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giovedì 25 Aprile 2024,

Elezioni a Palazzo Piloni, ecco le due liste

I nomi di fatto circolavano da giorni e, dopo essere stati depositati ieri, domenica 26 gennaio, sono stati ufficializzati oggi, lunedì 27, durante una conferenza stampa a Belluno, nella sede della Provincia.

Stavolta non ci sarà un listone unico, ma due liste da dieci persone, tutti consiglieri comunali (o sindaci o assessori eletti). I nomi di fatto circolavano da giorni e, dopo essere stati depositati ieri, domenica 26 gennaio, sono stati ufficializzati oggi, lunedì 27, durante una conferenza stampa a Belluno, nella sede della Provincia. Stiamo parlando delle elezioni provinciali. Le votazioni per il rinnovo del consiglio si terranno domenica 16 febbraio. Alle 8 l’apertura del seggio, alle 22 la chiusura. Il seggio è unico e trova collocazione a Palazzo Piloni. L’elezione, doveroso ricordarlo, è di secondo grado: a votare saranno solo i consiglieri dei comuni della provincia.

Due, come si diceva, le liste in gioco. Quella denominata “Provincia Comune – Belluno 2030” rappresenta l’area del centro sinistra. Ecco i nomi: Walter Cibien (consigliere a Belluno); Franco De Bon (sindaco di San Vito di Cadore); Maria Teresa De Bortoli (consigliere di Pedevana); Simone Deola (assessore di Borgo Valbelluna); Giustina De Silvestro (Domegge di Cadore); Amapola Fairtlough (assessore a Val di Zoldo); Fabio Ferdinando Luchetta (sindaco di Vallada Agordina); Sonia Pauletti (consigliere a Sovramonte); Paolo Perenzin (sindaco di Feltre); Paolo Vendramini (sindaco di Ponte nelle Alpi).

“Progetto Dolomiti” è il nome della lista di centrodestra, al cui interno ci sono esponenti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia: Amalia Serenella Bogana (sindaco di Alano di Piave); Massimo Bortoluzzi (consigliere di Alpago); Max Enrico Cordella (consigliere a Val di Zoldo); Danilo De Toni (sindaco di Alleghe); Nadia Forlin (consigliere a Feltre); Benedetto Gaffarini (assessore a Cortina); Ivan Minella (sindaco di Santa Giustina); Elisa Monticello (consigliere a Seren del Grappa); Dario Scopel (sindaco di Seren); Maria Antonietta Toffoli (consigliere a Calalzo).

«Bisogna mantenere distinte le elezioni del presidente della Provincia da quelle del consiglio provinciale», ha detto Roberto Padrin spiegando quelle che, con la riforma Delrio, sono le modalità di voto e la distribuzione dei coefficienti di riporto. «Il presidente resta in carica quattro anni: il sottoscritto è stato eletto il 10 settembre 2017 e resterà fino al 2021. Il consiglio viene rinnovato ogni due anni. L’ultima elezione si era svolta il 7 gennaio 2018». Nel 2014, la prima elezione post riforma Delrio, si era presentata un’unica lista, a cui se n’era aggiunta una seconda, all’ultimo momento, del Bard. Tre le liste in lizza nel 2016, mentre nel 2018 il listone unico. «In questo 2020, dunque, è la prima volta che vengono presentate due liste politiche e mi auguro che, al di là delle appartenenze, il consiglio possa lavorare in modo unito. I rappresentati delle due liste mi hanno assicurato che c’è questa volontà».

Quattro i presenti nell’attuale consiglio che si sono ricandidati: De Bon, Bogana, Bortoluzzi e Minella. «Colgo l’occasione per ringraziare Gianluca Lorenzi e Pierluigi Svaluto Ferro, che non sono in lista e che hanno lavorato con me in questi due anni». Il 16 febbraio voteranno i consiglieri dei comuni della provincia, fatta eccezione per Lozzo di Cadore e Voltago Agordino, entrambi commissariati. In tutto 704 elettori, divisi in 5 fasce, che indicano il coefficiente di riparto: Belluno (32 elettori, indice di ponderazione 539); Feltre e Borgo Valbelluna (34 elettori, indice di riparto 492); i comuni tra i 5 mila e i 10 mila abitanti (91 elettori, indice di riparto 260); i comuni tra 3 mila e 5 mila abitanti (130 elettori, indice di riparto 137); i tantissimi comuni sotto i 3 mila abitanti, che contano 417 elettori e un indice di riparto di 159.

Nelle due liste sono praticamente rappresentati tutti i colori politici. Per quanto riguarda la provenienza territoriale, il Cadore (considerando anche Cortina) conta 4 candidati; 2 lo Zoldano e altrettanti l’Agordino; uno l’Alpago; 3 la Valbelluna; 8 il Feltrino. Lo spoglio delle schede avverrà lunedì 17, a partire dalle 9. «Non ci sono accordi con nessuna delle due liste per ruoli particolari», ha precisato Padrin. «Le deleghe verranno distribuite dopo il voto. Ovvio che verrà garantita la continuità nel caso in cui venga riconfermata una persona che nel precedente mandato si è già occupata di una tematica specifica».

«Al primo posto c’è il bene del territorio», ha aggiunto il presidente, «e la volontà di portare avanti il programma antispopolamento, che sarà presentato ad associazioni di categoria e portatori d’interesse il 31 gennaio, agli Stati generali della montagna, dove sarò presente non solo come presidente della Provincia, ma anche come delegato Upi montagna».

Padrin ha poi ricordato che il consiglio provinciale che uscirà dalle elezioni del 16 febbraio traghetterà il territorio verso i grandi eventi. «Il 2021 non dovrà essere punto di arrivo», ha fatto notare, «ma di partenza per continuare a lavorare in vista del 2026, soprattutto sul fronte degli interventi infrastrutturali». Sul fronte antispopolamento, Padrin ha evidenziato il ruolo importanre che potrà avere l’apertura della Luiss (domani, martedì 28 gennaio, l’inaugurazione a Palazzo Bembo), «per tenere i giovani a vivere in provincia e per attrarre professionalità dall’esterno.

E il Treno delel Dolomiti? «Siamo stati accusati si non decidere. Non voglio assolutamente che passi questo messaggio», ha messo in risalto. «La nostra provincia lavora, lo abbiamo dimostrato in tante occasioni, dal post Vaia alla questione Mondiali. Prima di decidere il tracciato migliore (sul tavolo ci sono quattro ipotesi, ultima in ordine temporale quella dell’Agordino, ndr) bisogna analizzare a fondo, fare sintesi e su questo giocherà un ruolo importante anche il prossimo consiglio provinciale». Martina Reolon

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