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giovedì 28 Marzo 2024,

Confedilizia denuncia lo «shock tassazione del governo Monti»

Le problematiche sono state sottolineate da Michele Vigne durante la prima riunione anuale del comitato di presidenza dell'associazione bellunese.

I proprietari di casa non hanno ancora assorbito i danni dello “shock” tassazione” del governo Monti. La denuncia arriva da Confedilizia. «Lo avevamo detto ancora otto anni fa, nella conferenza stampa tenutasi a Cortina nel gennaio del 2012, che la manovra “Salva Italia” varata dal governo Monti sarebbe stata una mazzata vera e propria sui risparmiatori in edilizia», dichiara Michele Vigne, presidente della Confedilizia Veneta, in occasione della prima riunione annuale del comitato di presidenza dell’associazione bellunese.

«In questi giorni leggendo anche i dati dell’Osservatorio economico dei commercialisti, emerge una verità che in troppi continuano a nascondere: le famiglie italiane non hanno assorbito lo “shock” fiscale subito con la manovra Monti», prosegue Vigne. «E il motivo è presto detto. La parte fiscale di quella manovra era incentrata su uno spropositato aumento – a regime – della tassazione sugli immobili, attraverso l’Imu. L’unico modo per superare quello shock, quindi, sarebbe stato realizzarne uno di segno opposto, dimezzando questa patrimoniale da 22 miliardi l’anno (l’Ici ne valeva 9). Ora anche l’autorevole Fondazione nazionale dei commercialisti evidenzia i danni subiti dai nuclei familiari, a livello fiscale, negli ultimi anni. Occorrerebbe aprire gli occhi sulle conseguenze devastanti che una tassazione così gravosa sta provocando in termini di distruzione dei risparmi degli italiani, di contrazione dei consumi, di chiusura di imprese, di perdita di posti di lavoro. Invece, si percorre la strada opposta. La manovra appena varata ha formalmente benedetto l’Imu del governo Monti, addirittura peggiorandola. Come se non bastasse, poi, è stata cancellata una misura essenziale come la cedolare secca per gli affitti dei negozi, varata appena un anno fa per arginare almeno la drammatica crisi dei locali commerciali. Finché non si correggeranno gli errori compiuti continueremo, nostro malgrado, a pagarne le conseguenze».

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