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mercoledì 24 Aprile 2024,

Treno delle Dolomiti, la Provincia presenta un’altra ipotesi. Inevitabile un nuovo rinvio

Il presidente Padrin ha invitato la Regione a prendere in considerazione un nuovo tracciato, che raggiungerebbe Cortina attraverso l'Agordino e non da Calalzo di Cadore.

La perizia sulla miglior soluzione per raggiungere Cortina d’Ampezzo in treno, commissionata dalla Regione del Veneto qualche mese fa, è praticamente pronta ma dovrà aspettare: la Provincia di Belluno ci ripensa un’altra volta e dopo l’aggiunta dell’ipotesi C alle iniziali A e B, nel dossier sul Treno delle Dolomiti adesso si infila anche l’ipotesi D. Una storia infinita, che rappresenta ancora una volta la difficoltà del territorio bellunese di fare sintesi, di perseguire tempismo e concretezza, di presentarsi compatto alle istituzioni superiori: Regione, Stato, Europa. Si perderanno altri mesi prima di capire su quale direttrice sia meglio ragionare. E ormai il “contatore” segna anni persi, mentre i Mondiali di Cortina sono ormai arrivati alle porte (2021) e appare del tutto improbabile che il treno possa raggiungere la conca d’Ampezzo in tempo per le Olimpiadi (2026).

La nuova ipotesi si chiama Agordino. La Provincia di Belluno ha inviato in Regione ieri, martedì 21 gennaio, la richiesta giunta a Palazzo Piloni dall’Uma, l’Unione Montana Agordina. E Roberto Padrin ha “passato le carte” a Venezia, così come sono, semplicemente chiedendo in poche righe «di prendere in considerazione il progetto proposto dai Sindaci agordini e di valutarne la fattibilità». Progetto che si chiama «Treno delle Dolomiti Venezia-Cortina – Lungo la valle del Cordevole».

Ricapitolando: in prima battuta si ragionò sul tracciato Calalzo di Cadore – Cortina lungo la Valle del Boite, ricalcando il vecchio tracciato del Trenino delle Dolomiti utilizzato nelle Olimpiadi del 1956. Poi si affacciò l’ipotesi B: invece che attraversare la Valle del Boite meglio partire da Calalzo, passare per Auronzo e per la Valle d’Ansiei, poi con un tunnel da Palus San Marco a Cortina offrendo ai viaggiatori, prima, la fermata delle Tre Cime (ipotesi che suggestionò il presidente Zaia ma che suscitò subito perplessità nei tecnici perché la prospettata fermata delle Tre Cime lascerebbe il viaggiatore a piedi all’altezza del lontanissimo sbocco della Val Marzon). E vabbè. Senonché poi si riunirono i sindaci del Cadore e presentarono una terza ipotesi, la C, una specie di mix, con passaggio per Auronzo ma poi quasi subito in tunnel verso la trafficata e popolosa Valle del Boite, per poter fare una fermata almeno a servizio di San Vito di Cadore. La Regione ha assegnato l’incarico tecnico di valutazione delle tre ipotesi per capire su quale debba cadere, ragionevolmente, la scelta. Ora arriva la variante D, l’Agordino.

I Sindaci agordini avevano ufficialmente interpellato il presidente della Provincia alla vigilia di Natale, con una lettera dell’Uma, sottoscritta da tutti i sindaci meno Canale d’Agordo, Vallada Agordina e Voltago Agordino. Un foglio e mezzo di motivazioni a favore dei binari in Agordino, con lo sguardo alle Olimpiadi 2026, nella convinzione che si possa arrivare in tempo. «I Sindaci facenti parte dell’Unione Montana Agordina», vi si legge, «hanno esplorato e condiviso una proposta progettuale di fattibilità di tale collegamento ferroviario da Ponte nelle Alpi fino a Cortina, passando per Belluno e percorrendo la Valle del Cordevole; ne sono emersi elementi di grande interesse». Tempi di percorrenza ridotti, centralità nelle Dolomiti, collegamento con i comprensori sciistici, mobilità per Luxottica e poi sfruttamento dei finanziamenti per Vaia e altri. Poi la richiesta: trasmettere la proposta alla Regione «per essere inserita fra le opere strategiche in vista delle Olimpiadi Invernali 2026 Milano-Cortina».

In rosso il tracciato ferroviario che piacerebbe ai sindaci dell’Agordino.

