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sabato 27 Aprile 2024,

“Basilisco”, il drago dell’inclusione

L’arte va a braccetto con la solidarietà. E lo conferma l’opera nata, nell'atrio di Palazzo Minerva, dalla sinergia tra l’associazione “Io amo Castellavazzo” e l’Assi Onlus.

L’arte è sinonimo di inclusione. E lo conferma l’opera nata dalla sinergia tra l’associazione “Io amo Castellavazzo” e l’Assi Onlus: si chiama “Basilisco”, è realizzata in legno di cirmolo e raffigura il drago presente nello stemma della città di Belluno. L’altezza misura 4 metri, mentre lo sviluppo è di 10 metri e mezzo (6, se si considera l’ampia curva sulla coda). Scalpelli in azione dalle 5 del mattino a mezzanotte, per 100 ore di lavoro nell’arco di cinque giorni: un lavoro certosino, se è vero che 30 metri quadrati di cirmolo hanno assunto la forma di 2500 squame.

Il progetto artistico ha visto la luce nell’atrio di Palazzo Minerva, a Belluno, contribuendo ad arricchire l’Ex tempore di scultura. Anche perché “Basilisco” è un’opera che definire collettiva risulta persino riduttivo: basti pensare che ha coinvolto 500 persone, fra cui moltissimi giovani. In particolare, gli studenti degli istituti bellunesi e delle Scuole del legno di Sedico e Santo Stefano di Cadore. Ma l’arte, si sa, è di tutti. Non esclude nessuno: tantomeno chi convive con una disabilità. E, in questo senso, il binomio tra “Io amo Castellavazzo” e Assi Onlus ha indotto diverse persone in sedia a rotelle (e non solo) a mettersi alla prova in un campo inesplorato: «Questo laboratorio didattico e solidale, orientato alla realizzazione di una grande opera, servirà a finanziare delle proposte mirate per coloro che non riescono ad accedere agevolmente ai banchi di scultura», spiega l’artista e mente del progetto, Mauro “Lampo” Olivotto. «Non a caso, abbiamo ideato un banco accessibile, regolabile in altezza e con schienale dritto». Banco, al singolare. Ma ne serviranno altri tre, dove potranno agire un massimo di 12 aspiranti artisti. Quattro per ogni postazione: «Sì, perché in primavera, nella sede dell’Assi, prenderà il via un corso di formazione legato alla scultura. A tale proposito parlare con i ragazzi dell’associazione è stato illuminante, nell’ottica di un percorso finalizzato a rispettare diversi tipi di esigenze».

Tornando a “Basilisco”, per l’acquisto del materiale è stato fondamentale l’appoggio di Nicola Barchet e di Giesse: «Grazie ad Adriano Barioli, inoltre, un video time-lapse racconterà come nasce un’opera che ha richiesto tre fasi di lavorazione. Dalle strutture interne alla copertura, passando per le squame». Da evidenziare, infine, la massiccia partecipazione di pubblico: «La bontà o meno del risultato conclusivo non la riscontro nell’opera in sé, quanto nelle emozioni provate. Non c’è alcun dubbio: quando le persone si uniscono, il potenziale diventa sconfinato», conclude Olivotto. Sulla stessa frequenza di pensiero, il presidente dell’Assi, Oscar De Pellegrin: «Vedere artisti, studenti e persone con disabilità lavorare assieme con entusiasmo, amicizia e impegno è stato bellissimo. Un grazie di cuore a tutti».

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