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venerdì 19 Aprile 2024,

Confartigianato, il 2020 determinante per il futuro del Bellunese

Lettera aperta di Claudia Scarzanella (nella foto), presidente di Confartigianato imprese Belluno, sulle sfide del 2020 per la provincia.

Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato imprese Belluno, ha diffuso una lettera aperta sulle sfide che aspettano la provincia di belluno nel 2020. Eccone qui di seguito il testo.

«Siamo reduci da una settimana di report che stanno evidenziando tutte le criticità del territorio bellunese, che evidenziano il bisogno di un’azione energica per identificare una via d’uscita, mettendo a frutto i grandi eventi che toccheranno Cortina d’Ampezzo e l’intera provincia di Belluno nell’arco di 5-6 anni. I Mondiali di sci nel 2021 e le Olimpiadi nel 2026 sono, infatti, occasioni irripetibili per il Bellunese e non si possono perdere. Sono due opportunità che permetteranno di recuperare quel gap di ritardo che abbiamo in termini di sviluppo, di collegamenti viari e ferroviari, di diffusione della banda larga, di ricettività, di identità e soprattutto di marketing territoriale.

Come Confartigianato Belluno siamo convinti che il 2020 assuma il ruolo di anno determinante per il futuro della nostra provincia. Il tempo stringe, mancheranno solo 12 mesi al grande appuntamento dei Mondiali di sci a Cortina d’Ampezzo. È ora di agire, siamo in “zona Cesarini” per passare alla concretizzazione dei progetti.

Nel corso del 2019 Confartigianato Belluno ha presidiato tutti i temi caldi: infrastrutture e grandi eventi, montagna, spopolamento, fiscalità di vantaggio, artigianato e turismo, filiera del legno con interventi e azioni specifiche. Questi sforzi non si fermano qui, con il giro del calendario resteranno al centro del nostro impegno, mentre siamo già pronti con progetti da far partire.

Quanto a infrastrutture e grandi eventi queste vanno realizzate, perché antidoto alle difficoltà di collegamento, allo spopolamento, alle difficoltà di spostamento delle persone e delle merci, cause che determinano la scelta di scendere a valle, il più vicino possibile ai centri della pianura. Un fenomeno verso il quale va diretta l’attenzione almeno per rallentarlo, meglio se per invertirlo.

Per il Bellunese una fiscalità di vantaggio potrebbe rappresentare uno strumento di attrattività per combattere l’abbandono delle terre alte ed essere la chiave di volta per ripartire dopo i danni della tempesta Vaia. Per questo, come Confartigianato Belluno, abbiamo coinvolto a giugno scorso i Parlamentari bellunesi chiedendo una ZES (Zona Economica Speciale) o almeno di una ZLS (Zona Logistica Semplificata) estensione di quella di Venezia e Polesine, che abbiamo rilanciato anche il mese scorso. Auspichiamo per l’avvio del 2020 un Loro riscontro, perché le imprese hanno bisogno di chiarezza, devono conoscere il perimetro nel quale muoversi. Gli investimenti per essere fatti devono avere una base di certezza.

Il tema montagna è ugualmente centrale e va esportato dal livello locale a tema di interesse nazionale. Le mie attenzioni sono poste su due questioni. La prima è la filiera legno, perché di qui passa anche lo sviluppo dei prossimi anni e la sostenibilità del nostro territorio, mediante la partecipazione diretta e attiva al Tavolo nazionale presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e l’avvio di una collaborazione con il Ministero stesso per porre all’attenzione nazionale la creazione di una filiera nazionale. La seconda è un differente approccio al tema “Belluno”: non più come un problema specifico, locale, ma come una serie di problemi condivisi dall’intera montagna italiana. La stessa questione del futuro del Nevegal deve rientrare in un quadro di valutazioni almeno provinciale, ma meglio se regionale.

In questo contesto generale, il fare impresa è sempre più difficile e soprattutto “fa paura” a chi pensa di avviarsi su questa strada. Le aziende di piccola dimensione hanno difficoltà ad aggredire i mercati sempre più spinti nel marketing, nell’innovazione, nella ricerca, nell’organizzazione interna. Proprio dalla rilevazione di tali difficoltà, già a gennaio 2020 come Associazione di categoria scenderemo in campo con azioni mirate alla crescita delle imprese artigiane, iniziando dall’edilizia e dal turismo.

Per il “sistema casa” come Confartigianato Belluno avvieremo un percorso rivolto alle aziende del comparto per aiutarle ad attrezzarsi ed essere pronte alle sfide che arriveranno dai lavori che Mondiali di sci e Olimpiadi scaturiranno, magari scegliendo la strada delle reti di impresa per partecipare agli appalti, ma anche preparandosi, andando ad approfondire i nuovi spazi che la legislazione recente offre con il Piano casa e i crediti edilizi, nonché il sostegno da parte del sistema creditizio.

Per il turismo, attraverso il progetto “Mirabilia” presenteremo uno specifico prodotto “turismo-artigianato”: lo strumento del pacchetto unico è quello che si sta dimostrando vincente per la “vendita” di un territorio, ma non è facile realizzarlo. Con “Mirabilia” le nostre aziende associate potranno proporsi legando il proprio prodotto al territorio, ma così anche il territorio verrà strettamente legato al prodotto.

Accogliamo con interesse i 3 milioni di euro che la Giunta regionale del Veneto ha stanziato per l’artigianato e in particolare per la digitalizzazione e il passaggio generazionale. La cifra è il primo intervento a fondo perduto collegato alla nuova Legge regionale sull’artigianato e le nostre aspettative sono alte, perché presidia due aree fondamentali per lo sviluppo del settore e per trattenere le nostre piccole aziende in montagna.

Claudia Scarzanella – presidente Confartigianato imprese Belluno»

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