I numeri della diffusione del Coronavirus in provincia di Belluno risultano, per fortuna, ancora molto contenuti. E proprio questo dato ci chiama a maggiore responsabilità: siamo “in vantaggio” rispetto a quei territori nei quali il morbo è penetrato senza dare segni e si è diffuso. Siamo “in vantaggio” perché sappiamo che il Covid-19 c’è, sappiamo come si propaga, sappiamo quanto male fa e sappiamo come impedire che si diffonda. Ce la possiamo fare se ci comportiamo responsabilmente, tutti. In questo momento l’indicazione è precisa e forte: stiamo a casa.

L’Ulss 1 Dolomiti oggi pomeriggio ha ricominciato a fornire un bollettino con i numeri del coronavirus nel nostro territorio. Le serie numeriche sono “corte”, perché non c’è stata regolarità nella raccolta e nella comunicazione dei dati alla stampa. Il grafico sotto il titolo, con sfondo giallo, è stato invece costruito dall’Amico del Popolo sui numeri della Protezione Civile e mostra una curva che sale e fa un balzo in su nelle ultime 24 ore. È la curva dei contagiati accertati nell’ultima decina di giorni, ne risultano 48 oggi. Nel comunicato odierno l’Ulss ha fornito la serie dei ricoveri da domenica 8 a oggi giovedì 12: 4, 5, 9, 9, 11. La serie dei ricoverati in terapia intensiva lascia ben sperare: 0, 0, 0, 0, 0. Le persone in isolamento e sorveglianza sono molte di più dei 48 contagiati, segno di una grande attenzione ai contatti “sospetti”: 134, 169, 235, 292, 345. Questa è prevenzione. Si può notare che nel dato generale dell’Italia, fortemente condizionato dalla grave situazione della Lombardia, i ricoverati sono di più delle persone in isolamento; nel Veneto invece accade vistosamente il contrario e sono molte di più le persone isolate rispetto a quelle ricoverate. Il Veneto, probabilmente, ha saputo sfruttare in una certa misura il suo lieve “vantaggio” sulla Lombardia, riconoscendo e isolando molte persone “a rischio”.

D’altra parte, se sono credibili le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che indica nel 5% dei contagiati la necessità del ricovero in terapia intensiva, significa che in Italia con 1.153 persone oggi in terapia intensiva i contagiati dovrebbero essere 23 mila, invece ne risultano 15.113: possiamo orientarci a pensare che gli altri siano in giro, inconsapevoli, forse il 50% in più rispetto ai casi ufficiali. Tali numeri sono fortemente condizionati dalla situazione della Lombardia. Molto diversa e migliore appare la situazione nel Veneto e soprattutto in provincia di Belluno. Ed è un’ottima base di partenza per provare a bloccare l’avanzata del coronavirus Covid-19.