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venerdì 26 Aprile 2024,

Patologie cardiache, al San Martino 130 casi di infarto all’anno

I numeri sono stati illustrati dal dottor Giovanni Turiano, nuovo primario dell'Unità operativa complessa di Cardiologia dell'ospedale di Belluno.

Oltre mille procedure di emodinamica (che comprendono coronarografia e interventi di angioplastica) e circa 130 interventi per infarti miocardici acuti in emergenza, 24 ore su 24, tutti i giorni. I numeri sulla media dell’attività annuale dell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale San Martino di Belluno sono stati sviscerati dal primario Giovanni Turiano, dal 1 settembre alla guida del reparto. «Ho preso funzione da un mese e quindi ho avuto modo di prendere contatto con la realtà del San Martino», ha detto Turiano durante la conferenza stampa di giovedì 3 ottobre. «Questo nuovo incarico rappresenta per me una grande opportunità dal punto di vista professionale. Ho già svolto l’attività di facente funzione presso la Cardiologia di Conegliano, acquisendo un’esperienza di direzione del personale. Sono da sempre convinto che il primario non debba fare la “prima donna”, ma essere il gestore di un team. E devo dire che all’ospedale di Belluno ho trovato una realtà lavorativa più che buona».

L’esperienza del dottor Turiano è legata alla terapia dell’emergenza-urgenza in ambito cardiologico. In buona sostanza, la terapia dell’infarto miocardico. «Da prima sono stato impegnato come emodinamista», ha precisato, «e quindi operativamente, con l’esecuzione di oltre 4 mila procedure di iconografia angiografica e oltre 1.500 angioplastiche. Poi con il tempo ho dirottato il mio indirizzo verso l’organizzazione di quello che è definito “centro per il trattamento dell’infarto”». A questo proposito, fino al 2015 l’area bellunese gravava sulla Cardiologia di Conegliano, che era allora riconosciuta con centro Hub della Regione per il trattamento, appunto, dell’infarto. «Negli ultimi anni sono stati enormi passi avanti», ha detto ancora Turiano, «e anche per Belluno è stata autorizzata questa procedura. Una grandissima conquista per il territorio provinciale. Anche perché attualmente l’unico trattamento efficace per quanto riguarda l’infarto miocardico acuto è la procedura di angioplastica primaria (vale a dire la disostruzione meccanica, con l’apertura della coronaria) entro 60, massimo 90 minuti, dall’insorgenza dei sintomi. Questo a Belluno già avviene ed è davvero fondamentale, in quanto risponde a un bisogno clinico inevitabile. Allo stato attuale non si può pensare ad altre terapie e non è nemmeno possibile che i pazienti bellunesi debbano trasferirsi in altri centri. Più tempo si perde, meno è efficace l’intervento».

L’unità operativa di Cardiologia del San Martino, lo ha ribadito più volte il nuovo primario, funziona molto bene ed è «in grado di soddisfare il fabbisogno dell’intera provincia di Belluno. Questo per me, dal punto di vista professionale, è un incentivo a mettere a frutto le esperienze maturate in precedenza e, se possibile, cercare di migliorare la situazione, che comunque è già molto buona. In quest’ottica c’è da parte mia massima disponibilità a lavorare in team, non solo nell’Unità operativa che io dirigo, ma anche con tutto l’ospedale. Per quanto riguarda l’infarto, tutta la “catena” deve lavorare basandosi sulla collaborazione: dal 118 al Pronto Soccorso, all’emodinamica all’unità coronarica e alla ardiologia, arrivando fino a percorsi di riabilitazione, su cui l’azienda sanitaria sta investendo parecchio». Turiano ha poi evidenziato l’importanza della collaborazione con l’ospedale di Feltre. «In provincia di Belluno manca soltanto la cardiochirurgia, che può essere effettuata solo in centri che hanno numeri molto elevati. Per il Bellunese il centro di riferimento è Treviso».

