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giovedì 28 Marzo 2024,

Cambiamenti climatici, «ambientalismo del no e burocrazia penalizzano i territori»

È stata approvata nella serata di martedì 19 novembre la mozione del deputato di Fratelli d'Italia e sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, a sostegno di Venezia e delle località del litorale veneto.

È stata approvata nella serata di martedì 19 novembre la mozione del deputato di Fratelli d’Italia e sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, a sostegno di Venezia e delle località del litorale veneto. De Carlo ha esordito ricordando tutte le località colpite dal maltempo nei giorni scorsi, dal Veneziano fino al Lazio, all’Abruzzo, a Matera, al Bellunese: «Frane, allagamenti e esondazioni si sono registrate in tutta la provincia, che appena un anno fa era stata colpita e devastata dalla tempesta Vaia. Nel mio Cadore sono ancora migliaia i tronchi a terra, quegli stessi tronchi sui quali poggia Venezia e che ci legano indissolubilmente alla laguna: per questo, è doveroso intervenire».

«Dobbiamo prendere atto dei cambiamenti climatici in corso: lo scorso anno Vaia, quest’anno questo. Non è un caso che tragedie così accadano frequentemente su tutta la penisola italiana», ha sottolineato De Carlo. «Venezia, fino al 2000, in 120 anni di storia aveva fatto registrare nove maree oltre i 140 cm; dal 2000 ad oggi sono ben 11, praticamente una ogni anno. Sono evidenti i segni del cambiamento climatico, con effetti diversi, ma ugualmente devastanti, in laguna, sulle coste, nelle realtà dell’entroterra e nelle aree montane. Dobbiamo interrogarci: siamo davvero consapevoli di cosa sta accadendo? Il mondo si divide tra gli estremi del negazionismo e dell’oltranzismo alla Greta: servono interventi pragmatici, meno chiacchiere e filosofia e più azioni concrete».

Oltre a un esame di coscienza, De Carlo chiede che vengano prese misure efficaci: «In questi anni, non si è investito nel comparto della sicurezza idrogeologica e si è sottovalutato il fenomeno del cambiamento climatico. A tutto questo, si sono aggiunti burocrazia, vincoli e l’ “ambientalismo del no” che hanno penalizzato e stanno penalizzando tutti i territori, dalle Dolomiti alla laguna. Per colpa di tutto questo, dall’alluvione del 1966 a oggi a Firenze sono state realizzate appena il 25% delle opere previste, rallentate dalla burocrazia asfissiante, dai vincoli, dagli espropri e dai ricorsi, dal timore degli amministratori, abbandonati a loro stessi, di finire in galera per una firma messa o non messa. Oggi i fiumi sono pieni di ghiaia, ma come sindaci non possiamo intervenire per ripulirli, sennò veniamo bollati come ladri; così, nei letti dei fiumi crescono gli alberi, che poi con i primi temporali partono verso valle, ostruiscono strade e ponti formando dighe e causando esondazioni, con tutti quei danni pesantissimi che oggi vediamo e denunciamo».

«Sono mancate programmazione e risorse», denuncia De Carlo, «e per questo è necessario che l’Europa riconosca la nostra specificità orografica e quindi non conteggi le spese sostenute per la prevenzione e per il ripristino dei danni ai fini del patto di stabilità interno. Dopodiché, bisogna lavorare e poter lavorare: i corrotti devono andare in galera, ma a questo Paese servono interventi sui territori; gli amministratori onesti devono poter operare per dare ai cittadini le risposte, le azioni e la concretezza che si aspettano e che si meritano dallo Stato».

2 commenti

  • Tanti discorsi importanti di circostanza che esprime il deputato? Come si puo’ sottovalutare La ragazzina Greta che in qualche modo ha smosso le coscienze anche di voi politici? Ci si è mai chiesto perchè sono sorti gli estremismi ambientalisti e via di seguito, vi sarà un motivo, non è che nascano a caso. A parte Venezia che tramite il legname del Cadore è sorta anticamente ed è un’attrazione mondiale da conservare, come mai dopo gli anni 40 o 50 si è costruito alberghi, case, negozi, etc., lungo i litorali veneziani e di tutta la penisola talmente vicino all’acqua sapendo poi dei cambiamenti climatici? Voi politici con l’ausilio dei tecnici perchè non avete pensato prima a queste cose? Stessa cosa vale anche per la montagna dove si sono costruiti alberghi, etc,, vicino ai torrenti ed altro di simile. Perchè si da sempre la colpa alla burocrazia, agli ambientalisti, agli estremisti ambientalisti, ai vincoli paesaggistici quando si è costruito dappertutto a volte senza regole precise? Magari già che ci siamo diamo la colpa alla sinistra, magari ai comunisti, anzi diamo la colpa ai lupi, agli orsi. Bisognerà pure trovare un responsabile; anzi diamo la colpa al tempo che è un assassino.

  • E’ solo triste prendere atto della debolezza dei politici nel valutare quanto sta avvenendo sul tema dei cambiamenti climatici e quindi le conseguenze: fragilità die territori, eventi sempre più estremi, crollo della biodiversità. Questi politici, veri demagoghi, offendono chi lavora giorno per giorno su questi temi, da decenni, mentre venivano irrisi dai diversi partiti, tutti. I vincoli culturali e ambientali sono garanzia di tutela per le generazioni future. Anzi, invece di divulgare mozioni inutili, il veneto e non solo, avrebbe bisogno di una legge severa che impedisca ulteriore consumo di suolo e modifichi i parametri per investire in nuova economia: lavori tutti concentrati sulla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e su innovazione seria, coraggiosa. Quindi signor De Carlo: basta autostrade, montagne deturpate da collegamenti illusori. Ma investimento in qualità e una direzione che ci porti verso l’eccellenza. I nemici del futuro non sono gli ambientalisti o le tante Greta: sono i conservatori inginocchiati ai voleri di una classe imprenditoriale priva di capacità innovativa: Veneto e bellunese insegnano.

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