In attesa dell’apertura del cantiere, prevista entro il mese di ottobre, ecco una nuova azione, pur se immateriale, di rigenerazione urbana alla Scuola Gabelli: la firma ufficiale della convenzione e del protocollo d’intesa con cui Belluno entra nella Rete internazionale delle città educative (Rice). La firma, in programma oggi, venerdì 11 ottobre, designa ufficialmente Belluno “Città educativa”, affiancandosi così a decine di altre città italiane ed europee.
Scopo della Rete internazionale delle città educative è quello di promuovere buone pratiche co-educative, inclusive e di orientamento nei servizi educativi, scolastici e sociali del territorio, rivolte a bambini, adolescenti e giovani tramite il coinvolgimento, anche formativo, di famiglie e insegnanti.
Responsabile del coordinamento e dell’implementazione delle diverse azioni educative che saranno sperimentate in provincia nei prossimi tre anni, oltre al comune di Belluno, è l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (Iusve), che fornirà il supporto scientifico e il proprio know how in materia.
Tra i prossimi obbiettivi, c’è anche quello di allargare la rete dei partner firmatari: sono già stati avviati contatti in questo senso con l’Ufficio scolastico territoriale di Belluno, la Direzione servizi socio-sanitari dell’Ulss 1, gli Istituti comprensivi di Belluno, l’Associazione cittadini per il recupero della Gabelli, la Federazione italiana scuole materne (Fism) di Belluno, la sede di Lentiai dell’Istituto Caburlotto di Venezia, il comune di Borgo Valbelluna e quello di Feltre, l’Università statale di Bologna, l’associazione Caffè Pedagogico di Belluno e l’associazione Amici delle Scuole in Rete.
Da segnalare poi che domani, sabato 12 ottobre, dalle ore 8.30 alle 13, alla Casa di spiritualità «Stella Maris» di Lentiai, si svolgerà il convegno internazionale «Co-educare in una società in continuo divenire». Ospite d’onore dell’evento il professor Jean-Pierre Pourtois, uno dei più importanti pedagogisti dell’epoca moderna.
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