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sabato 20 Aprile 2024,

Cattedrale gremita a Udine per l’ultimo saluto all’arcivescovo Brollo

Si sono tenuti nel primo pomeriggio di oggi, sabato 7 dicembre, i funerali dell’arcivescovo emerito di Udine. Il vescovo di Belluno-Feltre, mons. Marangoni, ha ricordato le confidenze ricevute in questi giorni: «tutte a esprimere la più disarmante e divina riconoscenza: "Il vescovo Pietro mi ha voluto bene!"».

In una cattedrale gremita di fedeli e sacerdoti, nel primo pomeriggio di oggi, sabato 7 dicembre, a Udine, è stato celebrato il funerale di mons. Pietro Brollo, arcivescovo emerito di Udine e già vescovo di Belluno-Feltre dal 1996 al 2001, spirato nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre, all’età di 86 anni.

Nella sua omelia l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, ha sottolineato il grande impegno di mons. Brollo, durante il suo episcopato, a «promuovere una pastorale di comunione con attenzione particolare alla presenza attiva e ministeriale dei laici». Da vescovo di Udine – ha proseguito – percorse in modo instancabile il territorio della diocesi, portando tra le persone «il suo sorriso genuino e semplice che rivelava un animo gentile e delicato e un velo di umiltà che rendeva facile il rapporto con lui anche alle persone più semplici». «Confesso – ha aggiunto mons Mazzocato – che ha colpito subito anche me il suo modo di rapportarsi nobile e rispettoso».

Numerosi i confratelli vescovi della Conferenza episcopale del Nordest che hanno voluto essere presenti alla celebrazione delle esequie, tra cui anche mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre, il quale, nel ricordare il uso predecessore, ha spiegato: «Divenne missionario tra le mille strade tortuose delle vallate e dei passi dolomitici per suscitare sete e fame di comunione». E raccondando le testimonianze raccolte tra i suoi fedeli ha concluso: «In questi giorni, in particolare da quando è iniziata una preghiera tutta particolare – direi “preghiera del cuore” – per accompagnare questo ultimo tratto di cammino del vescovo Pietro, ho raccolto tante e tante confidenze dalla gente e dai nostri preti. Mi sembrava sgorgassero dal ricordo dei suoi occhi lucenti, istantanei, celestiali, capaci di incidere bontà e compartecipazione e dall’impressione di quel volto contenuto che liberava la bellezza di un sorriso invitante e ospitale. Mi hanno colpito queste confidenze: erano tutte a esprimere la più disarmante e la più divina riconoscenza: “Il Vescovo Pietro mi ha voluto bene!”».

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