegal: da agosto a metà settembre, sono state poco meno di 900 le richieste raccolte dagli operatori.
«Sono dati parziali, ma comunque importanti per capire le tendenze e le richieste dei turisti», commenta d’Emilia. «Ad esempio, all’ufficio turistico viene chiesto spesso dove poter andare a mangiare prodotti tipici, e se sono disponibili visite guidate alla città: l’enogastronomia è un settore importante nel turismo internazionale, e dobbiamo valorizzare i nostri prodotti di eccellenza e la qualità della nostra ristorazione. Dobbiamo anche puntare sulle meraviglie del nostro centro storico, e un’idea potrebbe essere quella di realizzare un calendario di visite guidate per far conoscere tutte le bellezze della città».
Nel segno del successo del turismo culturale vanno anche i dati del museo di Palazzo Fulcis: i biglietti hanno fatto registrare un +5% rispetto al 2018 (7.639 contro 7.244), mentre nel periodo della mostra «Sebastiano Ricci. Rivali ed Eredi. Opere del Settecento della Fondazione Cariverona», dal 6 aprile al 22 settembre, l’incremento è stato addirittura del 34% :«Il Fulcis è sicuramente un elemento di grande richiamo, e unito a un evento come la recente mostra sul Settecento italiano diventa ancora più apprezzato. Per questo, oltre agli eventi sportivi dal richiamo nazionale e internazionale, credo che sia necessario puntare con decisione anche su eventi culturali di spessore», aggiunge d’Emilia.
C’è poi l’aspetto naturalistico: «Oltre alle informazioni sull’Alta Via, i visitatori cercano possibilità di passeggiate nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, in Nevegal e su percorsi ciclabili».
Sulla situazione infrastrutturale, «particolarmente apprezzato è il parcheggio di Lambioi, che consente di arrivare immediatamente in centro storico. Una delle critiche che viene mossa è invece lo scarso collegamento con Venezia e, in particolare, con gli aeroporti», sottolinea l’assessore.
Importanti, anche per la valorizzazione del Nevegal, i dati arrivati dall’infopoint: «Vengono richieste mappe, itinerari a piedi e eventi in programma, oltre a informazioni generali sia sul colle che sulla città», conclude l’assessore, «sono tutte informazioni importanti che ci permetteranno di mettere in atto azioni mirate realmente utili ai visitatori del Nevegal».