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giovedì 28 Marzo 2024,

Giorno del Ricordo, “Red Land” e la voce degli esuli in tutte le scuole del Veneto

La Regione Veneto, in accordo con l’Ufficio scolastico regionale del Veneto, propone anche quest’anno alle scuole secondarie e professionali appuntamenti nel Giorno del Ricordo.

Il dvd del film “Red Land – Rosso Istria” sulla tragedie delle foibe, la storia dell’Istria e della Dalmazia curata dallo storico Guido Rumici, la graphic novel “Foiba Rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana” dedicata alla giovane studentessa istriana, uccisa dai titini, medaglia d’oro nel 2005 al merito civile. Inoltre, un concorso aperto agli studenti e alle classi di ogni ordine e grado. E infine, la testimonianza diretta degli esuli o dei loro familiari o discendenti.

Sono questi gli strumenti che la Regione Veneto, in accordo con l’Ufficio scolastico regionale del Veneto, propone anche quest’anno alle scuole secondarie e professionali del Veneto per il Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio (come stabilito dalla legge 92/2004) per fare memoria degli eccidi delle foibe e dell’esodo forzato di oltre 350 mila italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalle terre giuliane dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Le iniziative proposte nelle scuole e il significato dell’operazione di valorizzazione della memoria storica di quelle vicende sono stati presentati oggi a Dolo, al Cinema Italia, dall’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, dal rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto e dal vicepresidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, al termine della proiezione del film “Red Land” per gli studenti dell’Istituto comprensivo di Dolo e dell’istituto Musatti, presente anche il regista Maximiliano Hernando Bruno.

«Il Veneto è stata la prima Regione nel 2006 a sollecitare le scuole rispetto alla legge istitutiva del Giorno del Ricordo, affinché questa storia non restasse confinata nel dolore dei testimoni diretti che hanno vissuto da vicino l’orrore di questa tragedia», ha ricordato l’assessore regionale. «Negli anni la Regione ha coltivato un crescente e proficuo rapporto con il Miur e l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, per allargare quanto più possibile la conoscenza di queste pagine strappate di storia. Anche quest’anno le scuole del Veneto sono invitate ad approfondire e a fare memoria di quelle vicende ancora poco note che rappresentano ferite aperte nei ricordi individuali di famiglie e comunità e nella coscienza collettiva del nostro paese. Il Veneto, per il legame culturale e storico forte con la Venezia Giulia, l’Istria e la Dalmazia ha un compito in più verso gli esuli e i loro discendenti. La loro colpa fu solamente di essere italiani. Giuliani, istriani e dalmati, messi in fuga dalla dittatura titina, scelsero l’Italia perché italiani, ma l’Italia non li accolse con benevolenza. E la cattiva coscienza politica nonché la vergogna per il trattamento riservato ai propri connazionali profughi, fece cancellare quelle storie dai libri di storia».

La proiezione della prima della versione ridotta e riadattata per le scuole di Red Land ha ricevuto il plauso del professor Roberto Gaudio dell’Ufficio scolastico regionale, in rappresentanza della direttrice Augusta Celeda. «La potenza delle immagini ha emozionato i giovani studenti presenti, in sala non volava una mosca», ha sottolineato Gaudio. «L’auspicio è che questo film possa stimolare gli studenti di tutte le scuole del Veneto ad un’analisi storica e critica».

«Per le associazioni degli esuli giuliani e dalmati», ha aggiunto Alessandro Cuk, rappresentante della Federazione delle associazioni degli esuli, «il rapporto con il mondo della scuola è una priorità. Far conoscere alle nuove generazioni una pagina di storia strappata per troppo tempo dai libri di storia è fondamentale. Per noi, è importante la collaborazione con il mondo della scuola che trova il supporto delle istituzioni locali, come la Regione del Veneto. Consideriamo preziose queste iniziative e questi strumenti didattici, perchè gli studenti possano prendere coscienza e capire la tragedia delle foibe e dell’esodo. Anche quest’anno abbiamo riproposto, a distanza di due anni, il bando di concorso rivolto alle scuole di ogni ordine e grado del Veneto, che si concluderà a fine anno con le premiazioni. Inoltre abbiano già ricevuto oltre un centinaio di inviti da altrettante scuole del Veneto per portare la nostra testimonianza: in Veneto, possiamo dirlo, questa pagina di storia è forse più conosciuta che altrove».

Infine Maximiliano Hernando Bruno ha commentato il lavoro di riduzione cinematografica effettuato per le scuole di “Rosso Istria”. «Un lavoro non facile, che non ha tuttavia compresso i personaggi e i riferimenti storici e non ha addolcito il messaggio: oggi ho constatato», ha sottolineato il cineasta, «che i ragazzi hanno compreso il dolore di quei tragici momenti e hanno espresso il desiderio di capirne meglio ragioni e sviluppi».

1 commento

  • Non si arriva bene a comprendere le motivazioni di un così lungo oblio su questi tragici fatti inerenti alla barbarie della ultima guerra mondiale. Tragici fatti confine che hanno alimentato odii profondi, o, forse, anche inconfessabili rimorsi, determinando così una rinuncia politica ad affrontare in modo adeguato, nell’immediato dopoguerra, questa difficile realtà, conseguente all’esito disastroso del periodo bellico. Nell’ambito dei milioni di vittime civili di questa ultima guerra bene si è fatto ad istituire finalmente un giorno della memoria, del ricordo dei martiri italiani dell’Istria, ma rende perplessi la scelta della data del 10 febbraio, giorno della pace di Parigi, che poneva fine a tutte queste efferate stragi. Dunque, anche una vittimistica rivendicazione, da parte del governo conservatore che ha inteso istituire il giorno del ricordo con questa data, della esclusiva italianità dei territori di confine persi, ma a discapito dell’effettiva realtà storica di quelle tormentate terre. Non si tiene conto della barbarie delle persecuzioni razziali (non solo anti ebraiche) e politiche avvenute nei Balcani ad opera degli eserciti occupanti e della crudelissima polizia collaborazionista croata. Un insieme di efferate stragi, dai numeri impressionanti, che non trova un punto di incontro con la umana pietà riservata per l’altrettanto efferato martirio di molte migliaia di italiani delle città dell’Istria. Dunque, dopo tanta crudeltà e orrori, di cui nessuno può dichiararsi del tutto innocente, nessun intendimento di pacifica convivenza tra i popoli di questo limes appare manifesto con la scelta polemica del 10 febbraio, purtroppo. Giusto finalmente ricordare il crudele destino delle vittime italiane, ma senza dimenticare le efferate stragi toccate in sorte agli “altri”, ai diversi popoli di quelle terre. Per tutto ciò la scelta della data del 10 febbraio appare davvero infelice.

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