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venerdì 26 Aprile 2024,

Truffe in crescita, nasce un piano d’intervento a difesa dei cittadini

Presentato ieri, giovedì 14 novembre, in Prefettura a Belluno. Tanti i soggetti coinvolti.

Belluno è una provincia sicura, lo dimostrano i numeri relativi ai reati. Ma c’è un’eccezione: quella delle truffe, l’unico fenomeno criminoso in costante crescita a livello territoriale. La nostra provincia è tra le più colpite a livello nazionale e nella classifica del sistema paese si posiziona tra le prime dieci. «Saper riconoscere un truffatore è lo strumento più efficace per difendersi dai raggiri», ha detto il prefetto di Belluno, Francesco Esposito, presentando, giovedì 14 novembre a Palazzo dei Rettori, il piano d’intervento a difesa dei cittadini elaborato dalla Prefettura in collaborazione con Forze dell’ordine, Provincia di Belluno, Camera di commercio, Anap, Ispettorato territoriale del lavoro, Inail, Agenzia delle entrate, Ulss n. 1 Dolomiti, Bim Gsp, Bim Belluno Infrastrutture, E-Distribuzione, Enel Energia, Ascotrade.

«Negli anni, in provincia di Belluno si è registrato un aumento delle truffe dell’ordine del 20/30%, talvolta addirittura del 40%», ha evidenziato il prefetto. «Basti pensare che nel 2016 si registravano 688 casi; 769 nel 2017; 957 nel 2018. A fine ottobre 2019 siamo già arrivati a 879 e, facendo una proiezione, entro fine anno, salvo sorprese positive, ci sarà un incremento e supereremo la soglia del 2018». Nel 60% dei casi si tratta di truffe informatiche, mentre il 40% appartiene ai cosiddetti fenomeni tradizionali (porta a porta, telefoniche). Per quanto riguarda le fasce d’età, fino ai 30 anni si registra il 16% delle vittime; dai 30 ai 65 il 64%; sopra i 65 anni il 13%. «Se mettiamo insieme il dato relativo alle frodi informatiche e quello che riguarda le fasce d’età, si capisce che non è vero che il fenomeno riguarda in prevalenza le persone anziane, più vulnerabili e non pronte ad affrontare l’insidia. Le truffe colpiscono tutti, comprese le persone in età lavorativa, con un buon grado di istruzione e che svolgono un’attività che richiederebbe una certa preparazione nell’intrattenere rapporti, anche economici. Nessuno è escluso e può sentirsi immune e esente dal rischio».

Ecco allora che il piano d’intervento a difesa dei cittadini si rivolge proprio a tutti. “Basta con le truffe. Combattiamole insieme”, questo lo slogan scelto, si compone di due linee di intervento: maggiore informazione sul tema e un impegno rafforzato a supporto della comunità. «Per quanto riguarda il primo aspetto, saranno avviati tre progetti», ha detto ancora il prefetto. «Il primo, grazie al supporto di Provincia e Camera di commercio, prevede la capillare diffusione, attraverso la rete dei negozi di vicinato, del vademecum antitruffa elaborato da Prefettura e Forze dell’ordine, oltre che da esperti di Abi e Poste, che hanno approfondito le tematiche relative all’home banking. Ci sono alcune buone pratiche che, purtroppo, spesso vengono ignorate: per esempio, scegliere siti certificati, con il bollino sicurezza».

Il secondo progetto è stato avviato con Anap, l’Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, sul cui periodico verrà pubblicata una rubrica nella quale saranno illustrati i casi più particolari di truffa avvenuti in provincia e forniti alcuni consigli per difendersi. Un’iniziativa che Anap ha assunto con il ministero dell’Interno. Inoltre, sarà creata sul sito web della Prefettura di Belluno una sezione dedicata alle truffe nella quale, oltre al vademecum “Tr…uffa Basta con le truffe combattiamole insieme”, saranno disponibili alcune informazioni utili su come riconoscere un truffatore, grazie ai contributi offerti da Ispettorato territoriale del lavoro, Inail, Agenzia delle entrate, Ulss n. 1 Dolomiti, Bim Gsp, Bim Belluno Infrastrutture, E-Distribuzione, Enel Energia, Ascotrade.
Spesso, infatti, il truffatore finge di essere un pubblico ufficiale o un incaricato delle società erogatrici di servizi pubblici. La migliore difesa, anche in questi casi, è la conoscenza. Ed è per questo che, nel portale, saranno illustrate anche le modalità con le quali operano sul territorio gli incaricati delle istituzioni e delle società partner del progetto.

