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venerdì 19 Aprile 2024,

Mezzo milione di euro e 11 cantieri nel post Vaia

Gli interventi che la Provincia di Belluno ha chiuso nelle scorse settimane dopo aver provveduto alla sistemazione di piccole frane e smottamenti superficiali che erano emersi subito dopo il terribile maltempo di fine ottobre 2018 (nella foto, località La Vara, a Zoppè di Cadore).

Lavori per mezzo milione di euro. Il primo step di una serie di interventi commissariali inseriti nella ricostruzione post Vaia. Sono undici i cantieri che la Provincia di Belluno ha chiuso nelle scorse settimane dopo aver provveduto alla sistemazione di piccole frane e smottamenti superficiali che erano emersi subito dopo il terribile maltempo di fine ottobre 2018. «Si tratta di operazioni in alcuni casi minime, semplici riprofilature di scarpate o posa di reti metalliche, ma comunque importantissime per le comunità locali, perché vanno a risolvere fenomeni di dissesto», commenta il consigliere provinciale delegato alla Difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi. «Sono tutti interventi inseriti nella ricostruzione post Vaia, eccetto uno eseguito in somma urgenza con fondi provinciali derivanti dai canoni idrici. La missione della Provincia è dare sicurezza a tutto il territorio e non trascurare neppure i più piccoli problemi. Anche perché intervenire su quella che oggi è una frana limitata significa risparmiare risorse ed evitare che il fenomeno possa aggravarsi. È questo lo spirito con cui i tecnici del settore Difesa del Suolo sono intervenuti tra l’Alpago, il Cadore e l’Agordino».

La somma complessiva di spesa degli undici cantieri di messa in sicurezza si aggira sui 530.000 euro. L’intervento più consistente, chiuso prima della nevicata dei giorni scorsi, è quello di Davedino (in comune di Livinallongo), dove l’unica via di accesso alla frazione era stata interessata da una frana. Il ripristino delle condizioni di sicurezza della carreggiata e il consolidamento del versante hanno visto un investimento con fondi propri da parte della provincia di circa 250.000 euro.

Altri due interventi sono stati portati avanti a Chies d’Alpago, per un valore di circa 60.000 euro. Si tratta di una sistemazione in località Alpaos (con impianto di strutture metalliche di contenimento di una scarpata) e di una stabilizzazione di versante in località Codenzano. I tecnici sono intervenuti anche a Tambre, località Sora Lavina, per sistemare una frana superficiale che minacciava la strada di accesso a un’abitazione, a monte del torrente Borsoia. Tre le operazioni condotte a Santo Stefano di Cadore: lavori di drenaggio superficiale hanno consentito di risolvere una piccola frana a Costalissoio e di sistemare un dissesto che insisteva su Piazza Santissima Trinità, mentre in località Casada è stato ripristinato un versante dove stava iniziando un piccolo movimento franoso.

Tambre d’Alpago, località Soralavina.
Zoppè, strada regionale.
Gosaldo, località Renon.

A Zoppé la Provincia ha sistemato la frana che minacciava la strada provinciale e il monumento ai caduti; inoltre, in località La Vara ha realizzato una struttura contenitiva in pietrame e legname per eliminare un dissesto superficiale. A San Pietro di Cadore il cantiere è stato più consistente: per eliminare la frana di via San Pietro, è stato necessario costruire una gabbionata, con tanto di intervento di drenaggio. Infine, a Gosaldo, in località Renon, è stata posata una rete metallica per ricomporre lo smottamento di una scarpata.

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