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venerdì 29 Marzo 2024,

Vincoli Comelico, la Provincia si è costituita nei procedimenti al Tar

In primo piano la volontà dell’ente Provincia di tutelare non solo i singoli territori su cui sono stati imposti i vincoli paesaggistici, ma anche la pianificazione territoriale di coordinamento e di “area vasta” che rientra tra le competenze strettamente provinciali.

«Il 14 gennaio scorso nel consiglio provinciale straordinario celebrato a Santo Stefano di Cadore avevamo preso una posizione precisa, assicurando sostegno agli amministratori locali. Con un ordine del giorno apposito, avevamo ritenuto “ingiustificato e inopportuno” il provvedimento del Ministero, “destinato a complicare in futuro la vita e le iniziative del Comelico e di Auronzo”. Siamo sempre convinti di quell’idea». Parola di Roberto Padrin, presidente della Provincia, ente che ha fatto un’ulteriore passo avanti nell’ambito della questione vincoli Comelico. La Provincia ha infatti depositato nei giorni scorsi le memorie di costituzione al Tar del Veneto relativa alla dichiarazione di notevole interesse pubblico del Comelico e del Comune di Auronzo. Si tratta di due atti “ad adiuvandum” che evidenziano la volontà dell’ente Provincia di tutelare non solo i singoli territori su cui sono stati imposti i vincoli paesaggistici, ma anche la pianificazione territoriale di coordinamento e di “area vasta” che rientra tra le competenze strettamente provinciali.

«Abbiamo il dovere di tutelare gli interessi dei cittadini del Comelico e di Auronzo, di coloro che vivono quotidianamente i territori su cui sono stati imposti i nuovi vincoli paesaggistici», afferma Padrin. «Auspichiamo di poter arrivare a una soluzione diversa, anche grazie al nuovo dialogo intrapreso con la Soprintendenza, che è tornata a Belluno, ospite degli uffici di Palazzo Piloni. Credo sia un’apertura importante che permetterà ai tecnici del Ministero di conoscere meglio la realtà bellunese e i territori vincolati».

«Lo spopolamento grave che stanno vivendo le aree più periferiche, Comelico in primis, rischia di essere accelerato dall’imposizione di nuovi vincoli», aggiunge. «Noi abbiamo bisogno di rendere viva e vitale la nostra montagna e proprio per questo porteremo avanti il nostro sostegno ai ricorsi promossi dai Comuni». L’udienza di sospensiva al Tar del Veneto era stata fissata originariamente per il 12 marzo. Per ovvi motivi, a causa del blocco delle attività dei tribunali, è stata rinviata a data da destinarsi.

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