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giovedì 25 Aprile 2024,

Qualità dell’aria, meno Pm10, ma c’è il benzo(a)pirene

Il benzo(a)pirene è un idrocarburo policiclico, classificato come potenzialmente cancerogeno, che deriva dalla combustione delle stufe e dei caminetti (di qui l’importanza di utilizzarli al meglio).

Si è riunito nella mattinata di oggi, martedì 15 ottobre, nella sede della Provincia di Belluno, il Tavolo tecnico zonale previsto dal Piano Regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera. La riunione è servita a fare il punto sugli ultimi dati Arpav della qualità dell’aria e ad illustrare agli amministratori presenti l’ordinanza adottata dal comune di Belluno (in attuazione degli accordi previsti all’interno del Bacino Padano), ribadendo che le misure di prevenzione dell’inquinamento atmosferico passano attraverso una condivisione tra amministrazioni locali, una costante informazione ai cittadini e anche attraverso l’adozione di buone pratiche nella vita di tutti i giorni.

I dati Arpav confermano che sul fronte delle Pm10 il trend è in calo negli ultimi anni. Il superamento del valore limite giornaliero (50 µg\m3) dal 2005 al 2018 è sempre rimasto entro la soglia dei 35 sforamenti all’anno per le stazioni di Belluno e Alpago, mentre per la stazione di Feltre mostra un decremento consistente e più o meno costante (dal picco dei 102 sforamenti del 2006 ai 28 del 2018). A richiamare l’attenzione è soprattutto il dato relativo al benzo(a)pirene, che per il territorio bellunese mostra concentrazioni più elevate rispetto a quanto richiederebbe la soglia limite, fissata a 1 ng/m3 (la stazione di Belluno segna una media di 1,4 ng/m3 al 31/08/18 e 1,1 ng/m3 al 31/08/19; la stazione di Feltre arriva a una media di 1,6 ng/m3 al 3/09/18 e a 1,5 ng/m3 al 3/09/19).

Il benzo(a)pirene è un idrocarburo policiclico, classificato come potenzialmente cancerogeno, che deriva dalla combustione delle stufe e dei caminetti (soprattutto da una cattiva e incompleta combustione della biomassa legnosa). L’attenzione dei partecipanti al Tavolo tecnico zonale è quindi orientata a una corretta e costante informazione sulle possibilità di incentivi per la rottamazione delle vecchie stufe (grazie a bandi regionali), sulla qualità della biomassa da utilizzare come combustibile e su come bisogna fare per utilizzare i camini in modo corretto e funzionale alla minor produzione possibile di sostanze inquinanti. Si tratta di interventi minimali che però consentono di raggiungere risultati immediati e duraturi sul fronte della qualità dell’aria.

Il Tavolo tecnico zonale si aggiornerà alla prossima primavera, con i dati relativi al periodo invernale. La Provincia di Belluno trasmetterà il resoconto della seduta odierna alla Regione Veneto.

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