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sabato 20 Aprile 2024,

Calalzo, contributi per bonus bebè e impianti sportivi. «Anche questa è lotta allo spopolamento»

Gli importi sono stati deliberati nei giorni scorsi dalla giunta comunale. Lo stanziamento complessivo sfiora i 30 mila euro.

Torna puntuale anche quest’anno a Calalzo di Cadore il “Bonus bebè”. E arriva anche un rimborso per i lavori di sistemazione al campo sportivo. «Nuovi nati e impianti sportivi: anche così vogliamo combattere lo spopolamento», il commento del sindaco Luca De Carlo. I contributi sono stati deliberati nei giorni scorsi dalla giunta comunale. L’importo complessivo sfiora i 30 mila euro.

Sul totale, 4.640 euro saranno destinati al Bonus bebè 2019. «Lo assegneremo ai 16 nuovi nati nello scorso anno che risiedono nel territorio comunale», spiega De Carlo. «Ad ogni famiglia consegniamo un contributo di 290 euro, utile per le prime spese necessarie per accogliere in famiglia il piccolo nuovo arrivato». Più sostanzioso, 24 mila euro, il contributo concesso alla società sportiva FC Cadore 1919 per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria al magazzino e ai bagni dell’impianto sportivo comunale “Agostino Lozza”, in concessione alla società sportiva fino al 2025. «Quest’estate sono state rilevate diverse infiltrazioni d’acqua nei locali del magazzino e dei bagni», aggiunge il sindaco, «e, dopo il sopralluogo dei nostri tecnici, si è deciso di intervenire per una questione igienica, di sicurezza e di conservazione degli immobili». I lavori saranno eseguiti dal FC Cadore 1919 e rimborsati dal Comune di Calalzo di Cadore dietro presentazione di documentazione giustificativa.

«Se vogliamo mantenere la gente in montagna, bisogna offrire loro opportunità e servizi», conclude De Carlo. «Come piccolo comune, pensiamo che dare un sostegno alle famiglie in occasione di una nascita e mantenere attivo e funzionale un impianto sportivo siano due strumenti utili per trattenere i più giovani in montagna: se non offriamo opportunità di svago, di ritrovo, di socializzazione e se non aiutiamo le giovani coppie ad affrontare i costi di una nuova famiglia, decisamente più alti in montagna rispetto alla pianura, allora l’abbandono delle nostre vallate sarà inevitabile».

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