«Accanto a ciò, e in questo caso si tratta di un progetto che nessun’altra provincia ha avviato, abbiamo chiesto a esercenti pubblici e privati di comunicare costantemente le attività che svolgono sul territorio (di tipo ispettivo, di avvio di rapporti con la clientela porta a porta o via telefono)», ha aggiunto Esposito. «Queste attività, con l’elenco nominativo, saranno trasmesse alle Forze dell’ordine. In questo modo il cittadino potrà contattare 113, 112 o 117 e conoscere se l’ente o l’istituzione stanno davvero effettuando un determinato tipo di iniziative. Se il riscontro è positivo, allora si può stare tranquilli. Se è negativo, le Forze dell’ordine si potranno attivare immediatamente per individuare i responsabili. Non dimentichiamo che esistono truffe anche in ambito sanitario. Qualcuno ha ricevuto comunicazioni da fatiscenti uffici Ulss che invitano a rivolgersi all’azienda sanitaria: è stato appurato che si tratta di una scusa per far uscire le persone di casa e poi introdursi nelle abitazioni».

“Basta con le truffe. Combattiamole insieme” consentirà di raggiungere tre importanti obiettivi: afforzare e semplificare il controllo dei cittadini che potranno rivolgersi ai numeri 112 e 113 per verificare, in tempo reale, se coloro che si sono presentati presso il proprio domicilio o la sede legale dell’azienda siano effettivamente incaricati dei suddetti enti; agevolare l’attività delle Forze di Polizia che grazie alle segnalazioni potranno acquisire con immediatezza informazioni su situazioni sospette; migliorare la sicurezza nei rapporti tra cittadini/utenti e tutte le istituzioni e le società coinvolte. «Le truffe sono un vero e proprio virus che si insinua nella società civile», ha fatto presente il prefetto, «e cerca di minare le fondamenta della fiducia, che sta alla base dei rapporti non solo sociali, ma anche economici, e quindi del progeresso e dello sviluppo. Cerchiamo di dare un antibiotico affinchè la fiducia possa resistere – e se possibile, addirittura crescere – in quanto si tratta davvero del valore aggiunto della nostra società».

«Anche le aziende sono colpite dalle truffe», ha detto Mario Pozza, presidente della Camera di commercio. «Noi abbiamo già avviato iniziative di contrasto, come i bandi sulla legalità per le scuole. La collaborazione a livello territoriale con diversi enti è davvero fondamentale e questo progetto con la Prefettura può fare la differenza». L’Anap, che a livello locale è guidata da Antinesca De Pol, organizza da anni campagne su scala nazionale. «Due anni fa, a Belluno, ci siamo mobilitati promovendo uno spettacolo di teatro civile, con Moreno Morello», ha ricordato la De Pol, «Nel 2018 abbiamo avviato una campagna con l’Amico del Popolo, con le regole d’oro per stare sicuri, e quest’anno garantiremo la presenza di una rubrica nel nostro mensile».

Il questore Lilia Fredella ha evidenziato che in questi anni è cresciuta, dal 5 al 10%, l’attività di contrasto delle truffe. «Si tratta comunque di un dato insufficiente rispetto al numero delle frodi e questo progetto congiunto contribuirà senz’altro a ridurre il fenomeno», ha commentato. «Chiaro che nelle truffe la prevenzione fa la differenza. C’è un aspetto che deve essere ben chiaro: quando si accede a internet non si è più realmente a casa propria, ma ci si mette in collegamento con l’esterno e non ci si deve considerare completamente sicuri». Aspetto su cui ha insistito anche il prefetto: «Tramite internet il cittadino di Belluno può entrare in contatto con il mondo, con persone che lavorano e con altre che, putroppo, truffano in altre realtà territoriali. Ricordiamo che, tra i dati, una parte della casistica non ha autore e vittima in provincia. Pensiamo a chi, da altre regioni, prenota una vacanza a Cortina. Ma c’è anche un grande sommerso: sono tante le persone che provano vergogna per essere state truffate e quindi non denunciano».

Alla presentazione del piano integrato hanno partecipato, oltre al prefetto, al questore e ai presidenti di Camera di commercio e Anap, anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza Gaetano Giacchi, il comandante della Compagnia Carabinieri di Belluno Emanuela Cervellera e i rappresentanti di Ispettorato territoriale del lavoro, Inail, Agenzia delle entrate, Ulss n. 1 Dolomiti, Bim Gsp, Bim Belluno Infrastrutture, E-Distribuzione, Enel Energia, Ascotrade.

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