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sabato 27 Aprile 2024,

Al Tabià cambia gestione e riapre i battenti con Fabrizio Sartor

Volto noto nel Bellunese. Pedavenese di nascita, ha una grandissima passione per il lavoro della ristorazione che lo ho portato tra pentole e forni e fornelli di tutto il mondo. Una sorta di “Marco Polo” della cucina.

A un passo dai 50 anni di vita (a gennaio 2020), lo storico ristorante pizzeria Al Tabià cambia gestione e si rinnova completamente. Da martedì 12 novembre aprirà i battenti con la regia di Fabrizio Sartor. Il locale della famiglia Piol (prima con “Gigi Tabià” e la moglie Luisa, poi con i fratelli Lara e Ivan) però non poteva cadere in mani migliori: Sartor, infatti, è volto noto nel Bellunese. Pedavenese di nascita ha una grandissima passione per il lavoro della ristorazione che lo ho portato tra pentole e forni e fornelli di tutto il mondo. Una sorta di “Marco Polo” della cucina. Dopo aver fatto l’alberghiera a Cortina ha fatto la gavetta a Venezia imparando il mestiere dai grandi chef. A soli 25 anni è tornato nel Bellunese prendendo in mano il ristorante “Al Porton” di Mel dove nel 1991 ha anche ricevuto le “due forchette” della Guida Michelin per l’eccellenza culinaria.

Da qui una carriera ad aprire e avviare la gestione di ristoranti in tutta Italia a Genova (dove ne gestiva 5 di altrettanti generi), in Toscana poi in Bolzano. Dall’Alto Adige alla Germania il passo è stato veloce e Sartor si è ritrovato a Berlino dove ha anche aperto “Ferrari” un locale tutto italiano. Tra le sue esperienze di prestigio anche il rinfresco per 700 persone per l’inaugurazione della stagione dell’orchestra Filarmonica di Berlino, una delle più prestigiose al mondo.

La passione per il lavoro e sicuramente tanta curiosità di visitare il mondo lo hanno portato in Cambogia a gestire un ristorante italiano, poi si è spostato in Cina nel 2008 salvo tornare in Cambogia ad aprire un locale tutto suo. Ora è arrivata per lui la sfida “Al Tabià”: un locale storico del Feltrino che Sartor ha tutte le intenzioni di valorizzare nelle sue peculiarità con un’aggiunta dell’internazionalità. Il locale è stato completamente rifatto, mantenendo il forno delle pizze (riproposte nella versione classica e stagionali) ma rifacendo persino il camino dove sarà cucinata la carne alla brace dalle fiorentine di provenienze diverse (Australia, Scozia, Usa, Uruguay) ma ci sarà spazio anche per il vagyu giapponese. Ci sarà una selezione accurata di vini provenienti dalle principali regioni italiane produttrici. L’apertura, come si diceva, sarà martedì 12 novembre. L’inaugurazione vera e propria verrà fatta in un secondo momento.

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