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venerdì 26 Aprile 2024,

Il libri del Fondo storico ex Liceo Tiziano alla Biblioteca civica di Belluno

Nel catalogo in linea del Servizio Bibliotecario Nazionale sono stati inseriti 2.700 record relativi a questa ex biblioteca scolastica che ha avuto, dal 1866 al 1933, anche funzioni di pubblica lettura (circolante) per i cittadini di Belluno.

Ci sono l’“Odissea” di Omero nell’edizione tradotta da Ippolito Pindemonte e il “Newtonianismo per le dame. Ovvero dialoghi sopra la luce e i colori” di Francesco Algarotti. Ma anche il volume in cui Xavier da Cunha analizza una poesia di Luís de Camoes e ne riporta la traduzione in tantissimi tra lingue e dialetti, compreso il rustico bellunese da un lavoro dell’umanista Francesco Pellegrini. È un vero e proprio patrimonio bibliografico quello costituito dal Fondo storico ex Liceo classico Tiziano di Belluno. Un patrimonio che è stato oggetto di un imponente lavoro di catalogazione realizzato dalla Biblioteca civica: nel catalogo in linea del Servizio Bibliotecario Nazionale sono stati inseriti 2.700 record relativi a questa ex biblioteca scolastica che ha avuto, dal 1866 al 1933, anche funzioni di pubblica lettura (circolante) per i cittadini di Belluno. Sul totale, 900 sono libri antichi, quindi antecedenti il 1830; circa 1.800 sono moderni, dal 1830 in avanti.

«La catalogazione dei patrimoni bibliografici storici è un’azione democratica di conservazione e di valorizzazione importante anche per consolidare l’identità dell’intera comunità», ha sottolineato Giovanni Grazioli, direttore della Biblioteca civica, nell’illustrare il progetto. «Nel fondo ci sono edizioni a stampa dal XVI al XX secolo: libri, periodici e opuscoli. Un altro prezioso lavoro che arricchisce il catalogo in linea e restituisce allo studio e alla ricerca importanti documenti». Questo lavoro di catalogazione non è ovviamente il primo. «Il 95% del posseduto della Civica di Belluno, circa 120 mila volumi, è nel catalogo elettronico, quindi consultabile e accessibile in rete», ha aggiunto Grazioli. «Tanti apprezzano questo servizio che agevola la consultazione dei testi».

Per quanto riguarda il Fondo storico ex Liceo classico Tiziano di Belluno, per evidenziare il suo valore l’assessore alla cultura Marco Perale ha ripercorso la storia della scuola superiore cittadina. «Una storia che comincia nel 1866, all’indomani dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia, prima di ogni altro liceo bellunese», ha sottolineato. «Solo un anno dopo la fondazione dell’istituto, la sua biblioteca contava già oltre 6000 volumi che erano messi a disposizione di tutta la comunità bellunese». «La città di Belluno, attraverso il liceo Tiziano, decise di aprire quella biblioteca anche al pubblico», ha continunato Grazioli. «Il 21 ottobre 1933 nasce la Biblioteca civica».

La catalogazione dei 2.700 volumi provenienti dal Tiziano è stata impegnativa. «Per fare un lavoro di qualità ci vogliono figure competenti», ha detto ancora il direttore della Civica. «Barbara Zucco, responsabile del Servizio catalogazione in Biblioteca a Belluno, si è dedicata al libro antico; Barbara De Poloni si è occupata del libro moderno, così come Paola Nard, professionista catalogatrice».

La Zucco, portando l’esempio di “Odissea” e “Newtonianismo per le dame”, ha spiegato gli elementi che contraddistinguono il libro antico. «Nel frontespizio si trova la marca tipografica, che può essere un classico stemma araldico oppure un monogramma. Per quanto riguarda la descrizione della dimesione del volume, per il moderno si usano i centimetri, mentre per il libro antico la piegatura del foglio, basandosi su filoni e vergelle e sulla filigrana. Inoltre, fino al 1830 per ordinare le monografie non esisteva l’Isbn, ma l’impronta, ossia quattro gruppi di caratteri alfanumerici ricavati da pagine prestabilite. La catalogazione non è quindi affatto un lavoro banale»

«Tra gli esemplari del Fondo ci sono diversi testi che trattano argomenti di interesse locale», ha fatto sapere la De Poloni, da due anni alla Civica di Belluno, dopo un ventennio di lavoro in Biblioteca a Sospirolo. «Per esempio, uno studio datato 1914 in cui veniva presentato un progetto per la realizzazione di una ferrovia che collegasse Treviso a Belluno attraverso il Passo San Boldo». Illustrando il volume di Xavier da Cunha, la De Poloni ha spiegato che ne erano state stampate solo 300 copie, di cui una fu donata a Pellegrini nel 1893.

Paola Nard, specializzata anche in catalogazione di fotografie, ha mostrato libri di piccolo formato caratterizzate da copertine particolari e carte decorate e fregiate. «Si tratta di almanacchi del XVIII secolo», ha precisato. «Da segnalare anche un manuale del 1842 dal titolo “Sulle lodi dell’acqua comune. Saper berla a uso benefico della salute umana”».

Il liceo classico Tiziano, come spiegato da Perale, ha anche un fondo storico che parte dal Cinquecento, attualmente non consultabile. «Ci sono diversi documenti di carattere locale che rivestono grande interesse», hanno commentato l’assessore e Grazioli. «Sono stati presi contatti con la scuola a questo proposito e c’è una deliberazione del consiglio d’istituto a favore della valorizzazione di questo patrimonio. Si tratta comunque di volumi di proprietà del Ministero, ma noi ci rendiamo disponibili, senza nessuna prevaricazione, per occuparci di tutela e valorizzazione».

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