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venerdì 26 Aprile 2024,

Predazione a Canevoi, Fant: «La cattiva detenzione porta il lupo ad avvicinarsi alle case»

Il presidente di Siamo Tutti Animali – Movimento Antispecista Bellunese replica alle dichiarazioni di Alessandro Farina di Fratelli d'Italia.

«Quanto accaduto nella frazione di Ponte nelle Alpi è il normale risultato di una condizione ormai nota in provincia: la detenzione degli animali da reddito in condizioni di mancata sicurezza. Tanto era accettabile qualche anno fa ma, data la presenza stabile del predatore sul territorio da quasi 4 anni, non possiamo più accettare le lamentele di chi si vede gli animali predati». Non usa mezzi termini Cristiano Fant, presidente di Siamo Tutti Animali – Movimento Antispecista Bellunese, nel commentare le dichiarazioni di Alessandro Farina, portavoce di Fratelli d’Italia per Ponte nelle Alpi. «La tutela degli animali è a carico del proprietario che ne è responsabile, siano essi da reddito o da compagnia», sottolinea Fant, che è anche referente provinciale per Belluno e Treviso di Ugda (Ufficio del Garante per i Diritti Animali) e consulente nazionale del Progetto NN per le adozioni consapevoli e la lotta al randagismo. «La normativa è chiara su questo. Peraltro gli animali sono riconosciuti come esseri senzienti e questo sottolinea come vi debba essere una maggiore attenzione alle condizioni di benessere affinchè non abbiano da soffrire patimenti».

«Dispiace che certi eventi possano ancora accadere ma soprattutto che la condizione sopra riportata non sia ancora stata assorbita dagli addetti ai lavori», fa presente Fant. «Riguardo al fatto che il lupo preda vicino alle case, tanto risulta un‘ovvietà. La cattiva detenzione porta il lupo ad avvicinarsi alle case. L’animale, molto intelligente ed opportunista, coglie al volo le occasioni di caccia più facili e come dargli torto?! La vicinanza del predatore alle abitazioni è quindi da imputarsi all’uomo stesso».

Il presidente di Siamo Tutti Animali tiene inoltre a evidenziare che «per quanto riguarda la gestione dei lupi esiste già (grave non saperlo) un piano lupo nazionale, l’ultimo è del marzo 2019 e non si può chiedere che venga fatto qualcosa di extra per Belluno perchè non vi sono i numeri in termini di individui presenti sul territorio e perchè le specifiche della Comunità Europea sono molto chiare in merito. Farina parla di tutela delle attività agricole ma si dovrebbe parlare di attività di allevamento, trattandosi di animali (forse la cosa non è ben chiara al politico). La tutela dell’uomo invece, anch’essa citata non è messa in discussione visto che il lupo evita la presenza umana in ogni modo. Nessuno può garantire che un giorno un lupo non attaccherà l’uomo ma in quel momento andranno compresi i motivi dell’evento».

«Le richieste di ogni tipo, consegnate in Parlamento dall’on. De Carlo (citato dal Farina) piuttosto che da altri non tengono conto delle mancanze di una categoria, quella degli allevatori, che debbono fare i conti con le proprie responsabilità in tema di tutela e di benessere dei propri animali», aggiunge Fant. «Sotto questo aspetto vien da chiedersi perchè questa gente (parlo dei politici) non si batta con altrettanta forza per i piccoli negozi che stanno chiudendo, per il turismo che manca in provincia, per le difficoltà di piccoli artigiani e commercianti di tirare avanti. Ma forse, il lupo è un tema che smuove maggiormente gli animi e le coscienze e porta più voti per le prossime elezioni».

Nel suo intervento Fant ricorda poi i vantaggi portati dalla presenza del lupo: «per gli agricoltori facendo diminuire il numero di cervi e cinghiali (se lo lasceremo lavorare); per l’ambiente riportando equilibrio a flora e fauna in un territorio che l’uomo ha fondamentalmente abbandonato; per il turismo se sapremo sfruttarne la presenza quasi invisibile, come già altre regioni hanno fatto. Molti vantaggi ad ampio raggio. Di contro eventi negativi per una categoria che vanta sempre meno appartenenti (negli ultimi 10 anni gli allevatori sono calati del 40%, fonte Veneto Agricoltura). Vien da chiedersi perchè, per il bene di pochi, una intera provincia debba veder cacciata o limitata o allontanata una specie che ci può arriccchire così tanto. Sinceramente non lo trovo giusto. Detto ciò il lupo non si tocca comunque, la CE è stata molto chiara in questi ultimi mesi e i proclami conditi di abbracci virtuali nonchè la politica del terrore che certa gente semina sul territorio, presentando il lupo come una specie sanguinosa e pericolosa per l’uomo lasciano il tempo che trovano».

E i cani? «Ci preoccupiamo tanto del pericolo lupo per l’uomo dimenticando che la provincia è ricca di cani di proprietà che la gente lascia tranquillamente liberi di girare e mordere persone o altri animali e di predare animali da reddito, eventi di cui incolpiamo il lupo stesso. Consiglio ai signori politici di lavorare per risolvere ciò che è alla loro portata. In tema di benessere animale le lacune sul territorio sono moltissime e le azioni preventive e repressive dei reati praticamente inesistenti».

3 commenti

  • Pochi o tanti, gli allevatori e gli agricoltori meritano la dovuta attenzione, specie in montagna, poiché possono diventare, magari con degli incentivi regionali, degli importanti protagonisti della rinascita di uno sviluppo economico alpino. Ma, in effetti, le lamentele, il vittimismo di questi riguardo la ricomparsa del lupo e, talvolta, anche dell’orso, suscitano molte perplessità. Molte perplessità se consideriamo che nei paesi dell’Est, dalla confinante Slovenia fino alla Romania e oltre, gli agricoltori sono abituati da sempre a convivere con questi predatori, assai più numerosi che da noi. Recinzioni per le mandrie e le greggi, durante la notte, e robusti cani pastori sono sufficienti a ridurre le eventuali perdite al minimo. E non esiste, a quanto si sa, alcun risarcimento per i capi di bestiame predati. Ne consegue che, pure da noi, si deve cercare di darsi da fare e attrezzarsi con muretti a secco, o ricoveri, e con i cani, come nell’800 o i primi del ‘900. Un poco di impegno e di risorse in più, ma anche con un proficuo interesse per la vita di un tempo e con un pizzico di avventura, in più. Coraggio !

  • Sono stupito del fatto che un giornale così dia adito a degli estremisti e non sostenga il territorio……. Sono disponibile anch’io a dare una controrisposta a quanto dichiarato, con dati e numeri e costi per renderci conto di come stanno effettivamente le cose per gli agricoltori, avrei piacere di essere contattato.grazie

  • Ho letto l’articolo introdotto dal presidente di: siamo tutti animali e il commento del sig. Da Canal e devo ammettere che solo persone preparate in materia e rispettose del mondo animale possono scrivere certe cose a differenza di certi politici soprattutto di destra che non mancano occasione per sparare parole assurde contro i lupi, senza trovare alternative. Mi viene da pensare che l’obiettivo della politica è solo quella di conservarsi dei voti come nel caso specifico avendo trovato nel lupo il capo espiatorio. Non mi allungo con altri discorsi piu’ volte ripetuti se non quello di dire che secondo la mia opinione sia il sindaco di Calalzo di Cadore, sia l’assessore regionale, sia la politica bellunese che governa la Provincia, abbiano poco rispetto per questo meraviglioso animale quasi fosse un assassino nei confronti dei poveri animali gestiti dagli allevatori che giustamente si lamentano delle perdite.

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