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venerdì 19 Aprile 2024,

Wanbao Acc, i sindacati preoccupati per «la nomina di un commissario “sconosciuto”»

Non è Maurizio Castro il commissario giudiziale per Wanbao Acc. È l’avvocato di Udine Anna Di Pasquale, presidente della Società autostrade Alto Adriatico spa a gestione pubblica e in comproprietà tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

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Non è Maurizio Castro il commissario giudiziale per Wanbao Acc. È l’avvocato di Udine Anna Di Pasquale, presidente della Società autostrade Alto Adriatico spa a gestione pubblica e in comproprietà tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. A indicare la legale friuliana è stato il Tribunale di Venezia, probabilmente su indicazione del ministero dello Sviluppo economico, quando invece il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà aveva indicato più volte Castro, già commissario straordinario dell’ex Acc.

«Quanto stabilito dal tribunale di Venezia, pur pronunciandosi favorevole al ricorso alla procedura di amministrazione straordinaria, pone seri dubbi sull’effettiva riuscita della stessa, non individuando nella stessa figura professionale già operativa con azienda e Mise, quel professionista che dovrebbe portarla a buon fine», sottolineano i segretari provinciali di Cgil Fiom, Cisl Fim e Uilm Uil. «Non ha importanza del perché ciò non sia avvenuto, nemmeno si pongono giudizi circa la professionista incaricata, sicuramente competente, autorevole e preparata, ma riteniamo che ora si rischi di far involvere velocemente, probabilmente bloccare, il percorso di rassicurazione internazionale che nei mesi precedenti il Mise e la figura del dottor Castro, avevano costituito con fornitori e interlocutori internazionali».

I sindacati esprimono dunque grande preoccupazione per «la futura sostenibilità dell’ambiziosa riuscita del percorso dell’amministrazione straordinaria Wanbao Acc di Mel (salvezza, vendita e rilancio)» e chiedono «con forza la ripresa di un sistema di interlocuzioni tra istituzioni, Mise, professionisti del comparto perché venga al più presto posto rimedio all’errore accaduto, riproposte al più presto le garanzie industriali già formalmente attive, e quindi ripristinato quel clima di speranza e di azione a favore dei lavoratori e del territorio Bellunese, che tanto nel recente passato si sono battuti per questi obiettivi».

Nel loro accorato appello i sindacati ricordano che negli ultimi mesi i lavoratori e le loro rappresentanze rsu e organizzazioni sindacali si sono lungamente battuti per ottenere la prosecuzione dell’attività produttiva dello stabilimento di Mel-Borgo ValBelluna. Hanno scioperato e manifestato pubblicamente contro le decisioni della proprietà cinese di chiudere l’attività produttiva e insieme all’intero territorio bellunese, alle istituzioni locali e religiose, alle amministrazioni comunali e provinciale, erano riusciti a delineare un percorso d’uscita alla chiusura preannunciata.

«La via d’uscita individuata e costruita prevedeva la costituzione dello stato di crisi aziendale, l’accesso all’amministrazione straordinaria per garantire la continuità lavorativa e di produzione», proseguono, «il mantenimento della clientela e dei fornitori e la prospettiva di vendita dello stabilimento a interlocutori industriali del mercato dell’elettrodomestico, in particolare del “settore del freddo”, che gioco-forza non possono che essere collocati nel mercato internazionale. Già da subito si era compreso che questo percorso sarebbe stato sostenibile se coordinato dal Mise e soprattutto gestito da professionisti, profondamente conoscitori sia del comparto internazionale dell’elettrodomestico “del freddo”, dei gruppi che lo compongono e con i quali si mantengono di già relazioni continuative, siadei fornitori che riforniscono e produzioni nello stabilimento di Mel».

«Il Mise stesso aveva proposto l’affiancamento a Wanbao Acc», ricordano Cgil, Cisl e UIl, «nel processo di avvicinamento alla dichiarazione di “stato di insolvenza”, del precedente commissario Acc Compressor, Maurizio Castro, ritenuto a ragione fortemente competente nel settore “freddo”, a livello internazionale, radicato nel sistema relazionale con i gruppi del comparto e di grande competenza giuridica nella gestione del percorso di amministrazione straordinaria verso la quale era indirizzata Wanbao Acc. La speranza per un esito positivo di questo percorso è costato molta fatica, energie e risorse economiche a tutti i lavoratori e alle stesse organizzazioni sindacali e istituzioni della provincia di Belluno».

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