Nessun cenno ai progetti che valorizzerebbero Calalzo di Cadore, in direzione di Cortina, sui quali già si stava ragionando. Ma è ovvio che la richiesta dei sindaci agordini, pur auspicando essi un «obbligatorio confronto» con tutti territori coinvolti «anche al di fuori del contesto Agordino», finisce sullo stesso tavolo di lavoro. E sposta in avanti tutti i tempi.

20 commenti

  • questo potrebbe essere veramente “il treno delle dolomiti” finalmente una proposta seria, e non mi si venga a dire che ci vogliono troppi soldi

    • Ritengo anche io che sia la soluzione migliore sia quella per la Val Cordevole: serve tutti i paesi più popolosi del Bellunese e al contempo garantisce il tempo minimo per arrivare in Val Pusteria . Questo è importante in quanto dà uno sbocco a Nord agli abitanti del Nord-Est e uno sbocco verso il Bellunese e verso Venezia agli austriaci nel più breve tempo possibile. Inoltre il treno può attrarre anche il vicino Trentino che non dispone di un trasporto ferroviario nella sua parte nord-orientale. In tal modo diventa davvero poco probabile che il treno non abbia successo. Magari in futuro sarà possibile realizzare altri collegamenti “metropolitani” nella Provincia di Belluno, ma per cominciare bisogna prendere la soluzione più ambita: un rapido sbocco a Nord, con tempi concorrenziali all’autostrada e che serva più abitanti possibile.

  • Ritengo anche io che sia la soluzione migliore sia quella per la Val Cordevole: serve tutti i paesi più popolosi del Bellunese e al contempo garantisce il tempo minimo per arrivare in Val Pusteria . Questo è importante in quanto dà uno sbocco a Nord agli abitanti del Nord-Est e uno sbocco verso il Bellunese e verso Venezia agli austriaci nel più breve tempo possibile. Inoltre il treno può attrarre anche il vicino Trentino che non dispone di un trasporto ferroviario nella sua parte nord-orientale. In tal modo diventa davvero poco probabile che il treno non abbia successo. Magari in futuro sarà possibile realizzare altri collegamenti “metropolitani” nella Provincia di Belluno, ma per cominciare bisogna prendere la soluzione più ambita: un rapido sbocco a Nord, con tempi concorrenziali all’autostrada e che serva più abitanti possibile.

    • Condivido le considerazioni.
      Da considerare che la via per l’Agordino è la più rapida, inoltre passa per Belluno, cosa che le altre non fanno ed ai fini della sostenibilità economica il fatto non è indifferente.
      Oltretutto non si può escludere dal tracciato il capoluogo di provincia.
      Va tenuto conto anche di Luxottica che, sempre per la sostenibilità economica dell’opera, è un buon bacino d’utenza…

  • Dovendo ampliare le gallerie ed elettrificare interamente le tratte già esistenti del Cadore, il progetto “Treno delle Dolomiti” si pone sullo stesso piano degli altri progetti.
    Probabilmente l’Agordino, non avendo già una tratta preesistente, ha dovuto riflettere più attentamente sul proprio progetto, per verificarne la fattibilità, i punti forti ed i punti deboli, prima di presentare la propria candidatura. Fare le cose in fretta significa farle male, pertanto ben venga un ragionamento approfondito e accurato.
    Quanto al traguardo delle Olimpiadi, ho grossi dubbi che, anche senza l’allungamento dei tempi dovuto all’ultima candidatura, qualsiasi progetto sarebbe stato finito per tale data.

    • Considerando come parametro:
      distanza + tempo di percorrenza

      I due tracciati con valore minimo di questo parametro sono:

      1) via Valle Cordevole (Caprile)
      2) via Valle del Boite (da Calalzo)

      Il problema per me diventa il costo per fare il tracciato.
      Per l’opzione 1) c’è da fare un tracciato ex-novo da Belluno fino a Caprile (posa delle traversine, gallerie).
      Per l’opzione 2) c’è un bel pezzo di ferrovia già fatta (fino a Calalzo), e basterebbe ripristinare-recuperare un tracciato a fianco dell’attuale ciclabile delle Dolomiti (ex vecchio tracciato).
      I tracciati sulla valle d’Ansiei allungano molto il percorso, e c’è da fare una galleria abbastanza lunga sotto le Marmarole-Sorapiss.

    • Sbagli Andrea, il tracciato, ponti e gallerie saranno rifatti comunque per rinnovare la ferrovia che ormai ha 60 anni, quindi la situazione è molto simile.
      In più c’è il fatto che a Ponte nelle Alpi è necessario lo scambio per salire diretto in Cadore e si perderebbero altri 20 minuti mentre per il secondo progetto non ci sarebbe.
      Per il preventivo dei costi tra la tratta che dici tu e quella che passa per l’Agordino, c’è una distanza di 150 mila euro su un totale che si aggira sul miliardo.
      Fa bene l’Agordino a provarci.

