Un euro a cittadino per alimentare il fondo Welfare e identità territoriale riservato in particolare alla lotta contro lo spopolamento. È questa la proposta formulata nell’ambito della negoziazione sociale dai sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil all’amministrazione di Borgo Valbelluna, comune interessato da un diffuso svuotamento della popolazione con conseguente processo di invecchiamento della stessa. In pratica, le organizzazioni sindacali hanno chiesto al sindaco di mettere a bilancio un euro per ogni abitante a favore di un progetto, il fondo Welfare e identità territoriale appunto, accolto con soddisfazione dalla stessa amministrazione di Borgo Vabelluna.

Il Comune bellunese è vittima di uno spopolamento che riguarda soprattutto le persone più giovani. All’1 gennaio 2019 i residenti erano 13.699, 365 in meno rispetto a dieci anni prima (2009). Cresce però il numero degli over 65, passati da 3.094 del 2009 ai 3.467 del 2019 – di cui circa un terzo ha più di 80 anni – e diminuiscono gli under 14 (da 1.865 a 1.710). «Lo spopolamento è la criticità più grande del nostro territorio», spiega Maria Rita Gentilin, segretaria generale dello Spi Cgil di Belluno. «La sfida a questo problema ha portato alla creazione del Fondo Welfare e identità territoriale nato lo scorso 15 ottobre. Il fondo si configura come fonte di innovamento politico nella definizione delle azioni rivolte alle famiglie e alle persone più anziani e fragili. Il territorio di Borgo Valbelluna, che ospita una percentuale elevata di cosiddetti grandi anziani, necessita di efficienti strutture residenziali extraospedaliere in grado di poter assistere i casi di non autosufficienza dovuti a problemi muscolo-scheletrici che spesso si combinano alle cadute cognitive gravi».