Accanto ai pazienti che soffronto di patologie acute, ci sono quelli cronici, «la parte che, forse, grava di più dal punto di vista delle risorse, sia professionali che economiche», ha aggiunto Turiano. «Esiste già un ambulatorio scompensi, che segue circa 382 persone. C’è l’intenzione di andare a implementare quest’ambito, anche collaborando con i colleghi di Feltre, per assicurare a tutti i pazienti la stessa tipologia di trattamento».

«Il dottor Turiano è stato nominato direttore di Cardiologia a fine giugno, in quanto primo classificato in una terna di candidati selezionati dalla commissione nella prova concorsuale», ha ricordato Adriano Rasi Caldogno, direttore generale dell’Ulss 1. «Con la sua professionità l’ospedale San Martino potrà consolidare le sue peculiarità, soprattutto per quanto riguarda l’emodinamica, che lo rendono centro di riferimento provinciale per diverse specialità». «Nell’economia generale del Dipartimento, la Cardiologia ha uno spazio importante», ha messo in risalto Ermenegildo Francavilla, primario di Malattie infettive e capo del Dipartimento in cui è incardinata la Cardiologia (insieme a Nefrologia, Oculistica, Riabilitazione, Pneumologia, Neurologia, Dermatologia). «Il dottor Turiano si è introdotto bene in reparto, con professionalità e umiltà. Non dimentichiamo che la collaborazione con il proprio team è tema cruciale in questi anni. La ricchezza di un ospedale sta nelle risorse umane».

Il direttore medico Raffaele Zanella ha ricordato che il distretto 1 comprende anche le sedi di Agordo e Pieve di Cadore e ha insistito sul fatto che la popolazione bellunese ha una media d’età piuttosto alta e che la problematica dello scompenso cardiaco richiede un forte impegno. «L’Unità operativa complessa di Cardiologia conta 15 medici – ed è in prospettiva il rafforzamento dell’organico – e 35 infermieri», ha aggiunto. «I posti letto sono 14, più 2 in day hospital. Si aggiungono, nell’unità coronarica, 5 posti letto in terapia intensiva e 4 in semi intensiva».

«Il dottor Turiano porterà un grosso contributo alla sanità provinciale», hanno evidenziato Rasi e Francavilla, illustando anche il curriculum del nuovo primario. Laureato a Padova, dove ha poi conseguito la specializzazione in Cardiologia nel 1992, Turiano si è formato professionalmente alla scuola cardiologica del professor Piccolo di Mestre. Dal 2004 ha operato come dirigente di primo livello alla Cardiologia dell’ospedale di Conegliano. Ha fatto parte dell’equipe del laboratorio di emodinamica, contribuendo in maniera fondamentale allo sviluppo del programma di interventistica coronarica, culminato nel 2007 con il riconoscimento per la Cardiologia di Conegliano, da parte della Regione Veneto, di Centro Hub per il trattamento dell’infarto miocardico. Dal 2009 è stato responsabile dell’Unità coronarica, dove ha introdotto nuove tecniche quali l’emofiltrazione venosa continua nei pazienti con insufficienza renale acuta e scompenso cardiaco, l’uso di sistemi di assistenza ventricolare per via endoscopica per il trattamento dei pazienti con shock cardiogeno, l’impiego dell’ipotermia corporea nei pazienti rianimati per arresto cardiaco.

Dal gennaio 2015 al gennaio 2017 ha inoltre ricoperto il ruolo di direttore facente funzioni del reparto di Cardiologia acquisendo una significativa esperienza nella gestione del personale medico e infermieristico della struttura, orientando la propria attività alla motivazione e valorizzazione dei propri collaboratori, mantenendo un clima interno favorente le migliori condizioni di svolgimento dell’attività assistenziale.

Il dottor Turiano, nel corso della sua carriera, ha sviluppato una notevole competenza ed esperienza in ambito clinico, occupandosi del trattamento e della gestione delle principali patologie cardiovascolari e si è dedicato in particolare alla cura delle sindromi coronariche acute e della cardiopatia ischemica cronica, gestendo a questo proposito negli ultimi 10 anni oltre 4.000 pazienti.

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