    • Ok, può starci che l’Agordino ci provi. Ci vorrebbe comunque un collegamento ferroviario anche verso quella valle in modo da ridurre il traffico su gomma preservando meglio l’ambiente di quei luoghi.
      In Alto Adige, in modo molto pragmatico, per quanto riguarda le ferrovie si preferisce potenziare e migliorare l’esistente piuttosto che procedere a fare nuove tratte.
      Nel bellunese l’unica tratta ferroviaria verso le terre alte è quella verso Calalzo, ed è assai ridotta rispetto ad analoghe tratte dell’Alto Adige (il treno è piccolo – 2-3 convogli- e va ancora a gasolio) e c’è un consistente traffico su gomma.
      A “quasi parità” di condizioni io preferirei comunque migliorare l’esistente piuttosto che fare nuove tratte.

  • A quel punto diventerebbe indispensabile anche la bretella Sedico-Mas, per i treni provenienti da Padova…

  • Il treno delle Dolomiti passando per l’agordino avrebbe anche un’importanza strategica contro lo spopolamento della montagna. Garantirebbe una viabilità certa anche in occasione di eventuale chiusura delle strade come purtroppo succede in presenza di alluvioni, tempeste o incendi. Una linea completamente nuova garantirebbe la possibilità di elettrificazione e quindi l’arrivo delle veloce frecce a Cortina

  • La differenza è che il tracciato della Val Cordevole collegherebbe le maggiori stazioni sciistiche della zona e, cosa più importante, darebbe una via di comunicazione più diretta alla Luxottica. Dalla parte del Cadore oltre alla già esistente ferrovia c’è anche l’Alemagna, strada sicuramente più comoda della 203 Agordina.

    • ma lei ha mai fatto l alemagna i fine settimana ? ci si mette 3 e anche 4 ore da pieve ambulanze incluse ,x i paesi piu popolosi sicuro siano nell agordino ? non scordi che da calalzo si va in 4 vallate ,boite auronzo oltrepiale e comelico .la ferrovia tranquillo non andra da nessuna parte merito elle teste bellunesima se dovesse x calalzo

  • L’unica cosa seria che veramente serve e

  • L’unica cosa che serve è il collegamento Cortina Brunico tutto il resto è anacronismo antieconomico.

  • Io sono a favore della ferrovia in Agordino e adesso che è stata ufficializzata questa ipotesi di tracciato, spero che venga data priorità alla realizzazione di questa tratta, affinché l’Agordino possa avere uno stimolo per lo sviluppo economico e turistico del territorio. Ciò considerati diversi fattori, quali la presenza della Luxottica e dei diversi impianti di risalita.
    Una ferrovia per l’Agordino potrebbe inoltre rappresentare l’opportunità per ripopolare la vallata.
    In seguito, si potrà pensare di realizzare anche la ferrovia da Calalzo di Cadore a Cortina attraverso la Val Boite e/o la Val d’Ansiei.

    • la calalzo cortina aspetta da 60 anni ,agordo si metta in coda ,in quanto a spopolamento è comune a tutta la montagna bellunese

  • La proposta di traffico trasversale tra Alto Agordino e Cortina è fondamentale per condividere comunicazione, servizi turistici, accesso diverso ecc. La possibilità di supportare Cortina per presenze è strategica. Circa i tempi, dobbiamo essere ottimisti: https://www.tgcom24.mediaset.it/2019/video/cina-cantiere-da-record-mille-operai-costruiscono-una-ferrovia-in-4-ore_10630248.shtml

  • Il treno deturpa (sbancamenti ,binari , ponti etc.) e fa pure rumore …..se gli Agordini lo vogliono , se lo prendano . I Cadorini ringraziano . Milanesi e Romani si cercheranno montagne meno somiglianti a città

    • È incomprensibile che tutto il territorio montano veneto-friuli non sia collegato a fran discapito del turismo…vergogna

  • Egregio Direttore

    Il Circolo dell’Oltrardo ha inviato anche al suo giornale una “riflessione” sul tema della ferrovia.
    Chiedo che sia pubblicato per dare al pubblico una razionale inquadratura
    della situazione vecchia e nuova.
    Soprattutto per quanto riguarda la tenuta sociale e politica di questa nostra Comunità Provinciale.
    Attendo con fiducia.

    Mario Svaluto Moreolo – Segretario del Partito Democratico del Circolo dell’Oltrardo di Belluno

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