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sabato 20 Aprile 2024,

Il film documentario «I Vajont» per ricordare e imparare

La proiezione si terrà martedì 22 ottobre alle 20 nella Sala Affreschi di Palazzo Piloni, sede dell’Amministrazione provinciale.

Martedì 22 ottobre alle ore 20 a Belluno, nella Sala Affreschi di Palazzo Piloni, sede dell’Amministrazione provinciale, verrà proiettato il film documentario «I Vajont» che aiuta lo spettatore a capire che nella storia di quella tragedia di 56 anni fa e nelle vicende che seguirono si possono riconoscere tante similitudini con altre stragi di tempi più recenti, come se lo stesso copione fosse destinato a ripetersi all’infinito.

Proprio il ripetersi della storia e la difficoltà a imparare da essa è il tema centrale del film: il profitto che prevarica la sicurezza e il rispetto della dignità e della vita umana, la solitudine dei superstiti nella ricerca di giustizia e verità, una stampa che si ciba cinicamente delle disgrazie e del dolore delle vittime, il business della ricostruzione in cui si insinua spesso il malaffare e anche l’indifferenza di tanti, pronti a dimenticare e a voltare pagina con troppa facilità.

Ne «I Vajont» si ascoltano le testimonianze che arrivano, oltre che dal Vajont, anche da Broni, con la sua fabbrica d’amianto e di morte che ha decimato la popolazione; dal porto di Genova dove una nave abbatte la Torre piloti e chi vi stava lavorando dentro; dall’Aquila post-terremoto con il suo “progetto case”, che sembra copiato dalla “new town” Vajont, nei pressi di Maniago, in cui vennero portati molti abitanti di Erto; di Viareggio, con un suo quartiere esploso, 32 morti, a causa del deragliamento di un treno; di Paderno Dugnano, con i morti bruciati in una fabbrica.

Ma cinismo, avidità, potere e anche arroganza di chi compie crimini in nome del profitto non sono prerogativa italiana. E così ecco che «I Vajont» simbolicamente sceglie di trattare una vicenda lontana e arriva in India, a Bhopal, 3 dicembre 1984: dalla struttura logora della fabbrica della multinazionale americana Union Carbide esce una nube tossica che uccide 35mila persone, provoca invalidità più o meno gravi a altre 600mila e ancora causa la nascita di bambini con gravi malformazioni, fisiche e mentali.

Il film documentario «I Vajont» si conclude con i messaggi positivi di chi crede che ce la si può fare: Arun Gandhi, nipote del Mahatma e attivista per la nonviolenza, Vandana Shiva, ambientalista indiana, un bambino in visita alla diga che apre e chiude la narrazione del film. Nei titoli di coda poi una frase del giudice Giovanni Falcone punta il dito contro la maggioranza che non fa seguire alla protesta e al lamento il suo contributo e il suo impegno per cambiare le cose.

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