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giovedì 28 Marzo 2024,

Intossicazioni da monossido, se ne parla ai “Mercoledì della salute”

L'11 dicembre nella sala convegni dell'ospedale di Feltre.

Visti i recenti fatti di cronaca su intossicazioni di monossido di carbonio, l’Ulss Dolomiti ha organizzato un “Mercoledì della Salute” sul tema in collaborazione con il Comandi dei Vigili del Fuoco di Belluno. Mercoledì 11 dicembre alle 18, nella sala convegni dell’ospedale di Feltre, si parlerà dei rischi del monossido di carbonio con Stefania Peterle, dirigente chimico dello Spisal dell’Ulss Dolomiti; Fabio Jerman, architetto dei Vigili del Fuoco del Comando di Belluno; i medici del Pronto Soccorso di Feltre Alian Fiorot e Michela Faleschini. Modera il responsabile delle professioni sanitarie del territorio Marco Dal Pont.

Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore, incolore e insapore, assorbito dall’uomo per via respiratoria, che viene prodotto a causa di una combustione incompleta, in carenza di ossigeno. L’avvelenamento da monossido di carbonio è la causa di morte più diffusa tra gli avvelenamenti. Una volta respirato, il monossido si lega all’emoglobina, impedendo il normale afflusso di ossigeno agli organi e ai tessuti. Il primo organo che ne risente è il cervello. I primi sintomi che compaiono sono cefalea, nausea, vertigini. Quando l’intossicazione è più grave si arriva alla sincope. In caso di intossicazione acuta di CO, è necessaria la rapida somministrazione di ossigeno eventualmente attraverso la camera iperbarica.

Durante la serata saranno date alcune utili informazioni in ambito preventivo per evitare la formazione di monossido di carbonio come: controllare gli impianti di combustione (è fondamentale che gli impianti brucino in maniera efficiente e quindi vanno controllate le integrità delle parti e il tiraggio, con regolare manutenzione secondo le indicazioni del costruttore, consigliabile almeno una volta all’anno); verificare che il tubo di espulsione fumi non sia ostruito e regolarmente pulito; controllare la tipologia di combustibile (la legna deve essere secca e vergine, cioè non contaminata da vernici, olii o altri componenti estranei); controllare che la ventilazione sia garantita, ovvero il locale abbia aperture in grado di garantire un apporto di aria dall’esterno; dotarsi di rilevatori di monossido di carbonio. L’organismo umano non è infatti in grado di avvertire la presenza di CO in ambiente. I dispositivi hanno un costo contenuto, rilevano la presenza di gas nell’aria e avvisano il superamento di soglie pericolose per la salute.

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